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Salvador Dalì e i sogni

L’artista catalano, per le sue opere, attingeva alle immagini dei sogni derivanti dallo stato ipnagogico, stato di coscienza al limite tra veglia e sonno.

Introduzione

Scene oniriche dominano le opere di Salvador Dalì, uno degli artisti di spicco del movimento surrealista. Il mondo della nascente psicoanalisi fa da cornice a questo movimento. I surrealisti mirano attraverso l’arte a liberare il potenziale creativo dell’inconscio. Dalì viene influenzato dalle teorie freudiane sui sogni, sull’inconscio e sulle pulsioni.

Dalì e i sogni

Secondo Freud i sogni rappresentano messaggi dell’inconscio e attraverso la trasposizione pittorica di immagini oniriche l’artista ci lascia intuire il suo dirompente flusso emotivo. La sublimazione è un meccanismo di difesa descritto da Freud che consente di incanalare le pulsioni e guidarle verso comportamenti ritenuti accettabili nella nostra società. La creazione artistica è un esempio di sublimazione.

La spinta artistica diventa per Dalì strategia di sopravvivenza, un metodo per regolare le sue emozioni. Egli definì il suo metodo paranoico-critico per indicare il processo critico attraverso cui ordinava su tela gli elementi deliranti del suo mondo interiore.

Per attingere al materiale dei sogni Dalì ha ideato un metodo che ha descritto nel suo libro Cinquanta segreti magici per dipingere. È il segreto numero tre ovvero «dormicchiare con una chiave». L’artista si sedeva su una sedia, con una grande chiave in mano e in corrispondenza sotto di sé un piatto. Quando avrebbe raggiunto il sonno profondo la chiave sarebbe caduta e cadendo avrebbe colpito il piatto, svegliandolo improvvisamente. In questo modo l’artista creava uno stato di coscienza transitoria, tra il sonno e la veglia, detto ipnagogico.

È uno stato associato con fenomeni come le allucinazioni ipnagogiche, le paralisi da sonno, ma anche con la creatività.

Le allucinazioni ipnagogiche

In questo particolare stato di coscienza circa il 70 % delle persone possono presentare delle allucinazioni che vengono definite ipnagogiche. Esse si possono verificare all’inizio o durante un periodo di sonno e avvengono spesso in associazione alle paralisi nel sonno. Nelle paralisi da sonno la persona, più spesso al risveglio, ma anche all’addormentamento, è cosciente ma è incapace di utilizzare qualsiasi parte del corpo.

Circa l’86% delle volte le allucinazioni ipnagogiche coinvolgono stimoli visivi. Dall’8 al 34% dei casi coinvolgono suoni. Dalì osservava le allucinazioni sempre più bizzarre che lo bombardavano prima che riprendesse completamente conoscenza e le trasponeva su tela, dando spazio al suo inconscio.

Tra sogni e realtà

Uno sguardo all’opera di Dalì rivela molte allucinazioni comuni sperimentate durante gli stati ipnagogici. Le allucinazioni ipnagogiche comunemente includono percezioni di motivi geometrici, colori e luci caleidoscopiche, immagini di volti e animali, come insetti e formiche. Se osserviamo la produzione artistica del pittore catalano ritroviamo molte di queste immagini.

I volti distorti, come il volto cadente in Le Sommeil, o il volto che si scioglie nel suo dipinto più famoso, La persistenza della memoria. In questa ultima opera troviamo un orologio da tasca circondato da una colonia di formiche, probabilmente correlata all’allucinazione ipnagogica di essere avvolto dagli insetti. Lo stesso artista afferma che la visione degli orologi molli è avvenuta «quando stavo per spegnere il lume per andare a letto».

Un altro celebre dipinto è il Sogno causato dal volo di un’ape attorno a un melagrana un minuto prima del risveglio. In esso, in cui troviamo la moglie Gala addormentata, viene raffigurato il paesaggio fantastico da sogno originato dal suono di un’ape percepito nello stato ipnagogico.

Anche sensazioni di caduta o di assenza di gravità comunemente associate allo stato ipnagogico sono rappresentate in molti quadri dell’artista.

Conclusioni

Altri geni artistici hanno utilizzato stati ipnagogici per potenziare la propria creatività. Alcuni esempi nella scrittura: Edgar Allan Poe, Franz Kafka e Lewis Carroll. Paesaggi onirici si ritrovano in Alice nel paese delle meraviglie e soprattutto Alice attraverso lo specchio.

Si narra che anche Beethoven, Isaac Newton e Thomas Edison utilizzavano strategicamente lo stato ipnagogico. In questo modo stimolavano un pensiero fuori dagli schemi trovando soluzioni creative.

È proprio quello a cui mira Dalì: un processo artistico originale e anticonvenzionale.

Mentre guardiamo le sue opere artistiche possiamo sperimentare stupore e profondo disagio, segno del livello intimo a cui l’artista riesce ad arrivare.

Antonella Litta

Bibliografia

  1. Salvador Dalì Cinquanta segreti magici per dipingere editore Abscondita, 28 agosto 2018
  2. Salvador Dalì La mia vita segreta Editore ‎Abscondita , 3 ottobre 2017
  3. Caraccio M, Kryger MH. Salvador Dalí: Hypnagogic Hallucinations in Art. Sleep Health. 2023 Feb;9(1):1-2.

Foto: “Salvador Dalì in poltrona”, Parigi 1972, di Allan Warren- commons Wikipedia https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Salvador_Dali_in_chair_Allan_Warren.jpg

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