Periodico dell’ EDA Italia Onlus, Associazione Italiana sulla Depressione

Logo Eda
EDA Italia Onlus

Microbiota, disturbi ansioso-depressivi e malattie gastro-intestinali

Mentre i tradizionali modelli dualistici della salute umana separavano le attività della mente dal corpo ora c'è una comprensione dello stretto legame tra queste due entità. Un esempio molto diffuso è la connessione tra il microbiota dell’intestino e la depressione.

Introduzione

La malattia umana è meglio compresa attraverso un modello bio-psico-sociale. Ciò significa che la valutazione della malattia deve tener conto delle relazioni reciproche tra fattori biologici, ambientali e psicologici. La copresenza di disturbi ansioso-depressivi e malattie gastrointestinali fornisce un esempio di modello bio-psico-sociale. L’asse cervello-intestino è un sistema di comunicazione che opera in entrambe le direzioni, tra il sistema nervoso centrale e il sistema nervoso dell’intestino e viceversa. Esso è influenzato anche dal microbiota intestinale che contribuisce a mantenere l’omeostasi, cioè la salute dell’organismo.

La sua alterazione funzionale, sia nella composizione qualitativa che quantitativa, è stata coinvolta in numerose malattie gastrointestinali e disturbi ansioso-depressivi (Person et al., 2021). Analogamente i disturbi mentali, compreso lo stress, influiscono sulla salute dell’intestino e del microbiota.

Cos’è il microbiota

Il termine microbiota intestinale si riferisce ai particolari microrganismi che risiedono nell’intestino. I cosiddetti microrganismi buoni. Il tratto digestivo è l’ambiente naturale di oltre il 98% dei batteri nel nostro corpo.

Il microbiota umano comprende una grande varietà di microbi, tra cui batteri, funghi e virus ed è presente dalla nascita. Esso svolge diverse funzioni chiave essenziali per mantenere la salute dell’ospite. Aiuta nella digestione di carboidrati complessi, sintetizza vitamine essenziali e regola il sistema immunitario.

Il microbiota intestinale protegge il nostro organismo dai microbi patogeni, prevenendo così infezioni intestinali.  Inoltre, produce una varietà di composti bioattivi, i cosiddetti acidi grassi a catena corta, che esercitano effetti antinfiammatori e contribuiscono all’integrità della barriera intestinale. L’equilibrio e la composizione del microbiota intestinale possono essere influenzati da vari fattori. Questi includono dieta, antibiotici, farmaci, età, genetica. Ed inoltre, stile di vita, infezioni e malattie, metodi di nascita e prima infanzia, esposizione a tossine e inquinanti (Van Hul, et al, 2024).

Il microbiota comunica col cervello attraverso l’asse intestino-cervello. L’interazione tra il sistema nervoso centrale e l’intestino avviene attraverso vie chimiche, immunitarie, neurali ed endocrine. L’alterazione del microbiota intestinale può comportare diversi disturbi sulla salute della persona. Sono un esempio le malattie gastrointestinali, i disturbi ansioso-depressivi, i disturbi neurologici, le malattie metaboliche (obesità, diabete).

Negli ultimi anni, l’asse microbiota-intestino-cervello è emerso come un fattore chiave nella regolazione del normale funzionamento cerebrale e anche nello sviluppo di patologie neurologiche. Esso rappresenta un potenziale fattore di rischio a tali patologie o una condizione predisponente (Ma et al., 2019). La regolazione del microbiota intestinale potrebbe, pertanto, essere una strategia promettente per migliorare o trattare disturbi neuropsichiatrici e gastrointestinali.

La correlazione tra microbiota intestinale, disturbi ansioso-depressivi e patologie infiammatorie intestinali è oggi uno dei temi più studiati nelle neuroscienze e nella psichiatria.

Microbiota intestino-cervello e depressione

La depressione è una malattia il cui trattamento terapeutico esistente non funziona bene, genericamente, per tutte le persone colpite. Pertanto, si ritiene che altri sistemi o percorsi che regolano le reti cerebrali coinvolte nella regolazione dell’umore e del pensiero siano associati alla causa della depressione.

Diversi studi, su esseri umani e animali hanno dimostrato che nella depressione ci sono alterazioni infiammatorie. Ricerche recenti sottolineano che i cambiamenti nel microbiota intestinale porterebbero a un’infiammazione diffusa, che in diversi modi raggiungerebbe il cervello. Questa condizione infiammatoria potrebbe influenzare le risposte ai trattamenti (Carlessi et al., 2021).

L’attivazione microgliale sembra essere un evento chiave per l’insorgenza dei sintomi depressivi. La microglia è la cellula che protegge dalle infezioni il cervello. La sua regolare attività è indispensabile per mantenerlo in salute. Ma l’eccessiva attivazione (ad esempio per stress cronico, infezioni, dieta squilibrata), può contribuire al manifestarsi di disturbi neurologici e psichiatrici.

Infatti negli ultimi anni, la scienza ha scoperto che la depressione non è solo un problema mentale. Essa può avere anche una base fisica, legata all’infiammazione del corpo (Carlessi et al., 2021).  

Depressione e malattie dell’intestino

La sindrome dell’intestino irritabile (IBS) è il disturbo più diffuso delle interazioni cervello-intestino e colpisce tra il 5 e il 10% della popolazione generale in tutto il mondo. L’attuale valutazione dei sintomi limita la diagnosi al dolore addominale ricorrente, associato ad abitudini intestinali alterate. La maggior parte dei pazienti riporta anche difficoltà addominali non dolorose, patologie come ansia e depressione (Mayer et al., 2023).

