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Editoriale

La depressione è forse la causa più frequente di sofferenza emotiva nell’adulto e nell’anziano. Essa è una malattia psichica comune che si manifesta da sola o in associazione con altre patologie e riduce significativamente la qualità della vita.

Il secondo numero di Depressione Stop del 2022 è dedicato alla depressione nell’adulto e nell’anziano. Gli argomenti trattati concludono il percorso iniziato con il numero precedente in cui sono stati affrontati i temi della depressione nell’infanzia e nell’adolescenza.

Frequenza della depressione nell’adulto e nell’anziano

La depressione ha una prevalenza del 5-8% nella popolazione generale. Circa due terzi delle persone con depressione non richiede l’aiuto medico. Nella popolazione anziana, invece, è stimata essere del 10-15%. L’incidenza della depressione può raggiungere il 45 – 50% negli anziani ospedalizzati per patologie organiche. Tra quelli che consultano un medico solo il 40 – 50 % riceve una diagnosi di depressione e un numero ancora minore inizia un trattamento farmacologico. Questo, spesso, risulta essere inadeguato per dose e tempo di trattamento. L’80% dei pazienti che riceve un adeguato trattamento farmacologico risponde clinicamente (Cheruvu & Chiyaka 2019).

Perché è importante informare sulla depressione?

Uno dei principali obiettivi della EDA Italia Onlus e della rivista Depressione Stop è quello di informare per intercettare la malattia. Bisogna fornire corrette informazioni sui sintomi del disturbo depressivo o, meglio, dei disturbi dell’umore. La tristezza non è una malattia, la depressione lo è. La persona triste non ha la depressione ma può averla. Per questo bisogna riconoscerne i segni e i sintomi. Bisogna fare diagnosi e affidarsi ai professionisti della salute mentale. La depressione può essere curata. Deve essere curata per avere una qualità della vita adeguata diventando una risorsa per la collettività

La depressione nell’anziano

Nell’immaginario collettivo non sorprende che un anziano sia depresso. Non è così! La depressione non è una condizione ineluttabile nell’anziano. La riduzione delle relazioni sociali, la maggiore frequenza di malattie organiche, le variazioni biologiche inducono a considerare inevitabile lo stato depressivo nell’anziano. La conseguenza di questo atteggiamento, purtroppo, è che la depressione, spesso, non è diagnosticata e, quindi, non trattata. Per evitare di cadere nella trappola del “sono tristi perché sono anziani” e di considerare “normale” vedere un anziano “depresso”, bisogna fare diagnosi (Dang et al. 2022).

Perché è importante curare la depressione nell’adulto e nell’anziano?

Una persona a cui è stata diagnosticata un disturbo dell’umore deve iniziare un percorso terapeutico farmacologico e psicoterapeutico. Gli interventi terapeutici della depressione nell’adulto e nell’anziano possono essere classificati in quattro categorie: interventi psicologici, trattamento farmacologico, esercizio fisico e assistenza collaborativa (Wassink-Vossen et al. 2022). Gli interventi multidisciplinari sembrano essere i più promettenti per il miglioramento delle limitazioni funzionali. Ciò è importante soprattutto nelle cure primarie e nelle popolazioni di anziani con disturbo depressivo residenti in comunità. Queste persone spesso assumono contemporaneamente altre terapie per la concomitante presenza di altre patologie organiche. Per tale ragione il processo terapeutico deve esser effettuato da professionisti della salute mentale in stretta collaborazione con quelli di altre discipline mediche. Il ruolo del medico di medicina generale diventa fondamentale per la gestione della depressione nell’adulto e nell’anziano. Va sempre evitato il “fai da te”, ma in queste persone la necessità di un intervento multidisciplinare assume un valore determinante. È un valore aggiunto verso il raggiungimento del benessere del paziente e del miglioramento della sua qualità della vita.

Conclusioni

Mentre la maggior parte delle persone sperimenta periodi di tristezza, la depressione è una condizione medica curabile. Provoca sofferenza, interruzione dei rapporti familiari e sociali, disabilità, peggiora gli esiti di molte malattie mediche e aumenta la mortalità. Gli anziani corrono, tuttavia, un rischio maggiore di soffrire di depressione. La depressione nell’anziano non è una parte normale dell’invecchiamento.

Il ruolo dei familiari, degli amici e, soprattutto, del medico di Medicina Generale assume una importanza fondamentale per intercettare i sintomi della depressione.  Il loro aiuto è il punto di partenza verso la guarigione.

Se sei preoccupato per una persona cara, offriti di accompagnarlo da un medico. E ricorda lo storico messaggio della EDA Italia ONLUS: “la depressione è un disturbo e si può curare”.

Francesco Franza

Bibliografia

  1. Cheruvu VK, Chiyaka ET. Prevalence of depressive symptoms among older adults who reported medical cost as a barrier to seeking health care: findings from a nationally representative sample. BMC Geriatr 19, 192 (2019). https://doi.org/10.1186/s12877-019-1203-2
  2. Dang L, Ananthasubramaniam A, Mezuk B. Spotlight on the Challenges of Depression following Retirement and Opportunities for Interventions. Clin Interv Aging. 2022 Jul 7;17:1037-1056.
  3. Wassink-Vossen S, Oude Voshaar RC, Naarding P, Collard RM. Effectiveness of late-life depression interventions on functional limitations: A systematic review. Int J Ment Health Nurs. 2022 Aug;31(4):823-842.
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Editoriale la depressione nell'adulto e nell'anziano.

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