
La comunità organizzata di individui

Un viaggio tra neuroscienze, infanzia, società e digitale per capire e affrontare il fenomeno della violenza umana.

L’adolescenza è un periodo particolarmente delicato, caratterizzato da sfide e dilemmi peculiari di questa età. Esse possono rendere i giovani più vulnerabili e predisposti a provare un profondo dolore emotivo.

La conoscenza scientifica delle F.A.S.O. inizia a diffondersi solo a partire dagli anni ’80. L’abuso sessuale nella popolazione adolescenziale vede la donna non solo vittima ma in alcuni casi anche autrice dell’atto.

Nell’adolescenza i giovani faticano ad esprimere il dolore psichico: dall’ansia all’aggressività rivolta a sé stessi sino ai disturbi alimentari. Il sintomo racconta ciò che la parola non dice.

Il perdono può diventare una strategia utile per cancellare il malumore, i sensi di colpa. Quando perdoniamo ci proiettiamo verso un futuro più sereno e tranquillo. Il perdono migliora le relazioni e il benessere dell’individuo. Fa bene alla salute? Anche nei pazienti affetti da depressione?

In un mondo governato dal virtuale, ove social sembra la parola dominante, scopriamo una rete infinita di relazioni e solitudine. Oggigiorno sembra che il modo per curare la malattia sia la connessione virtuale; attraverso uno schermo, a distanza, in uno spazio irreale. La solitudine, male incurabile del nostro tempo, non trova nell’appartenenza ai social media il suo medico, la sua cura.

La violenza sugli animali è spesso il sintomo di un disagio più profondo, che riguarda le giovani generazioni. Unendo violenza, depressione e difficoltà psicosociali, è possibile tracciare un quadro allarmante delle sfide che i giovani affrontano oggi.

La Giornata Europea sulla Depressione si svolge in ottobre tutti gli anni, sin dal 2004. Con essa l’associazione EDA Italia Onlus fa formazione e informazione scientifica sulle tematiche della depressione e dei disturbi dell’umore. Il tema di quest’anno è: «I giovani e l’umore inquieto».

Riflessioni sull’uso dei fumetti manga e anime giapponesi in una prospettiva di lotta allo stigma e sensibilizzazione alla ricchezza della diversità.

Può il web.2.0 scacciare l’inquietudine? Questo brevissimo articolo propone l’idea di un rapporto positivo tra web e percezione della sicurezza. La rete può diventare un mezzo per alimentare tale percezione e combattere l’inquietudine legata a determinati avvenimenti della nostra vita.
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