Malinconia e bile nera nella medicina araba medievale
Il medico arabo del X secolo, Ishaq Ibn Imran, fu una figura molto importante e di riferimento per più secoli nel modo medievale con il suo “Trattato sulla Malinconia”.
Il medico arabo del X secolo, Ishaq Ibn Imran, fu una figura molto importante e di riferimento per più secoli nel modo medievale con il suo “Trattato sulla Malinconia”.
Ma la persona affetta da depressione ha davvero dei comportamenti di pericolosità sociale? O sono solo comuni pregiudizi e stigma? Cercherò di fare il punto della situazione.
Il suicidio per gli antichi Romani era un atto compreso, accettato e giustificato se era per porre fine a una grave malattia e per scelta razionale contro il “taedium vitae”. Non era un comportamento illecito tranne in casi particolari.
La depressione mascherata è un’antica diagnosi degli anni ’70 e ’80, non più in uso con l’attuale classificazione delle malattie mentali del DSM-5, ma tuttora presente in ambito clinico.
La depressione o taedium vitae, come la chiamavano gli antichi romani, era una patologia piuttosto diffusa nell’Antica Roma. A nulla serve cercare di evadere con viaggi e distrazioni perché non si scappa da sé stessi.
La depressione nell’infanzia è la patologia mentale più diffusa nella fascia dell’età evolutiva dell’uomo. Per molto tempo non è stata inquadrata come una vera malattia. Spesso era confusa con le difficoltà comportamentali e relazionali tipiche della fase dello sviluppo.
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La melancolia, o attuale malinconia e depressione, per gli antichi greci era causata da un eccesso di bile nera, atrabile, nel cervello, secondo la teoria ippocratica dei quattro umori corporei.
La malinconia nell’antica Grecia era causata da un eccesso di bile nera nel cervello. E’ quanto Ippocrate il padre della medicina e grande medico del IV secolo A.C. ipotizzava.
L’umore malinconico al cambio di stagione incide sulla nostra quotidianità e rende le nostre giornate triste e faticose. La depressione stagionale si ripresenta nei periodi di cambiamento climatico e di riduzione della luce solare, più frequentemente in autunno e inverno.
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