Periodico dell’ EDA Italia Onlus, Associazione Italiana sulla Depressione

Poca noia e tanti impegni

È divenuta ormai “buona norma”, educare i bambini ad impegnarsi in differenti attività per utilizzare il tempo e non percepire la noia. Perché è un problema la noia per noi adulti? Da cosa fuggiamo? Perché è importante avere tanti impegni? È giusto pensare che un bambino o un adolescente che non abbia un’agenda ricca di appuntamenti sia “anormale”?

L’importanza della noia

La noia, quale sentimento spiacevole legato alla monotonia, all’ozio, all’indolenza, è connotata nel linguaggio comune come fastidiosa e disturbante.  Questa percezione, ci fa vivere la noia come un peso e di conseguenza, noi adulti, come educatori, la trasmettiamo alle nuove generazioni.

Un figlio che non ha il permesso di annoiarsi, perché vede i genitori sempre “affaccendati”, non ha la possibilità di imparare a fermarsi e prendersi del tempo per sé. Annoiarsi, significa, rallentare. Ascoltare il proprio corpo e poter capire cosa vorremmo fare. Le stagioni ci insegnano che c’è un tempo “cronologico”, diverso da un tempo vissuto (Kairos, degli Antichi greci). L’autunno e l’inverno sono le stagioni dell’attesa: le foglie cadono, si depositano e muoiono. La neve protegge il suolo nonché le foglie cadute, che rinasceranno in primavera.

Il tempo della noia

Quando un bambino può annoiarsi oggi? Tra il corso di improvvisazione teatrale, il nuoto e la lettura? dopo la scuola? …avrà mai dieci minuti per sé, senza sentirsi inutile o non accettato?

La società ci impone dei ritmi frenetici e propone svariati stimoli accattivanti che non favoriscono l’ozio e che appunto lo connotano come “indolenza”. L’uso di dispositivi elettronici e di social network che viaggiano ad alta velocità, se da un lato consentono di distrarci, dall’altro ci “allontano” dal mondo interno che poco siamo abituati ad ascoltare. Cosa succede, dunque, quando la noia sopraggiunge e ci invita ad affacciarsi al mondo interno? Paura. Paura come brillantemente la descrive la Rowling quando i protagonisti della saga di Harry Potter incontrano i famosi Dissenatori, che “succhiano l’anima”. La paura paralizza e provoca una spiacevole sensazione di sentirsi come nelle sabbie mobili. Ecco da cosa fuggiamo. Pensiamo di dover agire all’istante, di doverci repentinamente scrollare quell’oscuro sentimento che ci affossa.

La noia come risorsa

Accettare e accogliere la noia, come possibilità di crescita è il primo passo per ascoltarsi e trovare nuove soluzioni, provare nuove esperienze e assaporare con più gusto quello che si fa.

“Un grammo di buon esempio, vale più di mille parole” (san Francesco d’Assisi) – e con l’esempio, possiamo educare i nostri figli alla noia.

Con le mie figlie, a volte, facciamo il gioco del divano che consiste nello sprofondare sul divano e alternare silenzi a frasi che ci vengono in mente (“mi sento…stanca”, “vorrei…andare al mare” e così via). Talvolta il gioco si interrompe perché ci viene in mente qualcosa da fare, altre volte ci addormentiamo, altre viaggiamo con la fantasia. Quello che succede è che ci rialziamo contente.

Un rifugio

La noia, quale momento omeostatico, lungo e perpetuato, in cui ci si ritira in sé stessi rappresenta sempre un messaggio. Un bambino o un adolescente può rifugiarsi nella noia per paura di affrontare il mondo esterno, una sfida insormontabile o qualcosa che non piace. Un insegnante troppo severo, un compagno di classe violento e aggressivo, un papà assente o una madre che non lo capisce, rappresentano situazioni da cui scappare, se non si è in grado di affrontarle. In questo la noia rappresenta un sintomo, un messaggio il cui significato va approfondito, dapprima parlando con il diretto interessato e, laddove necessario, con un esperto in materia (pediatra, neuropsichiatra infantile, psicoterapeuta).

Conclusioni

“Tutti i guai dell’uomo derivano dal non saper stare fermo in una stanza”, scriveva il filosofo Pascal in anni meno frenetici e rispetto al sentimento della noia. La noia rappresenta un’occasione di crescita, una possibilità di cambiare le cose che non ci piacciono, un momento per fermarsi. Un adulto che sa annoiarsi, educa un bambino alla noia, ad ascoltarsi ed ascoltare. In un mondo in cui sembra vincere chi va più veloce, in cui l’istantanea descrive l’individuo, la vera rivoluzione è imparare l’arte dell’attesa.

Alba Cervone

Bibliografia

  1. Moravia A. (1960) – La noia, Bompiani ed.
  2. Montessori M., Lamaparelli C. (2008) – Educare alla libertà, Mondadori ed.
  3. Tavormina G., Nardini G. et al (2013). Luce sul male oscuro, Sardini Ed.
  4. Pascal B. (1670) – Pensieri, Bompiani ed.

Foto di Alba Cervone: “La noia” -2023, per sua gentile concessione.

Logo Eda
EDA Italia Onlus
0 0 voti
Article Rating
Subscribe
Notificami
guest
0 Commenti
Il più recente
Il più antico Il più votato
Feedback in linea
Visualizza tutti i commenti
La noia

Ultime News

schiavo d'amore.

Schiavo d’amore. Una catena senza tempo

Schiavo d’amore è l’amante che resta intrappolato in un amore di forte dipendenza affettiva da cui non ci si riesce a liberare. Un amore forte, passionale e travagliato che incatena il cuore dell’innamorato alla propria amata in un amore senza tempo che travalica ogni confine terreno.
In alcuni casi neppure la morte libera da questo amore, il cuore resta incatenato in un tempo senza fine. È una catena senza tempo che avvolge il cuore di tanti uomini di eri, oggi e forse anche di domani, una catena che sembra aver radici antiche e lontane già ai tempi dei romani.

Leggi ...
Mail Art Stigma Screenshot_2025-11-26_114630.

La Mail Art Stigma. Un modello ventennale di buona pratica contro lo stigma

Mail Art Stigma è un progetto di lotta allo stigma attraverso la formazione informale. È una mostra ma anche un progetto globale dove l’arte diventa strumento di inclusione. Favorisce la neuro-divergenza e rende visibile la “diversità” attraverso la creatività di ciascuno. Mail Art Stigma continua dopo vent’anni di vita a celebrare la diversità e diffondere il valore della arteterapia come pratica educativa e culturale.

Leggi ...

Macro Aree

Newsletter

Puoi cancellare la tua iscrizione quando vuoi

newsletter
0
Mi piacerebbe conoscere il tuo pensiero, si prega di commentarex