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Il tango come maestro di vita

Lasciati guidare dal tango alla ricerca del tuo equilibrio emotivo e relazionale. Troverai il piacere di ballare con l’altro scoprendo come l’autonomia e la condivisione hanno lo stesso passo.

Introduzione

In una società instabile come la nostra, caratterizzata da precarietà lavorativa, affettiva è molto più semplice sentirsi smarriti e con l’umore ballerino. Siamo costantemente messi alla prova come un equilibrista che cammina su un filo. Continuamente alla ricerca del nostro equilibrio instabile, accompagnati dalla costante paura di fare un passo sbagliato e precipitare giù.

Se anche a te è capitato di sentirsi così traballante sei nel posto giusto! In questo articolo troverai uno spunto su come imparare a trovare il tuo equilibrio personale ballando il tango!

Eh, sì il tango può diventare il tuo maestro di vita insegnandoti a ritrovare il tuo equilibrio psicocorporeo divertendoti. Ed ora, al cospetto del nostro saggio maestro Tango, che la nostra danza abbia inizio!

Vi presento il signor maestro Tango Argentino

Salve, il mio nome è Tango il mio cognome Argentino, nasco nel 1880 sulle sponde del Rio de la Plata tra Buenos Aires e Montevideo dall’incontro di papà immigrante e mamma indigena.

Fin da piccolo amavo danzare ascoltando i battiti del mio cuore. Un cuore grande e pieno d’amore che non vedeva l’ora di contagiare con la sua avvolgente passione gli uomini e le donne di tutto il mondo.

Difatti, una volta cresciuto, ho iniziato a viaggiare appassionando e coinvolgendo nella mia danza milioni di uomini e donne tra America ed Europa. Oggi sono famosissimo e molto amato ovunque vada: sono ancora tante le persone che chiedono di conoscermi e ballare una tanda insieme a me.

Chi mi conosce mi definisce gentile ed elegante, imprevedibile e creativo, passionale, ma soprattutto di gran cuore perché io vivo di battiti in connessione.  Per questo motivo non ballo mai da solo. La mia danza è sempre in coppia perché mi nutro del calore di un tenero e sentito abbraccio.

Non mi basta essere ricordato come il maestro Tango ma voglio essere un maestro di vita. Difatti ciò che voglio insegnare a chiunque io incontri è il potere terapeutico, formativo e conoscitivo che si cela all’interno del mio abbraccio musicalmente danzato.

Il maestro Tango diventa terapeuta

Il tango nel tempo, infatti, ha ampliato i suoi orizzonti. Da semplice ballo che coinvolge con la sua passione i danzatori di tutto il mondo è diventato, per la sua specificità strutturale, anche uno strumento terapeutico.  Ad un certo punto alcuni maestri di tango, che avevano anche competenze mediche, hanno iniziato a sperimentare i benefici personali derivanti dal praticare questa danza.

 Hanno pertanto iniziato a studiare il valore terapeutico di questa disciplina. Nasce così la tangoterapia che può essere compresa tra le varie forme di danzamovimentoterapia.

Il primo a parlarne fu lo psichiatra tanghero Federico Trossero che definisce la tangoterapia. Essa è: «un sistema terapeutico integrato che utilizza lo strumento del ballo del tango con la sua musica e la sua poesia e grazie all’esperienza emotiva che favorisce, consente la conoscenza dello psichismo profondo, permettendo elaborazioni diagnostiche, terapeutiche e di ricerca» (Trossero, 2006).

«È definito come il “ballo dell’anima” e le sue caratteristiche di ballo ne hanno permesso l’uso nella psicoterapia arte mediata, detta tangoterapia» (d’Errico, 2023).

Tra gli effetti terapeutici è stato evidenziato soprattutto il suo potenziale antidepressivo. Come afferma lo psichiatra Gianluca Lisa (2003):

«Il tango è un ballo che appassiona la vita e con il suo abbraccio sensuale unisce nella danza due corpi liberandoli dal gravame dei pensieri depressivi». «Il tango aiuta anche a crescere psicologicamente aiutandoci ad evitare rapporti simbiotici o di dipendenza con altre persone. Una tanda del tango dura pochi minuti ed il contatto finisce ed ognuno dei due si ritira» (Lisa, 2023).

Dopo questo breve excursus storico-terapeutico sul tango ora esaminerò l’aspetto centrale di questo articolo. Ossia i benefici che potenzialmente può avere, sia a livello personale che relazionale, ogni allievo che frequenta un corso di tango in gruppo o in lezioni private.

