Periodico dell’ EDA Italia Onlus, Associazione Italiana sulla Depressione

Gratificazioni e dopamina nei giovani

L’adolescenza è l’epoca delle grandi crisi, della ricerca impulsiva di gratificazioni che sono alimentate e sostenute da un mediatore neurologico: la dopamina.

Introduzione

L’organismo dell’adolescente, accanto alle variazioni ormonali, va incontro ad importanti modifiche dello sviluppo cerebrale. Tali modifiche influenzano la mente, i comportamenti e le relazioni. In particolare, nel cervello adolescenziale avviene una riorganizzazione delle reti neurali coinvolte nella regolazione delle emozioni, delle figure di attaccamento e nello sviluppo cognitivo. Ma l’adolescenza è anche l’epoca delle grandi crisi, della ricerca impulsiva di gratificazioni che sono alimentate e sostenute da un mediatore neurologico: la dopamina.  

Gratificazioni e dopamina

L’adolescenza è il periodo del cambiamento del corpo e della nascita di nuove emozioni. È il periodo del distacco dai genitori e della ricerca di nuovi legami, quelli coi coetanei. Si ha il bisogno-desiderio di fare nuove esperienze e vivere la vita esplorandola in tutti gli aspetti. È il periodo degli eccessi, delle scoperte impavide ed eccitanti.

L’adolescente va alla ricerca continua di gratificazioni che riesce a soddisfare rapidamente tramite la dopamina, una sostanza chimica a portata di cervello. Conoscere le dinamiche di quest’ultimo meccanismo è determinante ai fini della comprensione del perché comportamenti nuovi e imprevedibili dominano la scena esistenziale degli adolescenti. Una risposta ad oggi convincente ci perviene dunque dallo studio e dalla conoscenza di quella sostanza chimica che è la dopamina. Essa è prodotta dal sistema dopaminergico centrale e periferico ed ha una funzione regolatrice di molteplici attività comprese quelle umorali.                              

Il livello di dopamina durante l’adolescenza è basso. Al contrario viene rilasciata in misura eccessiva, dal sistema limbico, soprattutto in risposta a stimoli piacevoli. Essa è responsabile di quella forte tensione motivazionale volta alla ricerca di gratificazioni immediate.

Sistema dopaminergico

Il cervello è formato da miliardi di cellule, chiamate neuroni. Questi sono organizzati in reti neurali che si intersecano tra loro e si integrano nello svolgimento di svariate funzioni cerebrali. I neuroni e le reti neurali sono in comunicazione tra loro tramite sostanze chimiche, chiamate appunto neurotrasmettitori, rilasciate in piccoli spazi definite sinapsi. Oltre alle reti neurali, queste sostanze hanno una influenza molto potente sui comportamenti, le emozioni, il pensiero, le relazioni e le varie tipologie di legami (Cozolino, 2021).

Il sistema dopaminergico svolge ruoli importanti nella neuromodulazione, come il controllo motorio, la motivazione, la ricompensa, la funzione cognitiva, i comportamenti materni e riproduttivi (Klein et al., 2019). La dopamina è un neurotrasmettitore, sintetizzato sia nel sistema nervoso centrale che nella periferia, ed esercita le sue azioni legandosi ai recettori cellulari.

Negli ultimi decenni, la ricerca nel campo del sistema dopaminergico e dei neuroni è aumentata. Gli studi hanno dimostrato che il sistema dopaminergico e i neuroni sono coinvolti nello sviluppo di molte malattie neurologiche. Tra queste, ma non solo, il morbo di Parkinson, la schizofrenia, la depressione, il disturbo da deficit di attenzione e iperattività, ecc. Si è visto inoltre che una disfunzione dei sistemi dei neuroni dopaminergici può portare a diverse malattie (Chen et al., 2024).

Dopamina e depressione

La dopamina genera sensazioni di appagamento, di eccitazione ma anche di esaltazione. Questo spiega, nei giovani, la ricerca continua di quegli stati euforici e gratificanti in risposta ad una vita simil-avventurosa. In essa, essi ne colgono solo gli aspetti positivi mentre sfidano o sottovalutano le conseguenze negative talora molto rischiose.

La tendenza a reiterare comportamenti eccessivi appare, a volte, come una difesa dalla noia e dall’apatia o da una condizione di incomunicabilità e di incomprensione. Si chiama depressione quel disturbo che nei giovani, oltre all’isolamento, riconosce nel comportamento opposto una via di fuga da emozioni di sofferenza e di rabbia. Emerge l’impulsività del vivere il qui ed ora senza sconti, scatenata dalla ricerca degli effetti della scarica salvifica della dopamina. Definito sistema della ricompensa.

La ricerca di nuove esperienze di gratificazione nel gruppo dei pari

La caratteristica della dopamina, che sostiene molti comportamenti adolescenziali, è altrettanto spesso, quella di creare una forte tensione emotiva volta alla ricerca di esperienze nuove. Esperienze rischiose ma finalizzate a soddisfare impulsi spesso irrefrenabili. A volte al limite con gli eccessi. I giovani, spesso, non ignorano le conseguenze negative delle loro azioni ma prevale in essi la motivazione a condividere le esperienze di divertimento e la sfida ad infrangere le regole.

