Introduzione
La nostalgia è un’emozione complessa che accompagna, in maniera latente o manifesta, tutte le fasi della vita dell’uomo. Di tutti gli uomini, di tutte le culture. È una componente di quella intelligenza emotiva che è matrice e regolatrice delle nostre emozioni. Essa nasce e si collega con quell’altro tipo di intelligenza, razionale, che si forma coi numeri, le immagini, il linguaggio, la logica, il calcolo. Ma da essa si discosta perché è intelligenza di vita vissuta.
La nostalgia e le emozioni
La nostalgia assume forme e tematiche diverse a seconda delle molte emozioni che possono accompagnarla negli svariati momenti o stagioni della vita. Sono emozioni di gioia o di malinconia, di dolore dell’anima o di felicità, di tristezza o di serenità. È la nostalgia di un tempo andato, come l’infanzia, l’adolescenza e anche nostalgia di piacevoli sensazioni, ormai smarrite. È la nostalgia di sguardi profondi, di carezze rassicuranti, dei dialoghi silenziosi con la natura, delle grandi assenze di persone care.
Andare alla ricerca di queste emozioni, e soprattutto riviverle, dare loro un significato o una nuova interpretazione, equivale a cogliere il senso della nostra vita. Equivale a conoscere noi stessi in profondità, a conoscere gli altri, le loro emozioni e i loro stati d’animo. Diventa, pertanto, un’esperienza di conoscenza della nostra identità e dell’Altro che è in relazione con noi.
La nostalgia e la depressione
Nei ricordi evocati dalla nostalgia non siamo mai soli. La presenza di altri ci fornisce il senso di appartenenza, di connessione sociale. Nei momenti tristi, rievocare questi aspetti dà sollievo a quel sé svuotato e demotivato dalla depressione. Ma ci sono diverse forme di nostalgia e tra queste ce n’è qualcuna più sofferta e dolorosa.
Sebbene sia stato scoperto che input sensoriali piacevoli, come profumi familiari (Reid et al., 2015) o musica (Routledge et al., 2011) inducono nostalgia, le persone spesso si rivolgono ad essa in situazioni in cui si sentono angosciate. È la nostalgia che porta alla depressione più acuta, al male di vivere che, in questi casi, si accompagna a diverse altri sentimenti che prevalgono. Il rimpianto e il senso di colpa. Essi vanificano l’effetto benefico della nostalgia e provocano tristezza ed angoscia.
Nel rimpianto riemerge continuo, il doloroso ricordo di qualcosa o di qualcuno che non c’è più. La sensazione è quella di una insanabile perdita che lascia un vuoto incolmabile. Il senso di colpa pervade l’animo di chi si ritiene responsabile di tale perdita.
Il passato, con ciò che racchiudeva, è perduto per sempre. Il presente ha la forma di un male di vivere che priva di senso la propria vita. Nella nostalgia, dove non ci sono rimpianti e sensi di colpa ciò che è perduto rivive nel cuore e nella memoria. Continua a dare un senso al passato e al presente e proietta nel futuro le speranze (Borgna, 2018).
Il benessere della nostalgia
Le persone si rivolgono alla nostalgia in risposta alla sofferenza. Una serie di ricerche indica che l’esperienza nostalgica ha una serie di benefici psicologici (Routledge et al., 2013). Si è visto che la essa aumenta l’affetto positivo, promuove una visione positiva di sé (Vess et al., 2012 ) e rafforza l’autostima (Wildschut et al., 2006). Si è visto inoltre che produce benefici esistenziali perché rafforza il senso della vita (Routledge et al., 2011). Essa, inoltre, regola una varietà di vissuti minacciosi come il pensiero della mortalità (Routledge et al., 2008 )
Alla ricerca della nostalgia
L’esperienza nostalgica è simile ad un viaggio alla ricerca di noi stessi in cui ritroviamo anche i nostri errori, le nostre mancanze, le nostre delusioni. Nulla deve cadere nell’oblio. Annullare quei ricordi del passato che hanno dato un senso al nostro vivere, equivale ad annientare sé stessi. Significa svilire il significato di ciò che siamo stati e di ciò che siamo diventati.
Marcel Proust nel suo capolavoro “Alla ricerca del tempo perduto”, trova nella nostalgia del passato la figura salvifica che lo risolleva da un presente angoscioso di depressione. È nell’atto di riassaporare una madeleine che, all’improvviso, riemerge il passato, la sua infanzia e la sua prima giovinezza, felice. «Un piacere delizioso m’aveva invaso […] M’aveva subito rese indifferenti le vicissitudini della vita, le sue calamità inoffensive, la sua brevità illusoria, nel modo stesso che agisce l’amore, colmandomi d’un’essenza preziosa […] Avevo cessato di sentirmi mediocre, contingente, mortale» (Proust, 1961).
«Nella ricerca proustiana del tempo perduto, la morte di chi ti è caro o lo svanire del passato, tra i dolori che arreca, dona però un piacere: quel che resta nella memoria degli affetti è un ricordo selettivo, il meglio che merita di essere salvato, la sintesi gloriosa o squisita di quel che fu. Non il suo lato noioso, banale o negativo» (Veneziani, 2022).