Uno studio condotto da Bernstein e colleghi ha analizzato come alcuni fattori emotivi e psicologici possano influire sulle riacutizzazioni dei sintomi di malattie intestinali infiammatorie.  I ricercatori hanno scoperto che emozioni negative, stress e eventi importanti della vita erano legati a un aumento dei sintomi. In pratica, quando le persone si trovano a vivere situazioni stressanti o traumatiche, i loro sintomi intestinali tendono a peggiorare (Bernstein et al., 2010).

Un altro studio simile ha confermato che lo stress, in generale, è correlato con un’intensificazione dei sintomi. Questi risultati suggeriscono che lo stress cronico influenza il benessere mentale, ma può anche peggiorare le condizioni fisiche di chi soffre di malattie infiammatorie intestinali (Bernstein et al., 2016).

Conclusioni

In sintesi, le malattie gastrointestinali coinvolgono interazioni tra cause psicosociali, genetica e microbiota, nonché il sistema nervoso centrale e periferico. I disturbi ansioso-depressivi sono frequentemente associati ad esse.

Generalmente, lo stress psicologico, altera la composizione e i metaboliti del microbiota intestinale, portando ad un aumento della permeabilità intestinale e al cattivo funzionamento della barriera intestinale alle sostanze tossiche. Inoltre, lo stress colpisce anche direttamente il sistema nervoso centrale portando a comportamenti simili all’ansia, ipersensibilità dell’intestino e risposte viscero-motorie (Chen et al., 2025). Terapeuticamente, i cambiamenti dello stile di vita, con la riduzione dello stress e l’esercizio fisico, a una buona dieta, farmaci e psicoterapia, sono molto utili (Begré et al., 2025).

Enza Maierà

Bibliografia

  1. Begré S, Fox M, Jordi SBU, Misselwitz B. Funktionelle Störungen bei chronisch-entzündlichen
  2. Bernstein CN, Singh S, Graff LA, et al.  A prospective population-based study of triggers of symptomatic flares in IBD. Am J Gastroenterol. 2010 Sep;105(9):1994-2002. doi: 10.1038/ajg.2010.140
  3. Bernstein MT, Targownik LE, Sexton KA, et al. Assessing the Relationship between Sources of Stress and Symptom Changes among Persons with IBD over Time: A Prospective Study. Can J Gastroenterol Hepatol. 2016;2016:1681507. doi: 10.1155/2016/1681507.
  4. Carlessi AS, Borba LA, Zugno AI, et al. Gut microbiota-brain axis in depression: The role of neuroinflammation. Eur J Neurosci. 2021 Jan;53(1):222-235. doi: 10.1111/ejn.14631.
  5. Chen Y, Chen X, Lin S, et al. Effects of psychological stress on inflammatory bowel disease via affecting the microbiota-gut-brain axis. Chin Med J (Engl). 2025 Mar 20;138(6):664-677. doi: 10.1097/CM9.0000000000003389.
  6. Mayer EA, Ryu HJ, Bhatt RR. The neurobiology of irritable bowel syndrome. Mol Psychiatry. 2023 Apr;28(4):1451-1465. doi: 10.1038/s41380-023-01972-w.
  7. Ma Q, Xing C, Long W, et al. Impact of microbiota on central nervous system and neurological diseases: the gut-brain axis. J Neuroinflammation. 2019 Mar 1;16(1):53. doi: 10.1186/s12974-019-1434-3.
  8. Person H, Keefer L.  Psychological comorbidity in gastrointestinal diseases: Update on the brain-gut-microbiome axis. Prog Neuropsychopharmacol Biol Psychiatry. 2021 Apr 20;107:110209. doi: 10.1016/j.pnpbp.2020.110209. Epub 2020 Dec 14. PMID: 33326819; PMCID: PMC8382262.
  9. Van Hul M, Cani PD, Petitfils C, et al. What defines a healthy gut microbiome? Gut. 2024 Oct 7;73(11):1893-1908. doi: 10.1136/gutjnl-2024-333378

Foto: Envato Elements

0 0 voti
Article Rating
Subscribe
Notificami
guest
0 Commenti
Il più recente
Il più antico Il più votato
Feedback in linea
Visualizza tutti i commenti
Microbiota, malattie gastro-intestinali e depressione.

Ultime News

Sanità, quanto costi.

Sanità, quanto costi

Affrontare oggi le più diffuse patologie psichiatriche richiede un importante investimento in termini finanziari, di personale, di strutture e di costi della ricerca scientifica. Bisogna per questo incrementare costantemente le risorse disponibili. Ma ciò non è sempre possibile. Il sindacato medico ANAAO ha sviluppato una ricerca sui costi delle prestazioni della sanità pubblica. La ricerca ha analizzato i ricoveri e le prestazioni sanitarie. Ha denunciato un persistente definanziamento del SSN. Ha evidenziato la transizione in atto verso un sistema sanitario privatistico basato sulle assicurazioni.

Leggi ...

Macro Aree

Articoli Correlati di Categoria

Newsletter

Puoi cancellare la tua iscrizione quando vuoi

newsletter
0
Mi piacerebbe conoscere il tuo pensiero, si prega di commentarex