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Episodi convulsivi e disturbi dell’umore: vi è una connessione?

Gli episodi convulsivi tonico-clonici sono solitamente collegati ad una malattia epilettica. Tuttavia vi è stato uno studio in cui sono stati descritti alcuni casi clinici di stati misti bipolari che hanno presentato episodi convulsivi.

Gli episodi convulsivi tonico-clonici sono solitamente collegati ad una malattia epilettica. Tuttavia una diagnosi di epilessia richiede alcune importanti evidenze per essere definita tale. Vi è stato uno studio in cui sono stati descritti alcuni casi di pazienti con stati misti bipolari che hanno presentato episodi convulsivi totali o parziali. Tali episodi vengono definiti “Episodi convulsivi non epilettici” (cioè PNES: “Psychogenic non epileptic seizures”), e sono manifestazioni degli stati misti bipolari.

Stati misti dello spettro bipolare ed episodi convulsivi

Gli episodi convulsivi tonico-clonici ricollegano ad una diagnosi di epilessia, ma una diagnosi di epilessia necessita anche di altre evidenze prima di essere definita tale. Vale a dire: tipiche anomalie all’EEG; frequenza, periodicità e intensità degli episodi convulsivi; eventuale positività ad esami strumentali quali RM o TAC. Inoltre, è necessario che entrino nei parametri definiti dalla Lega Internazionale contro l’Epilessia (Fisher et al, 2017).

Soprattutto, inoltre, non sono presenti nei quadri epilettici i sintomi tipici degli stati misti dell’umore. Essi sono: inquietudine e agitazione interna, tensione muscolare, iperattività dei pensieri e confusione, frequente apatia e irritabilità insieme a labilità emotiva. Inoltre, sono presenti comorbidità con sintomatologia ansiosa o di disturbi della condotta alimentare e sonno molto disturbato.

Vi è stato uno studio in cui sono stati descritti casi clinici di pazienti con stati misti dello spettro bipolare che hanno presentato episodi convulsivi. Oltre a ciò, tuttavia, essi presentavano anche un corredo sintomatologico tipico degli stati misti bipolari (Tavormina, 2023).  

Una terapia con regolatori dell’umore ha consentito in questi pazienti una piena ripresa dell’umore con la scomparsa dei sintomi degli stati misti, nonché degli episodi convulsivi. La somministrazione della scala di valutazioni sugli stati misti (la “GT-MSRS”) ha evidenziato in tutti un iniziale elevato livello di mixity prima dell’inizio delle cure. Questo mette in evidenza la fase di acuzie di questi quadri misti (Tavormina 2014, 2019).

Sintomi

I seguenti sintomi, tipici degli stati misti bipolari, sono stati riscontrati nei pazienti in questo studio: notevole tensione, agitazione e inquietudine interne, frequente irritabilità e difficoltà nella concentrazione. Il sonno era molto disturbato ed era presente una lunga storia di somatizzazioni tensive cefalalgiche e gastro-coliche. In fine si manifestavano periodiche (qualcuno occasionali) crisi convulsive con perdita di coscienza nei periodi di maggiore acuzie di tensione e agitazione interna. Inoltre, i tracciati elettroencefalografici non avevano mai mostrato evidenze di quadri epilettici, ma solo anomalie disritmiche aspecifiche.  

Valutazioni cliniche degli episodi convulsivi

In questo studio sono stati descritti casi clinici con diagnosi di stato misto bipolare. Queste diagnosi sono state anche avvalorate dall’elevato punteggio ottenuto con la scala di valutazione “GT-MSRS”. Tali diagnosi erano: “Depressione disforica” e “Depressione agitata”.

In alcuni pazienti può accadere che l’elevato livello di mixity talvolta porti anche alla presenza di episodi convulsivi tonico-clonici o parziali. Essi tuttavia non rientrano nelle diagnosi di epilessia: sono i cosiddetti PNES (Psychogenic Non-Epileptic Seizures, ovvero Episodi convulsivi non epilettici). La loro incidenza nella popolazione generale è piuttosto bassa. Alcuni dati di letteratura peraltro tendono ad evidenziare come i PNES non abbiano una buona prognosi e anzi tendano nel tempo ad una cronicizzazione (Bodde et al, 2009). Altri dati denotano che siano un’evidenza di quadri di disturbi dell’umore più gravi (Curt LaFrance et al, 2015).

Dopo 6 mesi di terapia farmacologica con Carbamazepina, Valproato e Gabapentin insieme, questi pazienti hanno raggiunto un buon benessere generale con una piena stabilità timica. Tale stabilità, descrive lo studio, è stata mantenuta nel tempo nei controlli successivi.

Conclusioni

Questo studio ha sottolineato come il clinico possa anche trovarsi davanti a casi clinici con episodi convulsivi anomali. E’ importante, in tali episodi, che egli valuti la presenza di uno stato misto dello spettro bipolare (Tavormina 2023). In queste circostante gli stabilizzatori dell’umore ne sono la terapia elettiva.

 Giuseppe Tavormina

Bibliografia

  1. Bodde NMG, Brooks JL, et al. – Psychogenic non-epileptic seizures–definition, etiology, treatment and prognostic issues: a critical review – Seizure 2009 Oct;18 (8): 543-53.
  2. Curt LaFrance W JrRanieri R, et al. – Comparison of common data elements from the Managing Epilepsy Well (MEW) Network integrated database and a well-characterized sample with nonepileptic seizures – Epilepsy Behav 2015 Apr; 45:136-41.
  3. Fisher RS, Cross JH, et al. Instruction manual for the ILAE [International League Against Epilepsy] 2017 operational classification of seizure types. Epilepsia 2017, 58 (4): 531–542.
  4. Tavormina G – Treating the bipolar spectrum mixed states: a new rating scale to diagnose them – Psychiatria Danubina 2014; 26: suppl 1: 6-9.
  5. Tavormina G – Bipolar disorders and bipolarity: the notion of the “mixity” – Psychiatria Danubina 2019; 31: supp 3: 434-37.
  6. Tavormina G – Mixed states and seizure episodes: what connection? – (Psychiatria Danubina 2023; 35: suppl. 2: 391-93).
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