Il mondo dell’arte e della cultura esprimono con un linguaggio chiaro ed espressivo la malattia
La giovane cantautrice, che ha sofferto di depressione in adolescenza, è un punto di riferimento per gli adolescenti di oggi. Li aiuta a riconoscere e superare i vissuti dolorosi.
La cantautrice Madame con la sua storia offre un messaggio di speranza per tutti i ragazzi vittime di bullismo.
In “Sopraffatti dalla vita”, docufilm di Netflix, viene descritta in soli 40 minuti la drammatica sindrome da rassegnazione o fenomeno “Biancaneve”. Essa affligge in Svezia centinaia di bambini rifugiati.
Siamo a febbraio, a due passi da San Valentino, e come sempre a Sanremo ogni anno si parla d’Amore in tutte le sue forme: romantico, passionale, tormentato, platonico, coraggioso. Brividi è la canzone vincente del Festival di Sanremo 2022.
Amelia Rosselli, una grande poetessa del ‘900, una voce buia, un’esistenza solitaria, che tramutava il dolore in poesia. Figlia di Carlo Rosselli, non superò mai la morte del padre.
La melancolia, o attuale malinconia e depressione, per gli antichi greci era causata da un eccesso di bile nera, atrabile, nel cervello, secondo la teoria ippocratica dei quattro umori corporei.
La Deposizione dalla croce di Rosso Fiorentino ci permette di analizzare il dolore associato al lutto e il rapporto tra talento artistico e follia. Riflessioni sul lutto con lo storico dell’arte.
Veleno-19 è una canzone napoletana dal ritmo incalzante, bella e piacevole. Scritta nel difficile periodo del lockdown pandemico. Parla al nostro cuore ed è fonte di riflessioni sull’agire umano dei giorni nostri.
Spesso l’arte è stata riletta come “uno strumento” per comprendere gli aspetti più profondi dell’animo umano. Ogni persona è alla ricerca di qualcosa che calmi le proprie inquietudini e l’artista spesso con il suo “atto” creativo si cura le proprie ferite. Questo articolo rilegge dei periodi artistici alla luce del significato psichico che c’è alla base di alcuni sentimenti umani
La malinconia nell’antica Grecia era causata da un eccesso di bile nera nel cervello. E’ quanto Ippocrate il padre della medicina e grande medico del IV secolo A.C. ipotizzava.
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