La vita di Cleopatra
Cleopatra VII, ultima regina d’Egitto della dinastia tolemaica nacque nel 69 a.C. e morì nel 30 a.C. Era nota per la sua profonda cultura, intelligenza e astuzia politica. Usò le sue relazioni, la sua bellezza e il suo fascino con Giulio Cesare e Marco Antonio per proteggere e rafforzare il regno egiziano.
Alla morte del padre Tolomeo XII salì al trono a 17 anni, sposando suo fratello minore Tolomeo XIII di solo dieci anni, secondo le tradizioni del tempo. Da subito organizzò ed impose la sue scelte politiche governando l’Egitto senza tener conto del volere del giovane marito e dei suoi consiglieri.
Fuggì in Siria dopo un tentativo di assassinio da parte di suo marito Tolomeo XIII, cercò di formare un esercito per combatterlo e ritornare a governare. Incontrò Giulio Cesare durante la guerra civile alessandrina e divenne sua amante, ottenendo il sostegno romano per il suo regno e la riconquista della sovranità.
Dall’amore di Cesare e Cleopatra nacque Tolomeo XV, noto con il termine dispregiativo di Cesarione. Dopo l’assassinio di Cesare (44 a.C.), Cleopatra si alleò, sedusse e sposò Marco Antonio, generale, braccio destro e successore di Giulio Cesare. Dal loro matrimonio nacquero tre figli.
Le sue seducenti relazioni con Cesare e Antonio, però, generarono scandalo a Roma. Esse furono lo spunto della propaganda denigratoria di Ottaviano contro il suo rivale Marco Antonio, succube di Cleopatra. Il conflitto bellico che ne scaturì, portò Ottaviano alla decisiva battaglia di Azio. Dopo la dura sconfitta Cleopatra e Marco Antonio si suicidarono ad Alessandria (Wikipedia).
Il carattere di Cleopatra
«Cleopatra, descritta come una donna bella e ammaliatrice, amava circondarsi di fragranze, soprattutto il gelsomino. La leggenda narra che la regina d’Egitto aveva l’abitudine di far cospargere di profumo le vele delle navi» (Angione).
Cleopatra era conosciuta per la sua intelligenza, cultura e capacità di parlare diverse lingue. Secondo Plutarco la forza della regina non era tanto la bellezza quanto la sua intelligenza, i suoi modi, la sua voce. Tutto questo le donava un fascino irresistibile.
Donna carismatica e straordinaria seduttrice. Molto amata e divinizzata dagli antichi Egiziani fu invece vista dal popolo romano come una strega che con i suoi sortilegi aveva ammaliato Cesare e Marco Antonio.
Nonostante la sua fama di femme fatale, Cleopatra fu anche una sovrana molto pragmatica e un’abile stratega politica, in grado di mantenere l’indipendenza dell’Egitto.
La morte della regina d’Egitto
Dopo la fuga dalla battaglia di Azio Cleopatra si rifugiò in Egitto ed Antonio, seguendo l’amata, riuscì a mettersi in salvo per raggiungerla. Marco Antonio, umiliato perché aveva perso anche l’ultima battaglia contro Ottaviano ad Alessandria ed avendo saputo del suicidio della regina si tolse la vita gettandosi sulla sua spada. Proprio mentre la falsa notizia veniva successivamente smentita.
Cleopatra, seppellito Antonio ed incontrato Ottaviano, dopo il vano tentativo di sedurlo, nell’agosto del 30 a.C. si chiuse nelle proprie stanze in compagnia delle sue ancelle e morì (Wikipedia). Secondo Plutarco ed altre fonti la bella regina trovò la morte lasciandosi mordere da un aspide, serpente cobra molto velenoso e simbolo della stirpe egizia. Alcuni studiosi ipotizzano invece che la morte dei due fosse in qualche modo voluta da Ottaviano (Angione).
