Periodico dell’ EDA Italia Onlus, Associazione Italiana sulla Depressione

Invecchiamento, deterioramento fisico e depressione

L’invecchiamento è un processo naturale, graduale e continuo nel tempo. Esso porta ad un decadimento fisico e funzionale dell'organismo e, contemporaneamente, ad un progressivo isolamento sociale e relazionale. Molti ne sono terrorizzati e non riescono a gestirlo.

Introduzione

Diventare vecchi significa non solo avanzare nell’età, ma anche subire cambiamenti fisici e di ruolo sociale. È una inevitabile fase della vita di uomini e donne. È un processo che comporta, spesso, un crollo nella percezione del proprio corpo e delle performances. Porta ad una fase della vita in cui si abbatte l’autostima e si percepisce di contare meno in ambito relazionale e sociale. È una fase della vita in cui si è sostanzialmente espropriati del precedente ruolo sociale e nel quale è persino messa in discussione una sorta di legittimità nei processi decisionali.

Perché si invecchia?

Senza dubbio una delle prime cause è data dalla tendenza alla sedentarietà. Questa correlazione è confermata in numerosi studi scientifici, tra cui quelli pubblicati sulla rivista American Journal of Epidemiology. In essi si è dimostrato che la sedentarietà è un fattore che contribuisce ad accelerare l’invecchiamento dell’organismo.

I primi segni di invecchiamento coinvolgono il sistema muscolo-scheletrico, un fattore all’origine della marcata riduzione delle performances individuali. Poi è la volta del sistema nervoso, che causa un progressivo decadimento cognitivo ed i primi segni di rallentamento nei movimenti, particolarmente relativi alla deambulazione. Si va incontro, infine, ad una graduale riduzione della funzionalità di vari organi e all’insorgenza di patologie, spesso di tipo cronico. Infine, subentrano aspetti più gravi, di tipo psicologico e relazionale. Primi tra questi i sintomi di depressione e di isolamento relazionale causati, a volte, da tappe obbligate nella vita delle persone. Ricordiamo solo il pensionamento e la perdita di coetanei o di persone care.

La vecchiaia è lo spettro che incombe su ognuno. Almeno finché non si accetta che la parte migliore della vita è ormai alle spalle e si procede a riorganizzare la propria esistenza su standard prestazionali diversi, più bassi. È quello il momento in cui si prende coscienza che è cominciata la fase della vecchiaia.  

Gli studi sull’invecchiamento

Molti studi scientifici e di ambito sociologico sono stati condotti sull’invecchiamento umano. Tutti identificano due fasi comuni tra i soggetti reclutati.

  1. Una fase triste, in cui compaiono i primi sintomi di depressione, in questa fase si cominciano a fare bilanci e si traggono conclusioni esistenziali e sulle scelte compiute. Compaiono sintomi che possiamo sintetizzare nell’angoscia del vivere, nella percezione incombente di assenza di prospettiva futura e nella paura della solitudine. Un sentimento che si accentua in relazione alla scomparsa di persone di riferimento.
  2. Una seconda fase della disperazione, compare quando non si accettano i cambiamenti di vita e di consuetudini comportamentali. Quando non si riesce ad introdurre modifiche nel precedente stile di vita. Quando non si vuol modificare alcune attività prima considerate abituali (Di Munzio, 2025).

L’invecchiamento umano è stato spesso oggetto di studi per capire fino a che punto la medicina può intervenire per rendere questa fase più accettabile. Segnaliamo qui gli studi del prof Xiaotao Shen (2024), della Nanyang Technological University di Singapore, che ha approfondito molti percorsi dell’invecchiamento umano. Egli ha individuato due tappe di questo processo.  

Le due principali tappe dell’invecchiamento

La prima fase cade intorno ai 44 anni e la seconda intorno ai 60 anni. Sono queste le due tappe, confermate dai dati epidemiologici, nelle quali appare chiaro che si tratta di due momenti in cui si verificano le principali crisi nel complesso delle funzioni vitali.

La ricerca di Xiaotao Shen ha preso in considerazione i dati di oltre 108 volontari di età compresa tra i 25 e i 75 anni seguendoli per diversi anni. Lo scopo dichiarato era quello di comprendere meglio la biologia dell’invecchiamento studiando le modificazioni cellulari.

In questo studio sono stati monitorati tutti i cambiamenti, connessi all’età, in oltre 135 mila molecole e cellule umane. Intorno ai 44 anni, le cellule più coinvolte si sono rivelate quelle coinvolte nel metabolismo dell’alcol, della caffeina e dei grassi. Pertanto, quelle associate ai disturbi cardiovascolari e alle patologie prevalenti in quella fascia di età.

