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Iperconnessione social, FOMO e depressione

Questo breve articolo illustra un malessere dei nostri giorni: la FOMO, acronimo di Fear of Missing Out, in italiano “paura di essere messi fuori”. Tale timore di esclusione dalle attività di amici e conoscenti porta ad una iperconnessione ai social, tesa a controllare cosa facciano gli altri. Tale malessere può essere di forte intensità e impattare sulla qualità della vita della persona fino allo di depressione e ansia. A seguire alcuni piccoli consigli per superare la FOMO.

Cosa è la FOMO

F.O.M.O è l’acronimo di Fear of Missing Out letteralmente «paura di essere messi fuori». Essa è caratterizzata dall’esperire emozioni negative (ansia e tristezza, rabbia) legate alla percezione di non partecipare ad esperienze gradevoli che coinvolgono persone conosciute. La FOMO è composta da due elementi:

  1. l’ansia relativa alla possibilità che gli altri abbiano esperienze piacevoli e gratificanti dalle quali si è assenti.
  2. Il desiderio persistente di essere in contatto con gli altri attraverso i social network (Elhai et al. 2021).

Questi due elementi portano le persone a mantenersi iperconnessi agli altri. Sebbene considerata esperienza comune, la FOMO negli ultimi anni è aumentata di intensità e frequenza (Przybylski et al. 2013). In alcuni casi può portare allo sviluppo di sintomi ansiosi, depressione e stress anche di forte intensità.

Come si presenta

La FOMO attiva emozioni di ansia e senso di esclusione e perdita. Sul piano cognitivo è caratterizzata da pensieri ansiogeni e depressogeni che si traducono in comportamenti di controllo dei social. Tali comportamenti possono essere volontari o dovuti all’impulso di leggere /controllare e all’incapacità di trattenersi dal farlo (Elhai et al., 2021). Sono comportamenti spia: ipercontrollo dello smartphone, desiderio di perenne connessione a internet, incapacità di trattenersi da leggere aggiornamenti, ricerca compulsiva di una connessione internet. Insomma, è il tentativo di stare costantemente connessi allo smartphone per non perdere nessun aggiornamento o notizia riguardante amici e conoscenti.

La FOMO sembra maggiormente diffusa nei maschi, nelle persone con poche capacità attentive, in chi usa i social in ambiti poco idonei (es. a  scuola) e nelle persone con bassa autostima (Przybylski et al. 2013).

Il timore di esclusione può essere fisiologico; qualunque ragazzo/a non invitato/a ad una festa può sperimentare sentimenti di disagio e tristezza. Si parla diFOMO quando il disagio va ad impattare sul funzionamento quotidiano dell’individuo.

Quando sfocia nella patologia può portare a: disturbi del sonno, ansia sociale, disturbi d’ansia, depressione, stanchezza e stress (Milyavskaya et al., 2018).

Perché i social hanno aumentato il problema?

Per alcuni ricercatori alla base della FOMO vi sarebbe la necessità di soddisfare un bisogno umano: la socialità (Deci & Ryan, 1985). Bassa autostima e difficoltà nelle relazioni possono spingere all’uso compensatorio dei social che, di fatto, aumenterebbero tali emozioni e percezioni relative al sé (Przybylski et al. 2013.

Tale paura può nascere anche laddove non ci sia un timore di esclusione, ma semplicemente dal confronto con le vite altrui … più brillanti, interessanti etc. L’idea di non aver possibilità o al contrario, il confronto con le innumerevoli possibilità non colte può lasciare nell’individuo angoscia e disprezzo per sé stessi.

Recentemente l’esponenziale incremento del timore di esclusione nasce dalla possibilità di entrare/visionare la vita altrui in qualunque momento. L’accesso diretto, immediato e possibile ovunque ha aumentato la possibilità di cadere in questa problematica. Di fatto più la possibilità di controllo è in tempo reale, maggiore risulta il disagio.

Ultimamente si parla di nomofobia termine che definisce la «No mobile (phone) Fobia» o «Sindrome da Disconnessione» ovvero la paura incontrollata di non avere accesso alla rete di telefonia mobile.

La paura di essere esclusi ed estromessi è umana così come l’esperienza della vera estromissione e come tale va pensata e gestita. Fa parte delle innumerevoli esperienze di noi umani che benché sgradevoli sono anche fonte di crescita e autonomia.

Come gestire e ridurre la FOMO

  1. Diamo valore alle scelte ed al presente: non è possibile essere ovunque e con chiunque in qualunque momento. Diamo valore al tempo che viviamo e alle nostre vite.
  2. Riduciamo il confronto sociale: nessuna vita è paragonabile alle altre. Diamo valore alle nostre vite sociali, alla loro ricchezza e particolarità.
  3. Diminuiamo le nostre aspettative: non è possibile che ogni post o foto o storia pubblicata riceva commenti o like. Non è possibile essere inviati in ogni luogo. Noi, vorremmo tutti i nostri conoscenti di FB o Instagram con noi nelle nostre attività o svaghi?
  4. Accettiamo i momenti di solitudine: la solitudine può essere un momento di tempo dedicato a sé e di consapevolezza.
  5. Poniamo attenzione alle emozioni negative e sviluppiamo consapevolezza del nostro sentire. Accettiamo le nostre emozioni negative come parte del nostro vivere.
  6. Sviluppiamo un dialogo interno che contrasti i pensieri negativi: non è possibile (ne forse lo vogliamo) essere con chiunque in qualunque momento. Chiediamoci: lo voglio/vorrei veramente?
  7. Allontaniamoci dai social inserendo attività off-line piacevoli e magari a contatto con gli altri.

Patrizia Amici

Bibliografia e sitografia

  1. Deci E & Ryan R M: Intrinsic motivation and self-determination in human behavior. New York: Plenum Press, 1985
  2. Elhai J, Yang H & Montag C: Fear of missing out (FOMO): overview, theoretical underpinnings, and literature review on relations with severity of negative affectivity and problematic technology use. Brazilian Journal Of Psychiatry, 2021, 43(2): 203-209. doi: 10.1590/1516-4446-2020-0870
  3. Milyavskaya M, Saffran M, Hope N & Koestner R: Fear of missing out: prevalence, dynamics, and consequences of experiencing FOMO. Motivation and Emotion 2018, 42: 725-737, 
  4. Przybylski A K, Murayama K, DeHaan C R, Gladwell V: Motivational, emotional, and behavioral correlates of fear of missing out. Computers in Human Behavior 2013, 29: 1814-1848.
  5. www.istitutobeck.com

Foto: Envato Elements

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