Periodico dell’ EDA Italia Onlus, Associazione Italiana sulla Depressione

Dieta occidentale, cibo fritto e depressione

La tipica dieta occidentale causa problemi alla salute delle persone. L'ipertensione, obesità, diabete, malattie cardiovascolari sono solo alcuni di questi problemi. Ma questa dieta può avere conseguenze sulla salute mentale? Il cibo fritto può aumentare il rischio di depressione?

La dieta occidentale

La cucina occidentale è ricca di grassi e di carboidrati. I tanto diffusi fast-food ne sono pieni. È una dieta amata da tutte le generazioni, dai bambini agli anziani, da uomini e donne, da tutte le classi sociali. Sembra che il mondo occidentale non possa fare a meno di questa dieta ricca di cibi fritti. Gli esperti delle diete sane combattono la dieta occidentale con tutte le forze e le evidenze scientifiche. Sostengono nella loro battaglia la necessità di regimi alimentari adeguati ed equilibrati, così come la dieta mediterranea o una dieta ricca di verdure.

La maggior parte della popolazione occidentale ne è consapevole. Bisogna evitare una dieta ricca di grassi e di cibi fritti. Il risultato di questo allarme è che la dieta propinata dai fast-food non ha rivali in Occidente. La dieta ricca di cibi fritti, tipica dei fast-food sembra stia vincendo questa battaglia. Ci sarà un motivo.

La dieta con patatine fritte sembra non abbia rivali

Uno dei cibi più amati dai seguaci della dieta occidentale sono le patatine fritte. Esse sono un connubio perfetto di sale, zucchero e grassi. La loro equilibrata mistura è responsabile del cosiddetto “punto di beatitudine” (Asaro, 2024).  Questo è il punto in cui i livelli di salinità, di dolcezza, di consistenza e di ricchezza di odori e di sapori è percepito come “quello giusto”.

I fast-food hanno imparato l’arte di combinare gli ingredienti per conferire la sensazione deliziosa del prodotto finito. Il punto di beatitudine rilascia dopamina nel cervello innescando sensazioni di piacere. Ma quanto è effimero questo punto di piacere. È responsabile di un possibile rischio di dipendenza così come evidenziati negli studi del gruppo cagliaritano di Gessa e Pani (1997). I loro topini di laboratorio diventavano dipendenti da patatine fritte. Una scarica di dopamina invadeva il loro cervello.

Dieta e salute mentale

Negli ultimi anni il rapporto tra alimentazione e salute mentale ha acquisito un notevole interesse. L’assunzione di una dieta sana o mediterranea è associata a un ridotto rischio di depressione (Guasch-Ferré & Willett, 2021). Questa dieta è associata a un consumo elevato di frutta, verdura, noci e legumi e un consumo solo occasionale di carne rossa (Firth et al. 2020).

I benefici per la salute della dieta mediterranea comprendono la riduzione dell’incidenza e della mortalità cardiovascolare, del diabete, della sindrome metabolica, dell’incidenza di alcuni tumori e della funzione cognitiva. I possibili meccanismi alla base dei vantaggi della dieta mediterranea possono essere associati a quelli dell’asse intestino-cervello. Una dieta ricca di fibre agendo su questo asse sembra che riduca il rischio di depressione (Loughman et al., 2021). Tutto questo è un bene. Però nel mondo occidentale va ancora di moda una dieta ricca di grassi e di fritti. La frittura di alimenti (patatine, cotolette, la Wiener Schnitzel) dà ancora molte soddisfazioni al palato. Raggiunge facilmente il “punto di beatitudine”.

Il cibo fritto non è poi così tanto “buono”

La frittura degli alimenti può modificare la composizione dei nutrienti della dieta e può produrre sostanze chimiche pericolose per la salute. L’acrilamide è una di queste sostanze. Essa è generata soprattutto negli alimenti ricchi di carboidrati come le patatine fritte. L’acrilamide è considerata uno dei fattori di rischio più importanti per diversi disturbi. Tra questi ci sono i disturbi neurologici, l’obesità, la sindrome metabolica, le malattie cardiovascolari e i sintomi depressivi (Cai et al., 2025).

Cosa fa l’acrilamide? Sembrerebbe che una esposizione cronica a questa sostanza possa indurre uno stress ossidativo del metabolismo dei lipidi. L’esposizione cronica alla acrilamide si ha quando tutti i giorni, tutti i mesi si consuma una dieta occidentale.  Ciò indurrebbe la produzione dei cosiddetti radicali liberi che danneggiano le membrane cellulari dei neuroni con conseguente degenerazione degli stessi. Ricordiamo che i radicali liberi sono delle molecole o atomi instabili che rubano elettroni ad altre molecole destabilizzandole. La conseguenza è lo stress ossidativo delle cellule che a sua volta produce una aumentata neuroinfiammazione che danneggia le cellule nervose. Sembra, tuttavia, che il meccanismo sia associato a una progressiva degenerazione delle spine dendritiche dei neuroni che si sfoltiscono.

