Periodico dell’ EDA Italia Onlus, Associazione Italiana sulla Depressione

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Editoriale. Eda Italia, una comunità educante

Il tema scelto per la XXIª edizione della Giornata Europea sulla Depressione I giovani e l’umore inquieto è di estrema attualità. L’associazione EDA Italia ONLUS ponendosi come comunità educante ha trattato questo argomento negli articoli presentati nel terzo numero del 2024 di Depressione Stop.

Mass media e stigma

In questo numero i redattori di Depressione Stop descrivono con equilibrio e competenza i numerosi aspetti utili per approfondire l’umore inquieto nei giovani. È questo un problema che non colpisce solo i giovani ma anche le loro famiglie, la scuola e l’intera società. Gli episodi di cronaca raccontano di vite spezzate, martoriate e interrotte. Parlano di disagio, di difficoltà di comunicazione e di condivisione delle esperienze e dei sentimenti provati.

I mass media hanno un ruolo fondamentale nella informazione e nella diffusione di queste notizie. La necessità di utilizzare un linguaggio non stigmatizzante è il primo passo fondamentale per modificare e migliorare l’approccio culturale alle problematiche sulla salute mentale (Aldi, 2024).

EDA Italia come comunità educante

L’Eda Italia ha inondato nei mesi scorsi diverse regioni italiane di eventi in cui sono stati affrontati e approfonditi questi argomenti. Sono state raccolte opinioni, commenti, riflessioni e criticità. Tutto ciò spinge la Eda Italia ad affrontare costantemente questo argomento. È necessario, infatti, continuare su questo percorso intrapreso per non lasciare soli i ragazzi, i loro genitori e i loro educatori.

 Abbiamo bisogno di una comunità educante che informi e educhi (Aldi, 2019). Ciò può avvenire con una informazione e una formazione professionale e chiara. Questo è uno degli obiettivi principali della nostra rivista.

Comunità educante: diffondere e condividere

Come comunità educante è necessario mantenere un contatto continuo con i protagonisti di questa comunità. Ciò permette la condivisione delle nostre ansie e paure, ma anche la promozione di cultura e di speranze. È una fucina di idee e di conoscenze da condividere e diffondere. L’educazione può avvenire ovunque e in qualsiasi messaggio che dà EDA Italia. Come comunità educante la EDA Italia diventa un luogo sicuro, di confronto, un punto d’incontro scientifico culturale, non solo nelle aule universitarie, ma anche nelle librerie, nei caffè, nelle case, nei luoghi di culto. In questi luoghi le persone si riuniscono per essere ascoltate, accolte e informate (Hooks, 2022).

Nulla può impedire a una mente aperta di cercare il sapere e trovare il modo di conoscere.

Formazione e informazione

L’obiettivo può essere raggiunto e mantenuto con una adeguata informazione che deve esser costante per trasformare le conoscenze in azioni. La EDA Italia Onlus ha come programma principale del proprio statuto la formazione di gruppi di Auto Aiuto. Questi gruppi possono essere punti di riferimento dei territori. Possono essere luoghi dove la sofferenza può essere raccolta per trovare conforto, comprensione e condivisione. Il compito della comunità educante, tuttavia, è difficile. Una delle cose più terribili è il sentirsi soli. Non sapere a chi rivolgersi, a chi chiedere aiuto. I soci della EDA Italia sono un punto di riferimento non istituzionale dei territori.

Educare alla speranza

Non esiste educazione senza speranza. La comunità educante è un luogo di speranza.

«Qualunque sia la prospettiva attraverso la quale apprezziamo la pratica educativa autentica, essa implica la speranza» (Hooks, 2022). Avere speranza ci aiuta a fare il primo passo per avere fiducia nelle nostre possibilità di aiutare l’altro. La EDA Italia si propone come luogo di accoglienza e di conforto nelle persone che hanno la speranza di essere aiutate. La speranza diventa così accoglienza per ricostruire il sentimento di comunità, il sentimento di coesione e di vicinanza con il mondo esterno.

Conclusioni

La comunità educante ha bisogno di speranza, confronto, di decisioni, di accoglienza e di tenerezza. Può diventare essa stessa uno strumento di cura. Quando trattiamo gli altri con tenerezza smettiamo di mettere noi al centro del rapporto con l’altro che soffre. L’equilibrio si sposta sui bisogni dell’altro. La tenerezza è una comunicazione che ci umanizza, attenua la sofferenza, l’ansia, la rabbia, il dolore (Aragones & Higuera, 2023).

Francesco Franza

Bibliografia

  1. Aldi G. La psicoterapia del non-pensiero. Nuovi modelli per nuove emergenze. Telos, 2024; 1:41-56
  2. Aldi G. Costruttori di speranza. Essere genitori in tempi difficili. Edizioni Enea, 2019
  3. Aragones RR. Higuera JC. Tenderness as a therapeutic tool. Nurse Care Open Acces J. 2023;9:41‒42
  4. Hooks B. Insegnare comunità. Una pedagogia della speranza. Meltemi, 2022

Foto: “Assemblea EDA Italia”, di Francesco Franza, 2024

Foto: Gadget Eda Italia, di Wilma Di Napoli, 2024

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