La sessualità in rete e le condotte come il sexting consentono agli adolescenti di sperimentarsi per trovare risposte a curiosità specifiche. Tali azioni, possono diventare l’ambito all’interno del quale dar vita a nuove forme di disagio. L’approccio alla sessualità in rete viene vissuto dall’adolescente come un atto sperimentale-esplorativo legato alla ricerca di informazioni o semplicemente per puro gioco. I ragazzi anche in gruppo si trovano a vedere siti o a scherzare sulle piattaforme.
L’adolescente tende a vivere il rapporto con il proprio corpo sentendosi pervaso da un senso di vergogna; è preso dalla paura di non essere adeguato, di non sentirsi all’altezza e quindi amabile e desiderabile. Si avvicina alla sessualità con la paura di non piacere all’altro, di essere trasparente, non visto e pertanto non sufficientemente importante. La verginità diventa un chiaro segnale di immaturità i ragazzi desiderano arrivare al primo amore avendo già sperimentato un rapporto sessuale, in ambito protetto, anche con un amico e solo per acquisire esperienze.
Il sesso diventa una prestazione atletica, volta più a collaudare il proprio potere seduttivo, la capacità di eccitare lo sguardo dell’altro e di conquistare popolarità. Esso è un veicolo per la costruzione del legame e la possibilità di essere apprezzati e di ricevere piacere più che di donarlo.
La sessualità viene praticata fuori dalla coppia. Prevale, infatti, nei ragazzi la tendenza a instaurare relazioni aperte per il solo bisogno di proteggersi dai rischi del legame, di evitare la vergogna, la paura di essere abbandonati e il non riuscire a gestire il senso di vuoto che ne consegue, come anche i possibili vissuti depressivi.
Sexting
Si arriva, così, alla condotta denominata sexting, dall’inglese “sex” e “testing” (sesso e messaggiare) ossia lo scambio di messaggi, video e foto erotiche attraverso lo smartphone o chat di social network, a sfondo sessuale o sessualmente espliciti. Si tratta di un canale che permette di scegliere l’immagine da inviare, quale parte del corpo mostrare all’altro, in modo da pensare di poter nascondere, di avere il controllo della propria imperfezione, delle proprie emozioni, del senso di inadeguatezza e garantirsi così l’indipendenza affettiva.
Le ricerche riportano un incremento del fenomeno tra gli adolescenti. In particolare, il sexting inteso come invio di foto, filmati a carattere sessuale, relative a parti del proprio corpo, ha visto un aumento dal 4,6% nel 2012 al 31% nel 2017; il sexting inteso come ricezione di immagini è passato dal 7,1% nel 2012 al 49% nel 2017.
Durante la quarantena i ragazzi hanno utilizzato e incrementato lo scambio di foto e filmati erotici con lo scopo di comunicare all’altro la propria presenza. Si assiste, pertanto, ad una recessione sessuale in cui vi è un calo dei rapporti sessuali sia per l’era pandemica, ma anche per la difficoltà nella gestione della relazione e nella possibile dipendenza dall’altro. Gli adolescenti hanno paura di innamorarsi e di provare un sentimento forte; si assiste al cosiddetto “Catching feelings” ossia “prendersi un sentimento” come se fosse un malanno (Twenge, 2017).
Considerazioni
Il sexting entra a far parte della relazione di coppia, come un nuovo codice della pratica amorosa; in particolare, rimanda l’urgenza del bisogno di contatto e relazione; rende virtuale l’esigenza evolutiva di mettere alla prova il corpo erotico e di testare le capacità seduttive; consente il collaudo e la sperimentazione della femminilità. Ad esempio, le ragazze, prima di inviare la foto al proprio fidanzato attendono la conferma dell’amica.
Il sexting assume, inoltre, risvolti allarmanti e preoccupanti.
Alcune ricerche riportano una correlazione con l’impulsività, con le difficoltà emotive e con i comportamenti a rischio: l’uso di alcool e droga. L’adolescente ha bisogno di conferme, di riconoscimenti e il ricorso a tali comportamenti è indicatore di fragilità, di difficoltà nella definizione e conoscenza di sé attraverso l’altro.
Sono fondamentali le azioni preventive, occorre chiedersi i motivi che portano un adolescente a scegliere questo tipo di condotta; comprendere chi è l’interlocutore del sexting; valutare quanto sia importante per l’adolescente questo bisogno; approfondire il rapporto con i propri genitori ed eventuali problemi relazionali. L’adolescente deve saper chiedere aiuto, riconoscere il proprio stato di malessere e integrarlo nel processo di acquisizione dell’identità.
Maria Vincenza Minò
Bibliografia
1. Lancini M: Il Ritiro sociale negli adolescenti- la solitudine di una generazione iperconnessa. Raffaello Cortina Editore 2019