Tango ed equilibrio personale

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Tango

Ballare il tango può essere molto utile per trovare/ritrovare il nostro equilibrio corporeo, mentale ed emotivo. Per apprendere questa disciplina bisogna necessariamente imparare a percepire il nostro corpo sia nella totalità che nei singoli distretti corporei (testa, torace, bacino, gambe, piedi). È necessario prendere consapevolezza di come muoviamo ogni singola parte del corpo e come distribuiamo il nostro peso da fermi o in camminata. Bisogna sempre mantenere il nostro asse in equilibrio. Questi sono aspetti fondamentali da imparare per il nostro benessere psicofisico.

Trovare il nostro equilibrio vuol dire individuare e mantenere il nostro baricentro corporeo. Senza quest’ultimo risulta difficile mantenere una stabilità sul proprio asse e si tenderà ad aggrapparsi al partner di ballo. Ricercare l’equilibrio implica anche una concentrazione mentale ed uno sforzo emotivo perché ci mette in contatto con l’ansia e paura di non essere abbastanza bravi.

È dunque un allenamento ed una sfida con noi stessi che migliora non solo il rapporto col nostro corpo ma anche il nostro stato mentale ed emotivo. A livello fisico ci migliora in termini di elasticità, flessibilità muscolare e assunzione di una postura corretta. A livello mentale alleniamo memoria e concentrazione, a livello emotivo superiamo le nostre paure, in particolare la paura del giudizio negativo altrui, rinforzando l’autoefficacia e l’autostima.

Nello specifico, ballando tango, ogni ballerino prende l’energia dalla terra e la utilizza per spostare il proprio corpo in tutte le direzioni. Pertanto, anche la donna, che dall’esterno sembra essere spinta dall’uomo, si muove in modo attivo ed autonomo. Le gambe sono leggermente flesse, il corpo resta in asse nonostante il torace sia leggermente spostato in avanti, per mantenere una costante connessione col corpo dell’altro.

Il tango come bussola relazionale

Il tango può essere la nostra bussola che indica come avere una relazione sana con l’altro.

«Il tango come Maestro nelle relazioni di Vita»

Un passo io e un passo tu

in connessione

con i nostri cuori ed emozioni,

con le nostre menti sintonizzate sullo stesso obiettivo: danzare insieme

ed i nostri corpi,

in contatto attraverso i nostri petti,

sincronizzati sullo stesso tempo/controtempo,

ballando la stessa melodia,

seguendo lo stesso ritmo!

È così che funziona in

un vero tango ed in una Relazione di successo! (Romina Tavormina, 2024).

Come si evince dalla poesia per ballare un buon tango è necessario trovare una connessione mentale ed emotiva tra i partner che nasce nello sviluppo dell’empatia verso l’altro. Essendo un ballo che non segue schemi prestabiliti e nasce dall’improvvisazione entrambi i tangheri devono necessariamente sintonizzarsi per capire quale passo sta facendo altro.

L’equilibrio e la sintonia di coppia però nasce, come abbiamo visto, in primis dal mantenimento di un equilibrio personale. L’equilibrio di coppia nasce dall’unione ed armonizzazione dei propri equilibri. Ciò permette di sviluppare una relazione sana di interdipendenza e reciprocità dove ognuno mantiene comunque la propria autonomia personale e non dipende simbioticamente dall’altro.

Metaforicamente parlando potremmo dire che: ballando condivido con te il mio cuore, emozioni, parte del mio corpo ma resto sempre con i piedi ben piantati a terra. Senza perdere mai il mio asse/equilibrio personale di modo che, se tu ti allontani io resto sempre in piedi.

Questo atteggiamento dal tango può essere riportato anche nella vita relazionale di modo che ogni persona possa mettersi in gioco emotivamente in modo sano.  E se la relazione finisce ognuno ne esce sicuramente dispiaciuto ma psicologicamente intero.

Conclusione

Se la vita ci chiede di metterci in ballo in diverse situazioni lavorative, affettive ed il terreno sul quale dobbiamo muoverci non è sempre stabile non ci resta che imparare a ballare anche in condizioni di instabilità. In questo il tango, per le sue caratteristiche strutturali, ci può insegnare ad acquisire equilibrio, flessibilità fisica, mentale ed emotiva. Tutte doti necessarie ai nostri giorni per affrontare le sfide quotidiane.

Romina Tavormina

Bibliografia

Trossero F. “TangoTerapia «Fundamentos, Metodologia, Teoria e Pratica»” 2006

Sitografia

Foto: Envato Elements

Foto: Tango-foto-gratuita-Sabrina-Ibarra https://www.pexels.com/it-it/foto/uomo-donna-danzando-ballando-13543306/

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