Essere venuti al mondo ha, per sua natura un passato, un presente ed un futuro. La matrice comune a queste tre fasi è che esse portano con sé un senso della vita che è la forza motrice propulsiva del nostro vivere.
La memoria
La nostalgia è uno stato d’animo legato alla memoria. Da essa viene alimentato coi ricordi del proprio passato che giacciono, custoditi, nei bagagli ideali dell’anima e della mente. Le componenti della memoria diversificate sono di natura olfattiva, gustativa, visiva o legati a luoghi, persone, esperienze di vita ecc. Esse sono selezionate e immagazzinate in diverse aree del cervello collegate tra loro e possono fungere da stimoli sensoriali scatenanti la nostalgia. La memoria è pertanto lo stimolo e la fonte a cui attinge la nostalgia nei vari momenti della vita.
Nostalgia e solitudine
La nostalgia è un’amica inseparabile nei momenti di solitudine perché dà voce ai nostri silenzi e ci soccorre a sentirci meno soli. Vivere la nostalgia ci permette di accedere liberamente all’archivio dei ricordi del nostro cuore ed anche riscoprire quella parte di sé dimenticata o dolorosamente accantonata.
Con essa si risvegliano ricordi di esperienze felici, di volti a noi cari, di sorrisi, di paesaggi e di colori che hanno illuminato la nostra vita e ne hanno fatto parte. Luci sfavillanti della nostra esistenza che vivono ancora nella memoria e negli occhi dell’anima. Niente è perduto. La nostalgia recupera questo immenso tesoro per cancellare i momenti bui del presente, ridare senso alla vita e riaccendere la speranza di un futuro migliore.
Il ricorso al passato dà un senso di continuità all’esistenza e ci proietta in avanti, verso il futuro con ottimismo e con entusiasmo. La solitudine e la nostalgia diventano quindi archeologhe alleate e restauratrici delle nostre emozioni perdute o sfrangiate. La solitudine è un potente fattore scatenante della nostalgia (Wildschut et al., 2006).
Considerazioni
La nostalgia è un percorso emotivo che si svolge a ritroso verso trascorsi momenti o stagioni della vita. In essi i ricordi vengono rievocati rivissuti a volte reinterpretati. Il passato riappare nelle sue speranze, nelle sue illusioni, nei suoi sogni, a volte nelle sue amarezze e nelle sue cocenti delusioni. Le lontane esperienze vissute si rivivono nel presente e ci proiettano nel futuro.
«Non c’è futuro, non ci sono orizzonti aperti alla speranza, che non si nutrano di passato, delle speranze sognate che hanno lasciato qualche traccia di sé nel presente e nel futuro. La nostalgia, insomma, come matrice di speranza» (Borgna, 2018).
La nostalgia ci conduce alla ricerca e alla conoscenza della nostra vita interiore, fatta di ricordi carichi di emozioni, di attese e di sogni. La tematica da cui essa trae origine, è vasta e diversificata. I ricordi della propria infanzia e adolescenza, delle persone amate o perdute, dei luoghi cari e delle esperienze vissute riemergono alla memoria con grandi carichi emotivi spesso positivi.
Enza Maierà
Bibliografia
- Borgna E. La nostalgia ferita, G. Einaudi, 2018
- Proust M. Alla ricerca del tempo perduto, a cura di P. Serini, Einaudi,1961
Sitografia
- Reid CA, Green JD, et al. (2015). Nostalgia evocata dal profumo.Memory 23, 157–166. doi: 10.1080/09658211.2013.876048
- Routledge C, Arndt J et al. (2008). Un tuffo nel passato: la funzione di gestione del terrore della nostalgia. J. Exp. Soc. Psychol. 44, 132–140. doi:10.1016/j.jesp.2006.11.001
- Routledge C, Arndt J et al. (2011). Il passato rende significativo il presente: la nostalgia come risorsa esistenziale. J. Pers. Soc. Psychol.101, 638–652. doi: 10.1037/a0024292
- Routledge C., Wildschut T, et al. (2013). La nostalgia come risorsa per la salute psicologica e il benessere. Soc. Pers. Psychol. Comp. 7, 808–818. Doi:10.1111/spc3.12070
- Routledge C, Juhl J et al. (2014). Usare il passato per promuovere un futuro pacifico: la propensione alla nostalgia mitiga la minaccia esistenziale indotta dal sacrificio di sé nazionalistico e religioso. Soc. Psychol. 45, 339–346. doi: 10.1027/1864-9335/a000172
- Veneziani M. Proust, in retromarcia nel Novecento. 18 novembre 2022
- Vess M, Arndt J. et al. (2012). La nostalgia come risorsa per il sé. Self Identity 11, 273–284. doi: 10.1080/15298868.2010.521452
- Wildschut T, Sedikides C. et al. (2006). Nostalgia: contenuto, fattori scatenanti, funzioni. J. Pers. Soc. Psychol. 91, 975–993. doi: 10.1037/0022-3514.91.5.975
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