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Narcisista patologico e suicidio

Viviamo in un’epoca di passioni tristi, ove la fragilità dell'individuo narcisista va a braccetto con il bisogno di conferme. Ciò costituisce terreno fertile per ansie e depressione, e può facilitare il sopraggiungere di idee suicidarie.

Narciso, il mito

Il termine narcisista prende il nome da Narciso, il celebre personaggio della mitologia greca creato da Ovidio nelle Metamorfosi. Nel suo racconto si narra di un giovane di rara bellezza, figlio del dio Cefiso e della ninfa Liriope, così egocentrico da rifuggire il mondo e l’amore. La ninfa Eco, innamoratasi perdutamente di lui ma sdegnosamente respinta, vaga dolente per valli e caverne, fino a consumare il suo corpo. Di lei non resta che la voce. La dea Nemesi, per punire l’arroganza del giovane, lo condanna ad un amore impossibile: quello per la propria immagine. Narciso la vede, per la prima volta, riflessa nell’acqua di uno stagno. Nel disperato tentativo di congiungersi con questa immagine Narciso annega. Al suo posto nasce un fiore che prenderà il suo nome (Ovidio, 8 d.c.).

Chi è il narcisista?

Freud conia il termine narcisismo prendendo spunto dal mito. Esso diventa un concetto centrale nella psicoanalisi, in quanto viene individuato come elemento costitutivo della soggettività umana. Dapprima se ne teorizza la funzione alla base della evoluzione sessuale dell’individuo, successivamente il concetto si evolve. Il narcisismo non viene visto più come una condizione psicopatologica ma come un dato “strutturale” all’origine della formazione dell’Io (Freud, 1914).

Le teorie relative si sono via via ampliate e arricchite di stimoli e approcci differenti. Il soggetto narcisista è stato molto studiato anche negli ultimi cinquanta anni dalla psicologia cognitiva, sociale ed evolutiva, nella sua dimensione di modalità di funzionamento psicologico (Gabbard, 2022).

Narcisista sano e patologico

Oggigiorno si è concordi nel considerare il narcisismo sano come fondamentale per una buona autostima ed il rispetto di sé. Esso ci autorizza in un certo senso a valorizzare la nostra bellezza, sia fisica che interiore, e ci spinge a mostrarla al mondo. È alla base dell’empatia verso il prossimo. Solo se si ha consapevolezza e rispetto delle proprie necessità, emozioni, aspirazioni, si è difatti in grado di riconoscerli negli altri e dargli spazio.

Nel narcisista patologico queste caratteristiche sono distorte in termini quantitativi e qualitativi.

Il narcisista patologico ha un senso di sé amplificato: enfatizza i suoi talenti, si aspetta che gli altri la considerino superiore. Di fronte a critiche o giudizi diviene estremamente suscettibile, non li tollera. Nelle relazioni il baricentro è spostato in modo esclusivo su di sé. Il narcisista patologico è incapace di considerare il punto di vista altrui; tutto è dovuto, anche manipolando l’altro (Glodner-Vukov, 2010).

Narcisista e relazioni interpersonali

Chi soffre di narcisismo patologico non è in grado di coinvolgersi in un autentico rapporto affettivo. Perde la capacità di mettere in secondo piano i propri bisogni per considerare l’altro come soggetto di diritto di proprie necessità. Spesso al di là di un comportamento piacevole o intrigante, volto a sedurre e ottenere l’approvazione altrui, al narcisista patologico manca una reale reciprocità. I bisogni di conferma del proprio essere unici e speciali sono così impellenti da esser messi al primo posto, a scapito della condivisione. Vi è una dolorosa continua ricerca di tali conferme, il desiderio di essere sentito dall’altro come perfetto e degno di unico amore risulta irrealistico. La sensazione di non trovare mai quell’amore unico fantasmatico porta il narcisista patologico a soffrire per una perenne ricerca di soddisfazione irrealizzabile. Tenta pertanto di controllare l’altro per plasmarlo secondo la propria volontà, con il risultato spesso di renderlo ancora più sfuggente ed irraggiungibile (Pietropolli, 2011).

La ferita psichica nel narcisista e il suicidio

L’esperienza psicologica vissuta dal soggetto narcisista risulta spesso avvilente e dolorosa, in quanto costituita da una opportunità sfuggente e incerta di conferme. Quando la ricerca di tali conferme viene delusa e frustrata, il narcisista interrompe la relazione sdegnato, l’altro “non serve più”. Quando è l’altro a chiudere una relazione, di solito turbolenta e fonte di sofferenza emotiva, nel narcisista si acuisce un senso di profonda ingiustizia. Frustrazione e abbandono non fanno che alimentare un vasto e incolmabile senso di vuoto interiore, una grande insicurezza. Il narcisista può quindi precipitare in uno stato di apatia, ansia o grave depressione. Si tratta di una depressione con caratteristiche peculiari. Le radici emotive sono costituite dal senso di vergogna, umiliazione, e rabbia per un abbandono che si sente come ingiusto.

L’ideazione suicidaria nel narcisista può scaturire proprio da questo disagio, dalla disperazione e della rabbia. Cerca così di proteggere la propria autostima, quell’autoimmagine patologica di superiorità, da cui non si riesce a liberarsi (Gabbard, 2022). Nel narcisista il desiderio di uccidersi può essere presente anche in assenza di un vero stato depressivo. Avviene dunque, in modo completamente discordante dalla cultura comune rispetto al suicidio. E può anche accompagnarsi al desiderio di uccidere l’altro, colpevole di un ingiusto abbandono (Ponzoni et al, 2021).

Considerazioni

Alla luce di quanto discusso si evidenzia una predisposizione del narcisista patologico ad alcune dinamiche suicidarie, sostenute da sofferenze psicologiche specifiche (Gabbard, 2022).

Sarebbe opportuno sollecitare una maggiore cognizione da parte di tutti circa questa dimensione psichica, così frequente ma anche così poco riconosciuta. Comprendere che le proprie sofferenze potrebbero derivare da fragilità peculiari, per un narcisista patologico sarebbe un buon primo passo. La forza di questa consapevolezza potrebbe facilitare la richiesta di aiuti psicologici adeguati. Un opportuno trattamento, scelto con autentica motivazione, potrebbe aiutare ad evitare la degenerazione della sofferenza fino a scelte tragiche (Pietropolli, 2011; Liverano et al, 2020).

Wilma Di Napoli

Bibliografia

  1. Amorosi M. 2022. Narcissism and depression: the end of a myth. Psychiatria Danubina. Vol. 34, Suppl. 8, pp 42-45
  2. Freud S. (1914) Introduzione al narcisismo.
  3. Gabbard GO. (2022) Narcissism and suicide risk. Ann Gen Psychitry. Jan 22;21 (1):3.
  4. Glodner-Vukov M. et al. (2010) Malignant narcissism: from fairy tales to harsh reality. Psychiatr Danub. Sep; 22(3):392-405.
  5. Liverano A., Piermartini B. (2020). Il trattamento dell’invidia nel paziente narcisista: un modello di lavoro. Ed Franco Angeli.
  6. Publio Ovidio Nasone. Metamorfosi, 8 d.c.
  7. Pietropolli GC. (2011). L’adolescente di fronte al suicidio: morte e creatività di Narciso. Ed Franco Angeli.
  8. Ponzoni S. et al. (2021). Emotion dysregulation acts in the relationship between vulnerable narcissism and suicidal ideation. Scand J Psychol. Aug;62(4):468-475

Foto: Envato Elements

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