Nella Giornata Europea dedicata alla depressione, il giovane studente dimostra molta sensibilità verso le diverse tematiche trattate (studenti Ipia ed Istituto di Agraria). Infatti, è evidente nella rappresentazione teatrale e nelle testimonianze sulla depressione, le metafore del dolore nel lutto e nelle malattie gravi come nei tumori e l’Alzheimer.
Teatro e terapie riabilitative
La Giornata Europea della Depressione il 21 ottobre del 2025, si è svolta presso la biblioteca Simpliciana di Olbia. Il giovane studente dell’Istituto IPIA e AGRARIA, anche quest’anno, in modo singolo o in gruppo, è stato il vero protagonista di questa giornata formativa. Ogni giovane studente si è impegnato a presentare un lavoro usando delle vere metafore e rappresentazioni come le maschere, le bambole, l’iceberg.
Come nel libro “La morte e il morire” (1976) di Elisabeth Kubler-Ross sono state rappresentate le cinque fasi nella malattia tumorale. Esse sono: la negazione, la rabbia, la contrattazione, la depressione, e infine l’accettazione. Il “dolore è totale, non solo fisico”, si accompagna alla paura, la tristezza, la perdita di controllo, l’angoscia, l’isolamento sociale.
Emerge dai loro lavori che il dolore ci fa indossare una maschera (Oliviero, 2025), raffigurate da diversi colori per ogni emozione, presente anche nel lutto. Un altro studente ha presentato come una bambola può essere utile nel morbo di Alzheimer. Inoltre, la doll therapy (la terapia con la bambola) aiuta gli anziani nelle relazioni interpersonale e nella comunicazione.
Samuele (studente) nella sua testimonianza di un periodo di depressione reattiva, la definisce “un piccolo mondo”. In quest’ultimo intervento emerge che nel dolore psicologico della depressione, vi è una maggiore introspezione. Inoltre, secondo Samuele l’aspetto positivo è stato quello di sviluppare delle competenze sulla comunicazione soprattutto quella non verbale.
L’ortoterapia
La scelta degli studenti dell’Agraria ricade sull’ortoterapia in Inghilterra. Da diversi studi emerge che alcuni pazienti poveri per pagarsi le cure in ospedale dovevano occuparsi del giardino (nel 1600). Questi ultimi guarirono più velocemente rispetto agli altri, in modo inaspettato e sorprendente. Emerge che occuparsi delle piante può creare gioia, far diminuire la tristezza, l’ansia e anche la depressione, nonché ridurre i livelli di cortisolo (Melani, 2021). Si manifesta un aumento della dopamina e della serotonina.
La metafora ha espresso l’emozione e i suoi vissuti come: la rabbia, la tristezza, ma anche la gioia. Il giovane studente, con l’utilizzo simbolico delle metafore, e dei colori si è cimentato nell’esprimere il concetto di resilienza, di speranza, di capacità di coping e di terapia non farmacologica.
Le immagini sull’emozione provata vengono rappresentate nelle maschere, nell’iceberg o nella bambola. In breve, questi lavori esposti dagli studenti rappresentano i vari aspetti della depressione e del lutto.
Psicoanalisi e lutto
Freud nel libro: “Il lutto e la malinconia” (Freud, 1917), scriveva che il lutto è un grande enigma. Se gli oggetti sono per noi perduti, la nostra capacità di amare ritorna ad essere libera. Essa può prendere altri oggetti d’amore come sostituti o tornare provvisoriamente all’Io. Perché questo distacco della libido dai suoi oggetti debba essere un processo doloroso, resta per noi un grande mistero.
Un altro scrittore e psicanalista Bowlby nella sua trilogia di libri: Attaccamento (1969), Separazione (1973), Perdita (1980), scriveva che le basi di attaccamento che sono rappresentati dai genitori o altre figure importanti, determinano la fiducia in sé stesso, la cosiddetta autostima. Infatti, fin dall’infanzia la sicurezza nel gioco, la capacità di socializzare, l’organizzazione della personalità, lo sviluppo emotivo e la stessa consapevolezza di sé dipendono dalle figure di riferimento.
Le esperienze dipendono dalle variabili individuali della personalità, dalla resilienza, dai fattori sociali e culturali. Le emozioni prevalenti nel lutto sono: la tristezza, la paura il senso di colpa, la rabbia.
Bowlby distinse le emozioni presenti nel lutto in 4 fasi: l’intorpidimento caratterizzato da confusione, incredulità. La seconda fase è quella della protesta ed emerge soprattutto la rabbia. La terza fase è quella della disperazione, in cui prevale la tristezza e la consapevolezza della perdita della persona amata. Nell’ultima fase, la quarta, si ha una ripresa dell’interesse per l’attività sociali e un miglioramento del tono dell’umore, nonché una riorganizzazione della propria vita.
Conclusioni
Gli studenti del lavoro di gruppo organizzato dalla dott.ssa G. Loi rappresentano i valori della collettività, soprattutto “le cose che ci rendono felici o meglio ci fanno star bene”. Le emozioni della vita che ci liberano dallo stress e ci permettono di vivere sereni tra cui:
- il rapporto con la vegetazione e coltivazione delle piante, che sono essenziali nel ciclo della vita nelle persone
- le attività quotidiane con gli amici che variano dalle cene, alle gite al mare o in campagna
- alle attività quotidiane come cucinare, da cui consegue il piacere della condivisione
- infine, il canto, in modo singolo o in gruppo
Si conclude l’incontro della Giornata Europea sulla Depressione con una canzone di Nicole.
Maria Efisia Meloni
Bibliografia
- Fiore F. John Bowlby e la teoria dell’attaccamento. Introduzione alla psicologia. 6 luglio 2017 https://www.stateofmind.it
- Freud S. Caducità. Opere introduzione alla psicoanalisi. Volume 8-Edizioni Bollati Boringhieri Torino, 1984, pag. 102
- Melani M. Ortoterapia: curare le piante fa bene alla salute. 23 luglio 2021. https://eicomenergia.it
- Oliviero L. Uno, nessuno e centomila, di Luigi Pirandello: tra maschere e specchi. Https://www.toscanalibri.it 2025
- Ortoterapia: quando la cura delle piante può far bene alla salute. 27 marzo 2021 Ortoterapia: quando la cura delle piante può far bene alla salute
- Petrella A. La visione del lutto e la ridefinizione della relazione tra Bowlby e Sant’Ambrogio. 17 ottobre 2017. https.//antonellapetrella.it
- Spiga A. L’elaborazione del lutto secondo Freud e Jung. 9 maggio 2017. https://www.socrem.bologna
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