Motivazione al suicidio
Il suicidio di Cleopatra, senza concordi e contemporanee fonti letterarie di riferimento, ha avuto varie interpretazioni. Una prima ipotesi è quella romantica. Cleopatra quando apprende del suicidio di Antonio, si può supporre che sprofondi in una tristezza inconsolabile. Questa visione sentimentale del suicidio, come ultimo gesto d’amore per ricongiungersi al suo amante, ricorda la morte di Romeo e Giulietta di Shakespeare.
Un’altra ipotesi è che, con la morte di Antonio e senza altri aiuti, Cleopatra, sconfitta e non desiderata da Ottaviano, si sia rifiutata di piegare il ginocchio. L’ultima faraona d’Egitto avrebbe preferito morire in piedi piuttosto che vivere la disfatta. Da questo punto di vista il suicido fu un gesto d’orgoglio. Non si sarebbe mai data al nemico e non gli avrebbe mai permesso di essere portata per le strade di Roma come un trofeo. In tal modo Cleopatra onora la sua grandezza, non si piega al volere di Roma e si consegna alla leggenda di una morte regale con le sue ancelle.
Perché una ricca e famosa regina, una donna intelligente, colta, con una spiccata personalità, abile politica, seduttrice e soprattutto madre di ben quattro figli si suicida? Non ha pensato a quale triste destino lasciasse i suoi cari, privi già della protezione del padre suicida?
La perdita del potere, l’umiliazione della sconfitta, la fine del regno d’Egitto, l’impossibilità di sedurre Ottaviano e la mancanza di aiuto possano averla indotta al suicidio. L’orgoglio ferito, la malinconia e lo sconforto potrebbero aver influito ulteriormente sulla sua ultima decisione.
Modalità esecutive e determinazione nel suicidio di Cleopatra
Il suicidio di Cleopatra non è stato di tipo emotivo-passionale in cui l’istinto di morte prende il sopravvento sulla ragione. La sua fine non è stata indotta da un’azione auto-aggressiva a corto circuito per il forte dolore e disperazione. Anzi è stata premeditata, pianificata e curata nei dettagli dalla regina. Il suicidio è stato attuato anche evitando la sorveglianza e il controllo della sua persona, imposti da Ottaviano nel mausoleo alessandrino.
La modalità esecutiva non è certa, ma la determinazione di Cleopatra ad uccidersi è sicura e regalmente organizzata, anche con il suicidio delle sue ancelle. I faraoni erano divinizzati dal popolo egizio e i loro fedeli servitori li accompagnavano anche nella morte.
Probabile malinconia di Cleopatra
Studi moderni sulla depressione suggeriscono che eventi di perdita e umiliazione possono aumentare il rischio di suicidio. Diversi autori da Beck (1975) in poi, Lester (1998) evidenziano come la mancanza di speranza (hopelessness) e di impossibilità d’aiuto (helplessness) siano degli indici attendibili di rischio suicidario.
Questi sentimenti possono derivare da una prospettiva negativa su sé stessi, il mondo e il futuro. Essi possono portare la persona a credere che i suoi sforzi siano inutili e che nessun aiuto possa portare a un miglioramento.
Tali pensieri, d’altronde, sono alla base della cosiddetta triade cognitiva della melanconia. Essa è la visione negativa di sé stesso, del mondo e del futuro, strettamente legata alla globale anergia del paziente melanconico (Castrogiovanni & Pacchierotti, 2021).
Dall’esigua presenza di dati sull’eventuale umore patologico di Cleopatra non è possibile, a mio avviso, ipotizzare una classica depressione maggiore secondo il DSM 5-TR (2023) connessa al suicidio.
La personalità narcisistica
I ricercatori Orland RM et al. (1990), nel loro studio retrospettivo sulla personalità di Cleopatra, nonostante ci fossero pochi scritti accademici dell’epoca, riuscirono a formulare una diagnosi. Secondo gli autori la dinamica e complessa regina «si autoeliminò drammaticamente perché non riuscì a sopportare la sconfitta a causa della sua personalità narcisistica».