Cibo fritto e depressione

Uno studio condotto dal gruppo cinese di Wang (2023) su 140728 partecipanti ha evidenziato un incremento del rischio di depressione e di ansia che mangiavano cibo fritto per molto tempo. Il rischio di un incremento dell’ansia si manifestava nel 7% e della depressione nel 12% rispetto alla popolazione che aveva una dieta regolare. Lo stesso studio ha dimostrato il maggior rischio di ammalarsi si verificava nei giovani maschi. Le donne fanno una dieta migliore?

Questo studio ha mostrato anche che una esposizione cronica al consumo di patatine fritte determinava una produzione costante e continua di acrilamide. Questa continua e massiva spinta portava ad una compromissione della barriera ematoencefalica. Si osservava di conseguenza una alterazione del metabolismo lipidico e della struttura della membrana delle cellule nervose ricche di lipidi. L’acrilamide induceva una tossicità delle cellule nervose agendo direttamente sulle vescicole sinaptiche dei neuroni in cui sono trasportati i neurotrasmettitori (serotonina, noradrenalina e dopamina). La conseguenza è la riduzione di queste molecole con aumentato il rischio di depressione (Wang, 2023).

Considerazioni

Il consumo di cibo fritto è molto diffuso. La dieta occidentale è ricca di cibo fritto e la popolazione sembra che non ne possa fare a meno. La dieta con alimenti fritti dà soddisfazione al palato, al gusto, alla vista. È una dieta che dà piacere. Il raggiungimento del “punto di benessere” trova la sua massima espressione nella dieta con il consumo di patatine fritte. Questo tipo di dieta dà una scarica di dopamina. Ma è una dieta che a lungo termine provoca danni fisici e psicologici. I danni fisici sono sotto gli occhi di tutti. Il numero di persone obese e diabetiche nel mondo occidentale è un allarme sociale sanitario. Ma questo tipo di dieta ricca di grassi è responsabile anche di un incremento del rischio di depressione e di ansia. La piccola molecola dell’acrilamide si insidia nelle cellule del cervello e provoca danni (Wang, 2023).

Ma non si può non godere di un gustoso piatto di patatine fritte. Il segreto è non eccedere e mangiarne per il lungo tempo. Basta gustare appieno, godere l’attimo della scarica di dopamina e ricordarsi della dieta: il troppo storpia.

Ovviamente chi abusa di cibo fritto non è automaticamente un candidato alla depressione e all’ansia. Potrebbe avere solo un aumentato rischio di ammalarsi. Va sottolineato sempre che la causa della depressione è multifattoriale. Agiscono fattori biologici, genetici, psicologici, sociali, ambientali e dietetici. In conclusione «è meglio mangiare sano e vivere sani invece che mangiare male e vivere male» (citazione Catalano/Diderot). Però ogni tanto un bel piatto di patatine fritte ci fa raggiungere il “punto di beatitudine”.

Francesco Franza

Bibliografia

  1. Asaro A. The Scientific Reason Why McDonald’s Fries Are So Good. Updated on Sep. 07, 2024 
  2. Cai C, Song Z, Xu X et al. The neurotoxicity of acrylamide in ultra-processed foods: interventions of polysaccharides through the microbiota-gut-brain axis. Food Funct. 2025 Jan 2;16(1):10-23.
  3. Firth J, Gangwisch JE, Borisini A, Wootton RE, Mayer EA. Food and mood: how do diet and nutrition affect mental wellbeing? BMJ. 2020 Jun 29;369:m2382.
  4. Guasch-Ferré M, Willett WC. The Mediterranean diet and health: a comprehensive overview. J Intern Med. 2021 Sep;290(3):549-566.
  5. Loughman A, Staudacher HM, Rocks T, Ruusunen A, Marx W, O Apos Neil A, Jacka FN. Diet and Mental Health. Mod Trends Psychiatry. 2021;32:100-112.
  6. Pani L, Gessa GL. Evolution of the dopaminergic system and its relationships with the psychopathology of pleasure. Int J Clin Pharmacol Res. 1997;17(2-3):55-8.
  7. Wang A, Wan X, Zhuang P et al. Y. High fried food consumption impacts anxiety and depression due to lipid metabolism disturbance and neuroinflammation. Proc Natl Acad Sci U S A. 2023 May 2;120(18):e2221097120.

Foto: Envato Elements

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