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Disturbo dello spettro autistico e consapevolezza sessuale

I soggetti con disturbo dello spettro autistico non riuscendo a relazionarsi in maniera adeguata possono andare incontro a rapporti sessuali indesiderati, isolamento sociale e disturbi dell’umore.

Introduzione

Il disturbo dello spettro autistico (ASD) è una disabilità dello sviluppo caratterizzata da alterazioni nell’interazione sociale, nella comunicazione verbale/non verbale e nel comportamento. Decenni fa, si pensava che le persone con ASD fossero asessuate (Zigler et al.,1986). Stokes et al. (2005) hanno dimostrato che le persone con ASD a causa delle minori opportunità di contatto sociale non riescono ad apprendere vari aspetti del funzionamento sessuale.  Risulta difficile, infatti, fornire loro un’adeguata educazione sessuale (Hellemans et al., 2007; Dewinter et al. 2015). 

Le informazioni sul benessere sessuale e sul comportamento sono spesso date dai genitori o dagli educatori (Koller, R. et al., 2000). Negli ultimi anni, anche l’uso di internet per ottenere maggiori informazioni sulla sessualità da parte delle persone con disturbo dello spettro autistico è diventato sempre più diffuso. Tuttavia, questo può comportare il rischio di idee, norme inadeguate e poco chiare, che possono incentivare comportamenti inappropriati (Chia et al., 2006).

La consapevolezza sessuale

La consapevolezza sessuale è la conoscenza e la percezione di sentimenti, desideri, motivazioni e situazioni legate al sesso. Essa è essenziale per comprendere la sessualità e le relazioni sociali a scopo sessuale, specialmente negli individui con disturbi dello sviluppo. Dipende dai processi di attenzione cognitiva e dalla capacità di percepire sensazioni e comportamenti sessuali.

Secondo Snell et al. (1991), la consapevolezza sessuale si basa su quattro aspetti:

1. La coscienza sessuale, che permette di riflettere sulle proprie capacità sessuali. Essa consiste nel prestare attenzione ai propri segnali di eccitazione e motivazione sessuale.

2. Monitoraggio sessuale ossia la percezione della valutazione degli altri sulla propria sessualità.

3. Assertività sessuale ovvero il saper comunicare i propri bisogni sulla sessualità.

4. La coscienza dell’attrazione sessuale, che riguarda la consapevolezza della propria sensualità pubblica. Le suddette quattro aree risultano scarsamente sviluppate negli individui con ASD. La causa è dettata dalla scarsa consapevolezza di sé e dalla difficoltà a comprendere gli stati mentali degli altri.

Comportamento sessuale nei soggetti con disturbo dello spettro autistico

I soggetti con disturbo dello spettro autistico possono sperimentare difficoltà in più aree sociali, come il contatto fisico, la comprensione di sé e l’interazione sociale. Tali aspetti portano a manierismi stereotipati o ritualizzati. Tuttavia, vari studi hanno dimostrato che molti adulti con ASD possono mostrare un sano funzionamento sessuale e sperimentare l’intimità sessuale.

Di solito, i sentimenti sessuali si esprimono attraverso la masturbazione, da soli o in presenza di altre persone. Invece, l’attività sessuale nei confronti di una persona è rappresentata dal toccare o baciare il partner, spesso in modo indesiderato. Gli individui con ASD possono avere gli stessi desideri sessuali dei coetanei.  

Per quanto riguarda la sessualità e le relazioni romantiche, gli individui con ASD affrontano sfide uniche nel relazionarsi con i coetanei e altri individui.  Le esperienze sessuali, sia da sole che in coppia, sono comuni per la maggior parte degli adolescenti e degli adulti con disturbo dello spettro autistico ad alto funzionamento. Ulteriori studi, invece, hanno dimostrato che gli adulti con ASD hanno meno probabilità di avere una relazione rispetto ai loro coetanei.   

Il deficit nelle abilità sociali, interpersonali e la mancanza di un’adeguata educazione sessuale possono portare a comportamenti sessuali non normativi e problematici. Tra questi rientrano l’ipersessualità o le parafilie. Inoltre, la conoscenza e l’esperienza sessuale limitate, combinate con deficit sociali, possono esporre gli individui con disturbo dello spettro autistico ad un alto rischio di vittimizzazione.  

Conclusioni  

In conclusione, la sessualità e l’identità dei soggetti con disturbo dello spettro autistico sono influenzate da deficit nella comunicazione e nell’interazione sociale. Le limitazioni presenti nell’ambiente sociale stesso non consentono esperienze sociali e contatti adeguati rispetto ai coetanei.

In questo modo, sia gli ostacoli sociali che la scarsa educazione sessuale non permettono ai giovani e agli adulti con ASD di vivere la loro sessualità liberamente, indipendentemente dal loro orientamento sessuale. Tutto ciò può generare isolamento sociale e frequenti disturbi dell’umore manifestati con importanti aspetti depressivi. Pertanto, è fondamentale la necessità di un’educazione sessuale adeguata, personalizzata e contestualizzata su misura per le caratteristiche e i bisogni dei soggetti disturbo dello spettro autistico.

Maria Vincenza Minò

Bibliografia

  1. Chia SC, Gunther AC How media contribute to misperceptions of social norms about sex. Mass. Comm. Soc. 2006; 9:301–320.
  2. Dewinter J, Vermeiren R, Vanwesenbeeck I, Lobbestael J, Van Nieuwenhuizen C. Sexuality in adolescent boys with autism spectrum disorder: Self-reported behaviors and attitudes. J. Autism Dev. Dis. 2015; 45:731–741.
  3. Hellemans H, Colson K, Verbraeken C, Vermeiren R, Deboutte D. Sexual behavior in high functioning male adolescents and young adults with autism spectrum disorder. J. Autism Dev. Dis. 2007; 37: 260–269.
  4. Koller R. Sexuality and adolescents with Autism. Sex Dis. 2000; 18:125–135.
  5. Snell WE, Terri D, Miller R. Development of the Sexual Awareness Questionnaire: Components, Reliability and Validity. Ann. Sex Res. 1991; 4:62–92.
  6. Stokes MA, Kaur A. High-functioning autism and sexuality. Autism 2005; 9:266–289.
  7. Weir E, Allison C., Baron-Cohen S. The sexual health, orientation, and activity of autistic adolescents and adults. Autism Res. 2021; 14: 2342–2354.
  8. Zigler E., Hodapp, R. Understanding Mental Retardation; Cambridge University Press: New York, NY, USA, 1986.

Foto: Envato Elements

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