Periodico dell’ EDA Italia Onlus, Associazione Italiana sulla Depressione

Il disegno della famiglia – test per bambini

Il test per bambini denominato disegno della famiglia è stato ideato da Louis Corman nel 1967. L’obiettivo è scoprire e comprendere i conflitti interiori che possono sorgere nella mente infantile a partire dai rapporti con gli altri componenti del nucleo familiare.

La somministrazione del disegno della famiglia

Il disegno della famiglia è un test di personalità di facile somministrazione, e uno dei più famosi in assoluto. È rapido da eseguire e da interpretare; è ben accetto al bambino e non necessita di altro materiale che di un foglio e una matita. È applicabile a partire dai 5 anni d’età.

La consegna consiste nel dire al bambino: “disegna una famiglia di tua invenzione”. Non la propria, ma una immaginaria. Questo piccolo stratagemma fa sì che venga facilitata la proiezione delle tendenze più personali e profonde. Il piccolo si distrae mentalmente dalla propria famiglia e agisce con spontaneità.

Al termine del disegno è previsto un breve colloquio, nel corso del quale il bambino è invitato a spiegare ciò che ha realizzato. Dunque, spiegherà i personaggi, il loro ruolo, l’età, il sesso, i rapporti reciproci. Successivamente verrà sollecitato a esprimere le proprie preferenze e/o avversioni rispetto ai diversi personaggi rappresentati e a sceglierne uno preferito con cui identificarsi. Ovvero chi vorrebbe essere se facesse parte di quella famiglia. Infine, terminato il test del disegno della famiglia, si domanderà al bambino cosa farebbe se dovesse ricominciare la prova; cosa modificherebbe.

Naturalmente è essenziale che lo specialista conosca la reale composizione della famiglia per poter procedere all’interpretazione del disegno. Deve valutare, di conseguenza, ogni scostamento o meno tra la famiglia autentica e quella dei suoi desideri. “I membri della famiglia immaginaria non hanno un’esistenza reale, ma sono funzioni della personalità del soggetto, in quanto rappresentano le sue tendenze affettive.” (Corman, 1970).

L’interpretazione del disegno

La prova svolta col disegno della famiglia permette di conoscere i reali sentimenti che il bambino prova per i familiari. Pertanto, sarà necessario porre attenzione a ogni dettaglio, anche durante lo svolgimento del disegno. Lo specialista siederà vicino al bambino, ma senza dargli l’impressione di sorvegliarlo.

Innanzitutto, si dovrà notare in che punto del foglio il disegno è stato iniziato e con quale personaggio. Infatti, l’ordine in cui i diversi membri della famiglia sono disegnati è un primo fondamentale punto. Sono anche importanti il tempo impiegato per disegnare questo o quel personaggio e l’eventuale cura dei particolari dedicatagli. Si deve valutare anche l’eventuale difficoltà e la fatica a rappresentare qualcuno, magari con numerose cancellature o con la tendenza ossessiva a rifarlo. Il disegno della famiglia implica anche un aspetto grafico, ovvero ciò che riguarda la forma, il tratto, le linee, l’ordine, l’armonia, le proporzioni, la cura.

Inoltre, molto spesso, tanti bambini si attengono strettamente alla realtà e disegnano la propria famiglia, nonostante la libertà concessa. Ciò risulta essere significativo. Oppure accade che ci siano diversi elementi di scostamento dal reale. Naturalmente anche questo è estremamente significativo al fine di comprendere le cause nascoste dei disturbi e dei disagi vissuti dai bambini.

Infine, un’ulteriore variabile può essere rappresentata dal fatto che il bambino decida di disegnare, anziché una famiglia immaginaria di persone, una famiglia di animali. Ciò può indicare una censura interna molto forte e un alto grado di inibizione.