Nella seconda tappa indagata, quella intorno ai 60 anni, le molecole più coinvolte nei processi di invecchiamento, sono state quelle coinvolte nel metabolismo dei carboidrati, della funzione renale e della regolazione del sistema immunitario.

Da questa ricerca risulta evidente che l’invecchiamento non è un processo lineare. Si tratta di un processo complesso e multifattoriale. Esso è caratterizzato da molteplici cambiamenti fisiologici fortemente associati a specifiche patologie cardiovascolari, a diabete, a patologie neurodegenerative e, più frequentemente, a processi di evoluzione cancerosa.

Questo tipo di coinvolgimenti cellulari sono dovuti ad alterazioni subite dalle cellule stesse nelle varie fasi della vita. Sono di fondamentale importanza per comprendere il meccanismo alla base dell’invecchiamento e per identificare possibili bersagli terapeutici. 

Le cause dell’invecchiamento

L’invecchiamento sarebbe causato da un progressivo accumulo di piccoli danni susseguitesi nel tempo, fino al punto da arrivare a compromettere almeno una delle funzioni vitali dell’organismo. Questo processo teoricamente non sarebbe ineludibile, almeno in linea di principio, essendo ogni essere vivente un “sistema aperto”. Pertanto, esso è un sistema potenzialmente capace di surrogare o sostituire i suoi componenti danneggiati.

Sul piano più strettamente teorico, l’invecchiamento sembra dovuto all’interazione tra fattori genetici e ambientali probabilmente correlati. A questi si devono necessariamente aggiungere fattori epigenetici peculiari per singolo individuo, che possono essere influenzati da fattori ambientali.

Ma vi sono fattori che possono influenzare i processi di invecchiamento. Questi fattori sono sempre correlati alla progressione dell’età. O meglio, allo studio delle tre ottiche dalle quali si valuta l’età umana: l’età cronologica, biologica e psicologica.

Conclusione

L’invecchiamento è da considerarsi un percorso individuale fortemente condizionato sia da fattori culturali che ambientali. Ogni essere umano ne subisce le conseguenze anche in relazione alle esperienze di relazione, così fortemente caratterizzate dalla loro specifica unicità.

Walter di Munzio

Bibliografia

  1. Di Munzio W. (2025): Aspetti medici e psicologici dell’invecchiamento umano, relazione in Convegno “Invecchiare bene: un percorso da rivalutare, in ATTI del Convegno di Studi tenutosi a Cava de’ Tirreni in data 24 maggio 2025.
  2. Shen X, Wang C. Zhou X, Zhou W, Hornburg D, Wu S. and. Snyder M.P: (2024) Nonlinear dynamics of multi-omics profiles during human aging. Nature Aging, 2024, 4, 1619-1634. 
  3. Shen X (2022)., C. Wang, Snyder M.P. *, mass Database: Utilities for the Operation of the Public Compound and Pathway Database, Bioinformatics, 2022, btac546.  
  4. Shen X, H. Yan, Wang C, Gao P, Johnson C.H, Snyder M.P (2022). TidyMass an Object-oriented Reproducible Analysis Framework for LC-MS Data, Nature Communications, 2022, 4365.

Foto: Envato Elements

0 0 voti
Article Rating
Subscribe
Notificami
guest
0 Commenti
Il più recente
Il più antico Il più votato
Feedback in linea
Visualizza tutti i commenti
Invecchiamento, deterioramento fisico e depressione.

Ultime News

Le emozioni di un adolescente.

Le emozioni nell’adolescente

Le emozioni nell’adolescente sono l’espressione più evidente, autentica e vivace della vita che cresce, cambia, si trasforma. In essa assistiamo, contemporaneamente, ad un’implosione e a un’esplosione di stati d’animo, atteggiamenti, comportamenti che fanno da perno sulle emozioni. Indicatori di una fioritura vitale che Siegel (2014) meglio definiva come “effervescenza emotiva”. Essa esprime l’accresciuta emotività che caratterizza l’adolescente, l’intensificarsi delle sue emozioni e delle sue sensazioni interiori.

Leggi ...

Macro Aree

Articoli Correlati di Categoria

Newsletter

Puoi cancellare la tua iscrizione quando vuoi

newsletter
0
Mi piacerebbe conoscere il tuo pensiero, si prega di commentarex