Il disturbo narcisistico di personalità, secondo il DSM-5-TR, è caratterizzato da un quadro pervasivo di grandiosità. Si ha il bisogno di ammirazione degli altri e mancanza di empatia, che si manifesta in vari contesti dalla prima età adulta. Le persone con questo disturbo spesso presentano un senso esagerato della propria importanza, credono di essere speciali e uniche, richiedono un’eccessiva ammirazione e adulazione.
Poiché i pazienti con disturbo narcisistico di personalità hanno difficoltà nella regolamentazione dell’autostima, hanno bisogno continuo di lode. Sovrastimano le loro capacità ed esagerano i loro successi. Essi tendono anche a svalutare altre persone in modo che possono mantenere un senso di superiorità.
Alcuni pazienti con questo disturbo hanno speciali doti o talenti e la loro immagine di sé è sensibile all’ammirazione e alla stima degli altri. Sentono di dover socializzare solo con persone altrettanto speciali per sostenere e migliorare la loro autostima. Sono abili manipolatori e non si fanno scrupoli per raggiungere i propri obiettivi.
Sono superbi, arroganti, invidiosi e si sentono invidiati. Sono sensibili e infastiditi dalle critiche degli altri e non sopportano il fallimento, il sentirsi umiliati e sconfitti. Pertanto, possono rispondere con rabbia, disprezzo, aggressività e possono brutalmente contrattaccare, oppure fuggire e ritirarsi per l’umiliazione. Possono esprimere rabbia anche verso se stessi, in risposta alla minaccia percepita al loro fragile senso di sé, e avere comportamenti autolesivi, pensieri di morte e suicidio (DSM 5-TR).
Considerazioni
La morte dell’ultima regina d’Egitto è ancora avvolta nel mistero e la modalità del suicidio non è concordemente nota. Anche la motivazione certa al suicidio non è nota. Forse la disperazione, la malinconia per la morte di Antonio, la perdita del suo regale potere, l’impossibilità di soggiogare Ottaviano, la disfatta bellica e l’orgoglio ferito hanno inciso mortalmente.
Non per ultimo si ritiene che l’azione autodostruttiva di Cleopatra possa essere stata indotta dalla sua probabile personalità narcisistica. Profondamente umiliata, sconfitta, rifiutata da Ottaviano e con la prospettiva delle catene romane.
Certo è che il suo suicido, la sua storia e il suo mito durano immortali nel tempo, ispirando numerose opere d’arte e letteratura nel corso dei secoli.
Maurilio Tavormina
Bibliografia
- Angione E. Cleopatra: biografia e pensiero dell’ultima regina d’Egitto. https://www.studenti.it/cleopatra-storia-biografia-e-pensiero.html
- Beck AT, Kovacs M, Weismann A (1975) Hopelessness and suicidal behavior: a review. J.Am. Med. Ass. 1975;234:1146-9.
- Castrogiovanni P. & Pacchierotti C, (2021). Melancholy and suicide I: clinical considerations. J. Psychopath. 2021 https://old.jpsychopathol.it/article/malinconia-e-suicidio-i-considerazioni-cliniche/
- DSM 5-TR. Italiano. American Psychiatrich Association. Raffaello Cortina Editore, 2023
- Lester D (1998). Helplessness, hopelessness, and haplessness and suicidality. Psychol Rep 1998;82:946.
- Orland RM, Orland FJ, Orland PT (1990) Psychiatric assessment of Cleopatra: a challenging evaluation. Psychopathology. 1990;23(3):169-75. doi: 10.1159/000284655.
- Wikipedia Cleopatra https://it.wikipedia.org/wiki/Cleopatra
- Wikipedia Tolomeo XV (Cesarione) https://it.wikipedia.org/wiki/Tolomeo_XV
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