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“ioeio”. Angelina Mango e Madame raccontano l’anoressia

In "ioeio" Angelina Mango e Madame cantano la sofferenza dell’anoressia, un disturbo che divide la mente dal corpo e chiede ascolto e comprensione.

Una canzone come specchio del sé

Nel nuovo album Caramè, pubblicato a sorpresa nell’ottobre 2025, Angelina Mango firma con Madame la traccia più ascoltata: “ioeio“. Un dialogo intenso tra due voci che sembrano provenire dallo stesso corpo ma da due anime diverse. “Io e io, siamo in due qui dentro, in un corpo soltanto” è il verso-manifesto di un brano che affronta il tema dell’anoressia con delicatezza e profondità. In questi versi la musica diventa linguaggio di una mente che fatica a stare nel proprio corpo, che misura, controlla, si giudica.

Conto le calorie come i minuti che mancano” e “Il mio corpo non è più un corpo, è un ingombro di spazio”. La fatica di esistere si manifesta in un corpo percepito come nemico. “ioeio” è la confessione di una sofferenza reale, fatta di controllo, paura e senso di colpa, ma anche di desiderio di guarigione.

L’anoressia come disturbo della mente e del sé

In “ioeio“, il corpo non è solo magrezza o assenza di fame, ma il teatro di un dolore profondo.
L’anoressia viene mostrata per ciò che è: un disturbo mentale complesso, che nasce dal bisogno di controllo e dall’incapacità di accettarsi. “Vorrei essere chiunque altro”, canta Angelina Mango, esprimendo la perdita dell’identità. La “violenza di una nascita” evoca il trauma originario dell’esistere: essere nel mondo come fatica, come gesto che lascia ferite. Ma nel verso “Voglio benedire ogni parte di me” appare la scintilla della speranza: ricominciare a guardarsi con pietà, non con odio.

Uno sguardo clinico sull’anoressia

Secondo il DSM-5-TR (American Psychiatric Association, 2022), l’anoressia nervosa è caratterizzata da tre elementi principali: la restrizione dell’assunzione di calorie, la paura intensa di ingrassare e l’alterazione dell’immagine corporea. L’esordio del disturbo avviene di solito nell’adolescenza e colpisce soprattutto le donne. Il rischio di mortalità è alto, legato alle complicanze fisiche e al suicidio. Spesso coesistono depressione, ansia e tratti ossessivo-compulsivi, che amplificano il senso di perdita di controllo. Le ricerche più recenti mostrano che l’anoressia coinvolge anche la neurobiologia: reti cerebrali legate all’identità personale e alla coscienza interna (insula, talamo, corteccia fronto-parietale).


Uno studio condotto da Mendez-Torrijos e colleghi (2024) ha evidenziato che nei giovani con anoressia permangono alterazioni di connessione e comunicazione tra le cellule nervose. Alterazioni neurologiche che permangono anche dopo il recupero del peso.
Questo suggerisce che la guarigione richiede non solo il ripristino fisico, ma anche la ricomposizione dell’identità mentale e dell’umore.

È in questo contesto che la canzone ioeio di Angelina Mango e Madame acquista valore. Le due artiste trasformano in musica ciò che la clinica descrive nei manuali e negli studi, la frattura tra mente e corpo e il bisogno di ritrovarne l’unità.

Due voci per raccontare la guarigione

Prodotta da Mr. Monkey, “ioeio” nasce da un’improvvisazione condivisa tra Angelina Mango e Madame. Le loro voci si alternano come mente e corpo, paura e cura.
L’effetto è un dialogo terapeutico: due parti di sé che imparano a parlarsi. Nel ritornello, “Voglio solo liberarti per sopravvivermi”, l’anoressia è riconosciuta come qualcosa da cui ci si può separare, ma senza negarla.

Angelina Mango, già autrice di La noia, e Madame, interprete delle contraddizioni del desiderio, trovano un punto d’incontro nel tema dell’identità fluttuante: essere molte, senza potersi contenere.
Laddove la psichiatria parla di “scissione del sé”, la musica pop la trasforma in esperienza estetica condivisa.
È un messaggio di salute mentale e accettazione: chiedere aiuto, condividere il dolore e credere nella possibilità di uscire dal silenzio.

L’anoressia vista da una generazione che si racconta

ioeio” parla anche della società che osserva e giudica e della generazione che si specchia in quella fragilità. Molti giovani si possono riconoscere in questo linguaggio emotivo e corporeo.
La canzone descrive il malessere della frammentazione e la ricerca di autenticità in un mondo che chiede performance costante. Angelina Mango e Madame raccontano questa vulnerabilità rompendo lo stigma che ancora circonda l’anoressia.

Non ci sono slogan né diagnosi, ma una canzone che mostra la realtà della sofferenza. È una forma di arteterapia collettiva: ascoltare ioeio significa riconoscersi, comprendere, o semplicemente restare accanto a chi lotta.

Conclusione

Ma quante vite ci perdiamo per non impazzire?” La domanda finale di “ioeio” racchiude il senso del brano. L’anoressia non è una scelta, ma un grido silenzioso di dolore e bisogno d’amore.
Con questa canzone, le due artiste ci invitano ad abitare la mente e il corpo senza paura e a fare pace con le nostre parti interne. Ci invitano a non fuggire dal proprio demone interiore, ma a danzare con lui: due voci, un’unica ferita, una stessa possibilità di guarigione.

Antonella Litta

Bibliografia

  1. American Psychiatric Association. Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders, 5th ed., text rev. (DSM-5-TR). Washington, DC: APA; 2022.
  2. Mendez-Torrijos A, Selvakumar M, Kreitz S, et al. Impaired maturation of resting-state connectivity in anorexia nervosa from adolescence to adulthood. Front Behav Neurosci. 2024;18:1451691.

Sitografia

  • Video ufficiale ioeio – Angelina Mango & Madame: https://www.youtube.com/watch?v=IM8zBhswT24

Foto: Envato Elements

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ioeio e l'anoressia.

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