Adolescenza felice
Da sempre, l’adolescenza è un periodo fondamentale per lo sviluppo dell’identità, normalmente gli adolescenti esplorano sé stessi. È un momento di grande scoperta di sé, in cui si formano le basi per il futuro. I giovani affrontano tuttavia numerose sfide, come la pressione sociale, le aspettative scolastiche, conflittualità personali e sociali. Spesso chiedono ai genitori di essere visti e riconosciuti nelle loro emozioni. Preferiscono essere ascoltati prima di ricevere consigli e raccomandazioni. L’adolescente in genere teme di non avere un valore e fatica ad accettare il proprio corpo che percepisce come brutto o imperfetto. Tutti questi fattori possono influenzare il benessere mentale e la percezione del futuro dell’adolescente.
Inoltre, da uno studio recente emerge che i giovani di oggi sono concentrati sul presente, faticano ad immaginare il futuro. La crescente instabilità del mercato del lavoro, le difficoltà economiche, la crisi globale disseminata da guerre e pandemie rendono difficile immaginare una vita autonoma e indipendente (Ag. Gov. Gioventù, 2024).
Perché non mi ascolti?
La crisi nell’adolescenza può manifestarsi con svariate forme di dolore, a volte esso appare silenzioso e mascherato, in altri casi violento ed esplosivo. L’adolescenza è per sua natura collegata a sentimenti depressivi se entra in situazione di crisi (Cahn, 1991). Le manifestazione del dolore possono essere differenti; ad esempio, nell’autolesionismo l’adolescente ferisce il corpo per lenire il dolore interno.
Nei disturbi alimentari il pensiero ossessivo del cibo domina gran parte della giornata. Per uscire dalla depressione l’adolescente deve simbolicamente separarsi dalle figure genitoriali, questo implica un certo grado di sofferenza. D’altra parte, l’adolescenza rappresenta una seconda possibilità per risolvere nodi evolutivi e conflittualità irrisolte (Blos, 1962). I giovani sono sempre più consapevoli dell’importanza di prendersi cura del proprio benessere psicologico e cercano spesso supporto per affrontare le loro difficoltà.
La depressione raccontata da chi la vive
Al mattino quando devo andare a scuola mi viene l’angoscia, non ho voglia di alzarmi dal letto. Comincio a sentirmi agitata, mi sento vuota. Non ho voglia di fare niente, tutto mi pesa. È un malessere profondo, difficile da sopportare. Nella mia testa ci sono tanti pensieri, ho paura di vivere e mi sento un fallimento. Temo di deludere i miei genitori. È come se la mia vita non avesse senso. Per sentirmi viva mi taglio, così non sento il dolore dentro. Fatico a dormire, rifiuto il cibo, la mia vita è un incubo.
Soffrire in adolescenza
Queste parole descrivano i sentimenti e le emozioni di un adolescente che racconta la propria storia di dolore. È un esperienza condivisa da tanti giovani che vivono il dramma del disagio psichico. L’ansia, la difficoltà alimentare, l’autolesionismo fino al pensiero suicidario, sono sintomi che esprimono una grande senso di vuoto, altresì un’opportunità di grande cambiamento (Cirillo, 2024). Il sentimento di vuoto rappresenta un allontanamento da sé stessi e dalla propria storia. L’adolescente narciso teme di deludere i propri genitori e di non riuscire ad affrontare le sfide della vita.
In genere, l’adolescente si sente ferito dalle critiche, dal giudizio negativo dell’adulto sia esso genitore che insegnante. È sempre in tensione a scuola, non è mai all’altezza del compito. Affrontare una nuova giornata è un ostacolo immenso, si vorrebbe solo scomparire. Trovare le parole per descrivere il proprio vissuto diventa complicato, a volte, si esprime con un silenzio persistente denso di significato.
Il lutto del genitore e l’adolescenza
In questi momenti essere genitore è un fardello pesante, a malapena si riconosce il proprio figlio; egli appare diverso dal docile bambino a cui si era abituati in passato. Si perde il proprio oggetto d’amore e tutto ciò che era condiviso. Il genitore si sente triste e scoraggiato, la perdita è reale. L’adolescente è apatico, nervoso e svogliato.
A scuola gli insegnanti si lamentano: non si concentra, è distratto, ha la testa sulle nuvole; a casa risponde male. L’attenzione del genitore è fondamentale per cogliere i primi segnali della crisi. In effetti, gli adulti presenti possono notare un improvviso mutismo, una chiusura marcata al dialogo, un rifiuto ad affrontare le difficoltà della vita. Nell’adolescenza il giovane può apparire provocatorio, oppositivo, pieno di rabbia: nulla sembra destare interesse, la noia e l’apatia sono prevalenti.
Il dolore del genitore
Per il genitore prendersi cura di un figlio con questi atteggiamenti è fonte di notevole sofferenza. La situazione si complica maggiormente quando si ha un figlio disabile. In questo caso la cura e l’accudimento sono costanti e durano una vita intera. Gli addetti ai lavori parlano di caregiver burden (Recanatini, 2021). Trattasi del peso appunto dell’accudimento continuo del figlio dalla nascita sino oltre l’età adulta.
Il genitore di un figlio diversamente-abile, vive di frequente stati di ansia e depressione. Sperimenta solitudine e un dolore continuo. La stanchezza psicofisica amplifica sovente le emozioni negative come la rabbia, la vergogna, il senso di colpa. Il genitore potrebbe ritenersi responsabile per aver generato un figlio diverso. Queste emozioni possono perdurare a lungo e provocare dolore nel genitore. Il caregiver o familiare curante vive di conseguenza uno stress cronico. Inoltre, il genitore, non sempre accetta la malattia del figlio mettendo in atto meccanismi difensivi. Questo limita le potenzialità e l’autonomia del figlio diversamente abile, che vorrebbe essere trattato come tutti gli altri adolescenti.
Conclusioni
Quando il genitore è in difficoltà, è sintonizzato con le proprie ansie e angosce, fatica a vedere il figlio con i suoi bisogni. È importante gestire gli stati emotivi negativi e mostrare empatia verso i vissuti del figlio, soprattutto nei cambiamenti umorali dell’adolescenza.
I giovani sono una forza dinamica e vitale nella società. Le loro esperienze, idee e desideri determinano la vita e rappresentano il futuro. L’ascolto e il supporto emotivo facilitano la crescita.
Donatella Costa
Bibliografia
- Blos P. (1962), L’Adolescenza. Un’interpretazione psicoanalitica Ed. Franco Angeli
- Cirillo L. (2024), Soffrire di Adolescenza. Ed. Raffaello Cortina
- Rossi S. (2024) Lezioni d’amore per un figlio – Accompagnare i ragazzi nei labirinti dell’adolescenza. Ed. Feltrinelli.
Sitografia
- Agenziagioventu.gov.it / Giovani 2024 https://agenziagioventu.gov.it/giovani-2024-il-bilancio-di-una-generazione-pubblicato-il-rapporto-eures-per-il-consiglio-nazionale-dei-giovani-e-lagenzia-italiana-per-la-gioventu/
- Albanesi, A. (2021). La sindrome del burnout genitoriale nelle disabilità. State of Mind.
- Recanatini, R. (2021). Caregiver burden: lo stress dei genitori con i figli disabili. State of Mind.
Foto: Envato Elements