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L’ipersessualità: un vuoto da colmare negli adolescenti

L’ipersessualità rappresenta una modalità immediata e disfunzionale attraverso la quale alcuni adolescenti cercano di colmare il vuoto esistenziale. Questo vuoto può derivare da fattori personali, familiari, sociali e spesso sfocia in un umore inquieto. La ricerca incessante di stimoli esterni diventa il modo per alleviare il senso di solitudine, la frustrazione o la mancanza di significato nella propria vita.

Introduzione

L’ipersessualità è un comportamento sessuale eccessivo, compulsivo e disfunzionale, che si manifesta come una risposta ad un disagio emotivo e psicologico profondo.

Essa può includere:

  • Pensieri ossessivi legati al sesso.
  • Comportamenti sessuali compulsivi (autoerotismo, uso eccessivo di pornografia, rapporti sessuali multipli e non protetti o ricerca ossessiva di partner sessuali online).
  • Difficoltà nel regolare il desiderio e gli impulsi sessuali nonostante le conseguenze negative.

L’ipersessualità in adolescenza

L’ipersessualità negli adolescenti è spesso radicata in una difficoltà nel riconoscere e gestire le proprie emozioni e si inserisce in un quadro di inquietudine emotiva. La sessualità diventa un rifugio per chi non riesce a trovare altre modalità di espressione e di confronto con il proprio disagio emotivo. Il comportamento sessuale eccessivo rappresenta una risposta automatica al malessere psicologico, alimentando un circolo vizioso che non risolve mai il problema sottostante.  

L’ipersessualità è anche legata alla difficoltà nella costruzione dell’identità durante l’adolescenza. L’adolescente, che sta cercando di definire il proprio ruolo nel mondo, può sentirsi spaesato e vulnerabile. Esso può ricercare gratificazione e conferma attraverso il corpo e la sessualità. Gli individui che si rifugiano in questi comportamenti tendono a basare la loro autostima e il loro valore personale su conferme esterne.  

Il corpo e la sessualità diventano strumenti per colmare una fragilità interiore (Arciero & Bondolfi, 2009). Questa ricerca di conferme esterne può essere vista come una modalità per gestire il vuoto esistenziale. L’adolescente, incapace di stabilire una connessione profonda con sé stesso, cerca nel corpo e nella sessualità una temporanea sensazione di completezza.

L’ipersessualità come strategia di compensazione

Gli adolescenti che sviluppano comportamenti ipersessuali tendono a:

  1. Cercare validazione esterna. Il comportamento sessuale diventa un mezzo per ottenere conferme sul proprio valore personale, spesso percepito come fragile.
  2. Sostituire l’intimità emotiva con l’intimità fisica. Incapaci di costruire relazioni autentiche, gli adolescenti si rifugiano in interazioni superficiali che offrono un senso momentaneo di connessione con l’altro.
  3. Evitare le emozioni negative. L’ipersessualità viene utilizzata come meccanismo per sfuggire al senso di vuoto, all’ansia e all’incertezza identitaria (Arciero & Mazzola, 2013).

Tali strategie aggravano il problema. Dopo l’esperienza sessuale, il vuoto riemerge amplificato, spesso accompagnato da sensi di colpa e vergogna che alimentano il ciclo disfunzionale.

Ipersessualità, umore inquieto e depressione

L’umore inquieto e la depressione sono strettamente interconnessi durante l’adolescenza. L’umore inquieto rappresenta un vissuto emotivo costante di instabilità, che può degenerare in depressione se non affrontato adeguatamente. La depressione adolescenziale è spesso caratterizzata da disperazione, apatia e bassa autostima e può manifestarsi come ritiro sociale o disconnessione emotiva.

L’adolescente, incapace di trovare significato nella propria vita, si rifugia in comportamenti distruttivi come l’ipersessualità. Esso cerca, inoltre, di alleviare il proprio malessere attraverso gratificazioni immediate che non riescono a colmare il vuoto interiore. L’ipersessualità si inserisce in un contesto più ampio di disorientamento psicologico, in cui la depressione agisce come una causa sottostante.

L’umore inquieto funge da amplificatore di tale stato emotivo. Il disagio interiore non viene risolto dal comportamento sessuale, ma piuttosto alimentato dallo stesso. Si crea così un ciclo, in cui la tristezza e la frustrazione provate dall’adolescente determinano la ricerca di ulteriori esperienze senza alcuna risoluzione duratura.

Cura e trattamento

Il trattamento dell’ipersessualità negli adolescenti deve andare oltre il controllo del comportamento. Le strategie includono:

  1. Esplorazione dell’identità personale. Aiutare l’adolescente a costruire un senso di sé autentico e stabile, lontano dalle conferme esterne.
  2. Educazione emotiva. Insegnare a riconoscere, accettare e gestire le emozioni, evitando meccanismi di evitamento disfunzionali.
  3. Promozione di relazioni autentiche. Favorire la costruzione di legami significativi basati sulla fiducia, empatia e non solo sull’intimità fisica. (Arciero & Mazzola, 2013).

Conclusione

L’ipersessualità negli adolescenti rappresenta una risposta disfunzionale a problematiche profonde legate al vuoto, alla crisi della propria identità e all’umore inquieto.

Comprendere il significato di tali comportamenti nel contesto più ampio della costruzione del Sé e delle relazioni permette di intervenire in modo efficace. L’adolescente potrà così sviluppare strategie più sane di fronteggiamento delle situazioni ed una maggiore stabilità emotiva.

                                                                                                                           Maria Vincenza Minò

Bibliografia

  1. Arciero G, Bondolfi G. Selfhood, Identity and Personality Styles. Oxford: Wiley – Blackwell. 2009.
  2. Arciero G, Mazzola, V. Sulle tracce di sé: Identità e psicopatologia. Milano: Raffello Cortina Editore. 2013.

Foto: Envato Elements

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