Periodico dell’ EDA Italia Onlus, Associazione Italiana sulla Depressione

Cerca
Close this search box.

Informare per comprendere la depressione

Riconoscere e curare la depressione è divenuta un’emergenza sanitaria e sociale, ma anche etica pertanto è essenziale informare per comprendere. È un disturbo invalidante nel fisico nella mente e nelle relazioni sociali. La frattura col mondo e la mancanza della speranza di guarire tormenta chi ne è affetto. I giovani depressi vivono il loro dolore interiore rifuggendo la realtà vera per immergersi in una realtà che inganna e a volte distrugge. Il trend pandemico ha dato una accelerata all’incertezza politica ed economica con serie conseguenza sulla salute fisica e su quella mentale.

Diverse descrizioni sono date per tentare di definire la depressione: “male oscuro”, “notte buia” ma per comprenderla bisogna informare.

La depressione è un disturbo diffuso, “democratico” diceva Montanelli. Democratico nel senso che è pervasivo e presente in tutte le fasce di età ed in tutte le fasce sociali, etniche, culturali. Un disturbo invalidante perché crea grande sofferenza a volte anche fisica, ma soprattutto psicologica, ed esistenziale. Ed è questo ultimo aspetto del disturbo, che compromette in modo significativo il senso della vita. È in esso su cui fondiamo il nostro vivere quotidiano, le relazioni con gli altri, con la nostra famiglia, col lavoro. Il senso della vita è un aspetto fondamentale su cui si basa la nostra progettualità presente e futura: il nostro esistere!

Nel vissuto del depresso, dominano il passato: quello che fu, quello che non è stato, quello che sarebbe dovuto essere. Il presente è un buco nero. Il futuro non esiste. Per comprendere questo dramma esistenziale e psicologico è indispensabile informare.

Per il depresso non ci sono scorciatoie per colmare e riparare quelle fratture dolorose che il male oscuro ha prodotto con sé stessi e col mondo.  La situazione vissuta è di lacerante solitudine.

 Il tempo ha lavorato in modo inesorabile, a volte in silenzio, a volte provocando richieste di aiuto, altre volte mascherando l’emergere di voci fuorvianti.

 Il tempo ha deviato il decorso dei pensieri verso una visione del mondo e della vita sempre più opprimente, difficile da vivere e sopportare. Emotivamente ha reso fragili e impotenti. Senza speranza.  

Informare per comprendere

Chi è affetto da depressione trova inspiegabili, immotivabili ed irreparabili le sue lacerazioni interiori.  A volte dispera per uscirne e tornare alla normalità altre volte si arrende ad un destino senza speranza.

Ed è proprio questo sforzo che egli trova immane.

Immane perché è bloccato dalla stessa depressione ad una condizione di chiusura, di isolamento e ad una sensazione di impotenza e di inadeguatezza. Bloccato anche da una forza esterna a lui ma presente nella cultura popolare. Essa è la forza dello stigma e del pregiudizio.  Questo rafforza la chiusura ed il senso di emarginazione del depresso e l’ostilità e l’indifferenza della società.

Informare aiuta a superare lo stigma sulla depressione e facilita la sua comprensione.  

Questo comporta la formazione di una coscienza pedagogica volta all’ascolto e all’aiuto.

 Informare alla fine contribuisce a creare un alto senso civico.

Gli interventi per la cura della depressione sono diversi. Interventi tecnici e non solo. Interventi che possono essere anche creati e personalizzati. Non ci sono scorciatoie per uscire dalla depressione ma diversi percorsi da poter intraprendere.

Tutti dobbiamo concorrere in questo mutuo aiuto responsabile e generalizzato perché dalla depressione si può e si deve guarire.

Informare per prevenire

La depressione immobilizza l’anima, la mente, immobilizza il vivere di chi ne è affetto. Negativizza le sue idee e le proietta in una visione del mondo ostile e da cui sente di doversi proteggere col ritiro o con la rivolta.