Elementi significativi del disegno della famiglia

  • La valorizzazione di un personaggio – più grande, più curato e ricco di particolari o disegnato per primo. Rappresenta la persona su cui il bambino investe la maggiore carica affettiva e che è oggetto di ammirazione. Potrebbe trattarsi di un genitore, ma anche di sé stesso, come ripiegamento narcisistico. In questo caso, l’investimento affettivo su di sé indica una delusione profonda nella relazione con i genitori e un legame sentito come debole.
  • La svalorizzazione – personaggio disegnato per ultimo, più piccolo, disegnato meno bene, messo in disparte, con omissione e/o deformazione di parti del suo corpo o con sembianze poco umane. Può capitare che il personaggio possa venire cancellato dopo essere stato disegnato; ogni cancellazione è rappresentativa di un conflitto interiore esistente.
  • La negazione/scomparsa – la soppressione di una persona dal disegno è indicativa dei rapporti difficili. Molto spesso viene eliminato un fratello/sorella di cui si è gelosi. È il tema del bambino che vorrebbe essere figlio unico e godere in modo esclusivo dell’affetto dei genitori. Ogni soppressione indica un grave disturbo di adattamento alla vita familiare. Ad esempio, la mancanza di sé stesso è il rifiuto di appartenere a quella famiglia, la negazione di una realtà spiacevole. L’eliminazione di sé può esprimere qualcosa di più grave, come uno stato depressivo o di angoscia che porta il bambino alla rinuncia della vita e a un forte auto deprezzamento.
  • L’aggiunta di persone e/o animali – ogni personaggio immaginario aggiunto esprime ciò che il bambino non oserebbe mai fare, secondo il meccanismo di difesa dello spostamento. Può trattarsi di un bambino, di un adulto, di un animale, anche di un insetto. Molto spesso l’animale aggiunto rappresenta quella carica di aggressività nei confronti di un rivale, anche genitore, che il bambino non avrebbe mai il coraggio di attuare nella realtà.

Elementi da valutare

  • I legami presenti – la posizione dei vari personaggi nello spazio è molto significativo. Ogni vicinanza fisica o lontananza è indicativa dei desideri nascosti del bambino di stabilire o interrompere dei rapporti oppure di unire o separare determinati membri della famiglia. Ad esempio, i genitori fra loro o un genitore da eventuali fratelli e sorelle, oppure egli stesso con un genitore anziché un altro. Anche, infine, di isolare qualcuno o prendere le distanze dagli altri. In ogni caso, la distanza simboleggia sempre un rapporto difficile.
  • Regressione – il meccanismo di difesa della regressione, in generale, consiste nel cercare di riportare sé stessi a un periodo felice precedente. In un’epoca felice in cui non esistevano ancora i conflitti. È molto utilizzato dai bambini e viene manifestato nel disegno della famiglia nella scelta di un personaggio di età inferiore in cui identificarsi.

Considerazioni

È sempre bene, in presenza di evidenti disagi, riproporre il test a distanza di tempo, in modo da avere la possibilità di studiare l’evoluzione del bambino. Il disegno della famiglia è, secondo Corman (1970), uno spaccato interiore di tutta la storia passata del soggetto e può esprimere molto più che il semplice presente.

Motivo per cui diviene necessario somministrare il disegno della famiglia ogni qual volta ci si accorga che un bambino inizia a essere poco efficiente negli ambiti vitali. Ad esempio, con un rendimento scolastico non adeguato alle proprie capacità, oppure con rapporti conflittuali con i coetanei o ancora attraverso l’isolamento e l’astenia.

«Personalmente, benché mi sia orientato verso la psichiatria dell’adulto […] non ho mai cessato di coltivare il mio interesse per i problemi dell’infanzia e ho così compreso appieno la verità dell’insegnamento di Freud, che si compendia nel celebre aforisma: il fanciullo è il padre dell’uomo. Il che equivale a dire che l’azione terapeutica sui disordini psichici ha migliori possibilità di dare buoni risultati quanto più precocemente è iniziata, in un’età in cui la personalità non si è ancora sclerotizzata nelle deformazioni patologiche» (Corman, 1970).

Dominique Tavormina

Bibliografia

  1. Corman L. Il disegno della famiglia – Test per bambini. Bollati Boringhieri, Torino 1970.
  2. Farnè M. Psicologia del bambino e dell’adolescente. Signorelli, Milano 1973.
  3. Freud A. Normalità e patologia del bambino. Feltrinelli, Milano 1969.

Foto: Envato Elements

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Il test disegno della famiglia.

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