In questa epoca della vita, l’influenza dei pari è determinante. Nel gruppo si strutturano altri legami, si creano alleanze in cui si condividono esperienze esplorative fino ad allora inaccessibili o ignote. La mente creativa dell’adolescente funge da stimolo e da guida in un mondo che le si propone con tutti i suoi misteri, i suoi perché e le sue recondite meraviglie.

Nel gruppo, l’adolescente si identifica totalmente in un unico corpo sociale, forte ed imbattibile. Il gruppo crea vissuti di protezione, sicurezza, innalzamento dell’autostima e sentimenti di potenza. Al di fuori di esso subentra il crollo emotivo e l’isolamento. L’uscita dal gruppo blocca anche il percorso di crescita, di individuazione e di maturazione dell’adolescente. Da qui la necessità da parte del mondo degli adulti di intraprendere percorsi di aiuto. Nell’ottica di promuovere una sana coesione del gruppo e favorire nei giovani la consapevolezza dell’importanza di comportamenti riflessivi e responsabili.

La corteccia prefrontale tra emozioni e controllo cognitivo

In questa fase della vita il controllo cognitivo autoregolato è ancora in fase di maturazione. Esso ha sede nella corteccia prefrontale. La regione prefrontale coordina le informazioni di importanti aree del cervello come la corteccia cerebrale, l’area limbica, il tronco cerebrale. Ad essa giungono anche i segnali provenienti da altre parti del corpo ed elabora informazioni provenienti dal mondo sociale. Al contrario l’area limbica che è deputata al controllo delle emozioni, in questa fase è iperattiva. Questo spiega il libero fluire di forti emozioni e di comportamenti impulsivi che non vengono controllati da quella parte del cervello ancora immatura. La corteccia prefrontale.

Un ulteriore conseguenza derivante dall’incremento nel rilascio di dopamina è la tendenza allo sviluppo di dipendenze (Siegel, 2014).  A causa dei processi maturativi ancora in atto, e della neuroplasticità, il cervello dell’adolescente è molto fragile, ricettivo e vulnerabile. Questa condizione lo predispone allo sviluppo di dipendenze che sfuggono a controlli razionali. Le dipendenze si instaurano sia nei confronti di quei comportamenti autoesaltanti sia nel ricorso all’uso di sostanze o droghe che, al pari dei primi, comportano rilascio di dopamina.

Plasticità cerebrale e area prefrontale

La regione prefrontale è l’ultima area del cervello a maturare infatti raggiunge la maturazione definitiva intorno ai 30 anni di età. Ad essa spetta la funzione di raccogliere ed integrare tutte le informazioni esterne ed interne alla persona. Questa è un’attività complessa di analisi e di supervisione critica che è fondamentale per la crescita e lo sviluppo maturativo personale e sociale. Comprende funzioni vitali come la riflessione, l’autoconsapevolezza, il giudizio critico, il controllo degli impulsi, la pianificazione di azioni mature e volte al bene sociale. Non ultimo l’empatia ovvero la capacità di comprendere ed essere in sintonia con le emozioni dell’altro. Funzioni legate da sempre all’istinto di conservazione e di sopravvivenza della specie.

Infine, siamo a conoscenza che il contesto socioculturale ed emotivo condiziona il modellamento del cervello e della mente di ogni individuo a qualsiasi età. Ciò è riscontrabile particolarmente in questa fascia di età. Durante l’adolescenza, il processo di rimodellamento e maturazione coinvolge diverse parti del cervello. Esso, ora, è molto plastico e modellabile a tutte le situazioni di vita individuale e sociale. anche a quelle negative.

Conclusioni

Dall’attività di ricerca è emerso che, nei giovani, i comportamenti rischiosi non sono da imputare esclusivamente alla loro impulsività e alle variazioni ormonali che l’accompagnano. Un ruolo importante è svolto soprattutto dai cambiamenti che avvengono a livello di alcune aree cerebrali in cui la dopamina viene rilasciata in quantità maggiore. Fondamentale causa è ancora il mancato completamento dello sviluppo della corteccia prefrontale.

Enza Maierà

Bibliografia

  1. Chen H, Li J, Huang et al. (2024) Dopaminergic system and neurons: Role in multiple neurological diseases DOI: 10.1016/j.neuropharm.2024.110133
  2. Cozolino L (2021) Neuroscienze per i clinici, Raffaello Cortina Editore, 2021
  3. Klein MO, Battagello D S, Cardoso AR, et al. (2019) Dopamine: Functions, Signaling, and Association with Neurological Diseases DOI: 10.1007/s10571-018-0632-3
  4. Siegel J. Daniel, La mente adolescente, Raffaello Cortina Editore, 2014

Foto: Envato Elements

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