Informare aiuta a prevenire la depressione e i suoi sofferti risvolti emotivi e cognitivi diventa quindi un dovere etico e civile. Informare per prevenirla significa anche prestare attenzione a molte problematiche sociali e lavorative gravi. Esse sono spesso causa di un disturbo depressivo e fobico nelle vittime. Parliamo di mobbing ed altre tipologie di vessazioni sociali, lo stalking, il bullismo, le violenze domestiche, i femminicidi.

La depressione nel mondo giovanile

E volgendo uno sguardo ai giovani, non possiamo non fare accenno a quegli agguati pericolosi nascosti dietro ad uno schermo apparentemente innocuo di un computer o di un cellulare.

In quegli schermi i giovani tendono spesso a trovare rifugio. In essi trovano lo spazio per ritrovare sé stessi, avere delle risposte o dei riconoscimenti. Infine dare un senso alla propria vita. Risposte che non trovano intorno a loro perché c’è il loro stesso vuoto, l’incomprensione, se non addirittura le stesse fragilità, le stesse richieste di aiuto.

Il suicidio

Citiamo per ultimo, proprio per sottolinearne l’importanza e la gravità del percorso depressivo: il suicidio. Anche il suicidio come la depressione non conosce età, fasce sociali, culturali ed etnie.

Spesso non dà segni premonitori, perché l’idea è tenuta nascosta, protetta. Informare diventa fondamentale per comprendere che il suicidio rappresenta spesso l’unica soluzione in un mare di sofferenza, in un tunnel senza sbocco.

Per il depresso è a volte l’unica soluzione in un mondo, ostile ad avvicinarsi a quel problema di cui si ha paura, spesso vergogna.

Lo stesso mondo che dovrebbe abbracciare e coinvolgere, tutti (scuole, chiese, istituzioni tutte, la Comunità globale) in un abbraccio di ascolto e di aiuto.

Considerazioni

Durante e ancor più dopo l’epidemia da Covid si è delineata in Italia e in Europa una situazione di grande precarietà lavorativa ed economica.  Ciò ha favorito l’emergere di nuove e più estese forme di povertà. La povertà della salute come impossibilità di accesso alle diagnosi e alle cure ha creato nuove emergenze. Anche le patologie mentali ne hanno risentito in termini di diagnosi e cura.

Tra le patologie mentali si stanno manifestando nuove forme di depressione e di disturbi dell’umore come esito da stress, post Covid. Esse impongono la messa in atto di precoci ed adeguati interventi per evitare l’ascesa del disturbo a livelli allarmanti. Il disturbo è ubiquitario per età, sesso e ceto sociale. Nei giovani, dall’età prescolare alla adolescenza, si è aperto uno scenario nuovo a cui eravamo impreparati.  La depressione si sta manifestando con nuovi volti, si è adeguata al cambiamento sociale in atto. Nei giovani si è “mescolata”, in forma subdola, con le traversie emotive tipiche di quell’età rendendoli più fragili e disorientati.

Enza Maierà

Riferimenti

Intervento dr.ssa Enza Maierà per la Giornata sulla Depressione, online, in collegamento con l’Università di Catanzaro del 28-10-2022

Foto: Envato Elements

0 0 voti
Article Rating
Subscribe
Notificami
guest
2 Commenti
Il più recente
Il più antico Il più votato
Feedback in linea
Visualizza tutti i commenti
Informare per comprendere la depressione

Ultime News

Socrate non era depresso_David_-_The_Death_of_Socrates.

Socrate non era depresso

Il suicidio di Socrate, il suo trascurare i beni materiali, la vita semplice e la divina voce interiore che lo indirizza nelle scelte potrebbero far pensare che soffrisse di depressione. Vedremo insieme quanto la sua vita sia stata un esempio di virtù, serenità ed equilibrio psichico.

Leggi ...

Macro Aree

Articoli Correlati di Categoria

2
0
Mi piacerebbe conoscere il tuo pensiero, si prega di commentarex

Newsletter

Puoi cancellare la tua iscrizione quando vuoi

newsletter