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Coming out. Adolescenza e sofferenza emotiva

Il coming out nella fase adolescenziale può determinare risvolti depressivi e stati ansiosi. La famiglia, la scuola, il gruppo dei pari se non supportivi potranno alimentare tale stato con conseguenze gravi sul benessere psico-fisico dell’adolescente.

Introduzione

La conquista dell’identità personale è un percorso che presenta notevoli difficoltà. Molti ragazzi tendono a rifiutare la diversità e i comportamenti non conformi al genere di appartenenza. Accade spesso che, quando non si rispettano i ruoli di genere convenzionali gli adolescenti vengono isolati e stigmatizzati. Il coming out è un’opportunità di crescita, è una rivalsa sociale, è un prender coscienza ed accettare serenamente la propria diversità di genere.

I genitori e la scuola, senza volerlo, propongono stereotipi e pregiudizi di genere, finendo per rinforzare l’orientamento sessuale. Ad esempio, si ritiene che, se un bambino gioca con le bambole è destinato a diventare gay. Tali aspetti connessi all’identità sessuale, non sono univoci, né necessariamente correlati (Lingiardi et al., 2015).

Le tappe evolutive

Molti adulti omosessuali fanno risalire all’età di 4-6 anni la sensazione di sentirsi diversi dai propri coetanei. Tale aspetto lo notano nelle preferenze dei giochi, nella scelta dei propri compagni. La fascia d’età considerata evidenzia come i bambini e le bambine sembrano cogliere con chiarezza le differenze tra uomini e donne. Esse, però, non conoscono con precisione il significato di gay o lesbica. Le bambine sembrano più portate ad interessarsi ai giochi da maschi, i bambini cercano di evitare i giochi da femmine (Martin et al., 2011).

Tra i 7 e i 10 anni possono comparire i primi comportamenti vessatori verso chi è percepito come diverso. I bambini, in particolare i maschi, iniziano ad usare parole offensive nei confronti dei gay e dell’omosessualità (Rivers, 2011; Toomey et al., 2010). Tali aspetti diventano ancora più pregnanti fra gli 11 e i 12 anni. Le linee evolutive menzionate, variano da soggetto a soggetto, non rappresentano la storia di tutti i gay e lesbiche.

È opportuno considerare molte omosessualità. Ad esempio, alcuni sono diventati consapevoli del proprio orientamento sessuale solo da adulti, dopo diversi anni di esperienze di tipo eterosessuali. Altri ancora sono riusciti a dare un nome alla propria diversità attraverso le parole degli altri che, per primi, hanno utilizzato appellativi offensivi.

Coming out

Il coming out è un vero e proprio compito di sviluppo per l’adolescente omosessuale. Letteralmente vuol dire uscire allo scoperto ossia dichiarare apertamente il proprio orientamento sessuale.

Vivienne Cass (1979) ha proposto uno dei modelli più conosciuti per spiegare lo sviluppo dell’identità di giovani omosessuali. Esso è costituito da sei stadi.

  1. Pre-coming out: si prova confusione, consapevolezza della propria differenza tra ragazze/i e non-gay senza coglierne il motivo.
  2. Iniziale coming out o confronto dell’identità: maggiore consapevolezza dei propri sentimenti e affetti. Viene colto il significato delle differenze con ragazzi non-gay. Inizia il coming out prima con sé stesso e poi con gli amici.
  3. Esplorazione dell’identità: ha luogo la sperimentazione sociale e sessuale. Si ricercano contesti supportivi dove potersi esprimere con maggiore libertà utilizzando anche affermazioni come credo di essere gay.
  4. Accettazione dell’identità: maggiore capacità di gestire e stabilire relazioni con persone sia omo che eterosessuali.
  5. Orgoglio: saper attribuire valore alla propria identità omosessuale.
  6. Sintesi dell’identità: la propria omosessualità è vissuta in modo sereno, senza paura e dinamiche reattive.

Le teorie più recenti prendono in considerazione il ruolo svolto dall’identità sessuale della persona e le influenze del contesto politico, giuridico e socioculturale.

Il vissuto dell’adolescente

Molti giovani omosessuali attraversano periodi di profonda sofferenza emotiva.  Essi temono di dover arrecare forme di dolore, vergogna e delusione ai propri cari. Soffrono ancora di più quando sono costretti a tenere nascosta la propria identità. Provano sensi di colpa, inadeguatezza, calo dell’autostima, conflitti interiori. Tale sofferenza psichica può venire somatizzata e causare l’insorgenza di sintomi fisici. Tra quest’ultimi rientrano: emicrania, tremori, diminuzione dell’appetito, perdita di peso, tachicardia, disturbi del sonno, vertigini.

La tendenza alla chiusura è una conseguenza del coming out nel mondo della scuola o del lavoro. Il timore di ritorsioni e atti di bullismo a scuola, la paura di dare una cattiva immagine di sé, generano angoscia negli adolescenti. Tale aspetto potrebbe diventare pervasivo a tal punto da sfociare in forme depressive e ansiogene importanti. Per evitare di ricevere attacchi o per non sentirsi guardato con diffidenza, l’adolescente impara a modulare il proprio modo di comunicare. Esso seleziona gli argomenti da dire, controlla il proprio atteggiamento e tutto ciò può diventare molto faticoso da sostenere.

Coming out ed interventi psicologici

La psicoterapia sia individuale che familiare può rappresentare per l’adolescente omossessuale una delle forme di aiuto. Nei colloqui clinici esso potrà aver modo di consapevolizzare il proprio vissuto emotivo e poterne parlare serenamente nelle relazioni interpersonali. Il tema del giudizio, del controllo e della possibile reazione esterna potranno diventare un modo per potersi affermare ed esprimere il proprio sé. In seguito, l’adolescente riuscirà ad opporsi anche a rifiuti ed offese.

Conclusioni

Il disagio legato alla propria identità sessuale può assumere forme differenti con conseguenti implicazioni psicologiche e sociali. Il clinico dovrebbe cercare di comprendere l’unicità del paziente, la sua storia e il suo bisogno. È fondamentale per l’adolescente chiedere aiuto al fine di evitare conseguenze sul proprio benessere psico-fisico.

                                                                                                                           Maria Vincenza Minò

Bibliografia

  1. Cass V. Homosexual identity formation. A theoretical model. The Journal of Homosexuality 1979; 4: 219-235.
  2. Lingiardi V, Baiocco R. Adolescenza e omosessualità in un’ottica evolutiva: coming out, compiti di sviluppo, fattori di protezione. In E. Quagliata, D. Di Ceglie (a cura di). L’identità sessuale e l’identità di genere. Astrolabio – Ubaldini Editore, Roma 2015; 127- 149.
  3. Martin CL, Fabes RA, Hanish LD, Leonard S, Dinella L. Experienced and expected similarity: Moving toward a comprehensive model of gender segregation. Sex roles 2011; 65: 421-434.
  4. Rivers, I. Bullismo omofobico. Conoscerlo per combatterlo. 2011; Il Saggiatore, Milano, 2015.
  5. Tomey, RB, Ryan C, Diaz RM, Card NA, Russel ST. Gender – nonconforming lesbian, gay, bisexual and transgender youth: School victimization and young adult psychosocial adjustment. Developmental Psychology, 2010; 46: 1580-1589.

Foto: Envato Elements

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