La velocità e la sua ebrezza hanno sempre affascinato l’uomo e l’immaginario collettivo. Correre sulle ali del vento e alla velocità della luce sono espressioni positive nell’archetipo popolare. Eppure la sfida al pericolo e la forte velocità possono essere cause di sofferenza o di vera malattia come nella paura della velocità (tacofobia) e di guidare l’auto (amaxofobia). Pertanto per approfondire l’argomento da un punto di vista esperienziale ho intervistato il campione automobilistico Lucio Peruggini, esperto in alta velocità, gestione emotiva della sfida e del controllo.
Prima di entrare nello specifico delle domande al pilota faccio una breve sintesi del disturbo fobico.
Tacofobia e amaxofobia
Sono fobie molto comuni e più frequente di quanto si pensi. Esse sono fobie specifiche del sottotipo situazionale, con forte componente di ansia e somatizzazione psichica che possono arrivare a grave forma d’ansia ed attacco di panico. Esse devono durare almeno sei mesi in relazione allo stimolo fobico e compromettere la vita relazionale, quotidiana e lavorativa, oltre ad essere una paura irrazionale ed esagerata alla specifica situazione (DSM-5-TR).
Lucio Peruggini
Lucio Peruggini è uno stimato architetto foggiano con la passione per la velocità e le auto da corsa. Uomo affabile, schietto, affidabile, intelligente ed umile con il talento innato di pilota di supercar. Figlio d’arte che ha ereditato dal padre, Teodoro Peruggini, pluripremiato pilota italiano di Rally, “il brivido della velocità”.
Lucio Peruggini è un uomo cauto, prudente, ossequioso delle regole del codice stradale, quando è alla guida della sua auto privata in città. Si trasforma in un pilota eccellente e vincente nelle competizioni agonistiche. Un Peruggini architetto calmo, razionale, tranquillo, un perfetto padre di famiglia e marito affabile di una bella, preparata psicologa psicoterapeuta e sua team-leder: Maria Rosaria Juli.
Un Peruggini che naturalmente si mostra impavido, attento, bravissimo, istintivo e molto professionale nel suo talento agonistico alla guida delle velocissime fuoriserie. Un pilota sobrio, composto, dal “volto pulito” e con un sorriso lucente e solare che afferma: “E’ sempre emozionante correre”.
Chi meglio di lui ci può parlare dell’ebrezza della velocità?
Intervista a Lucio Peruggini
D. Come è nata la tua passione per la velocità e le corse?
R. Mi è stata tramandata nel DNA da mio padre Teodoro che è stato un bravissimo pilota protagonista a livello nazionale negli anni 70/80. La sua improvvisa morte a 49 anni, io 15, fu devastante.
D. Chi va piano va sano e va lontano. Cosa ne pensa il Peruggini?
R. Condivido a pieno il detto, per le competizioni un po’ meno.
D. Che differenza passa per te tra velocità e fretta, con relativa ansia da prestazione?
R. Bella domanda… nel quotidiano dovere affrettarmi alla guida mi disturba notevolmente poiché su strada dovere accelerare e magari non rispettare le regole espone a troppi rischi non calcolabili.
D. Che effetto fa sfidare il pericolo e la paura della velocità?
R. Quando sono alla guida non provo mai paura e tantomeno penso ai pericoli altrimenti non parteciperei alle competizioni. Sono molto fatalista. Basti guardare cosa è accaduto a Michael Schumacher mentre sciava con il figlio.
D. È difficile concentrarsi prima dello “start”, cosa fai per essere pronto? Hai qualche rituale scaramantico?
R. Mi concentro sull’avversario da battere dandomi le giuste motivazioni e la carica per provare a vincere.
D. Avere nel tuo team vincente una moglie psicologa ti aiuta?
R. Mi dà serenità e mi aiuta a focalizzare e riflettere. Sono molto istintivo e lei mi fa contare fino a 10 prima di dire la mia.
D. Come si vince la paura della velocità e cosa consigli a ha chi soffre di tacofobia e di amaxofobia?
R. Consiglio un corso con professionisti di Aci che aiutano a capire eventuali errori e paure con l’ausilio di grandi professionisti della guida e psicologi che studiano nel dettaglio il problema.
D. L’agonismo ti affascina o è una sfida per superare te stesso?
R. All’inizio mi chiedevo quanto potessi essere bravo. Ora sono conscio delle mie doti ma la prestazione più importante è sempre la prossima. Non guardo mai indietro ma sempre proiettato nel futuro. Il problema è essere obbiettivi e pensare che sarebbe meglio uno stop all’apice del successo, ma la fame è ancora tanta.
D. Peruggini ha mai avuto la paura per la velocità?
R. Si, una sola volta nella mia vita. Ero passeggero trasportato in un circuito a bordo di una vettura velocissima. Quando mi accorsi della poca padronanza e dell’alta velocità ebbi molta paura, per meglio dire panico.
D. Nel post gara, quando arrivi secondo, cosa provi?
R. Analizzo i punti da migliorare ed eventuali errori miei. Comunque ingoio un boccone molto amaro, non accetto la sconfitta.
Riflessioni
Nella vita nessuno ci regala qualcosa ed i successi o le sconfitte sono frutto del nostro tanto o poco impegno. Una gara è vinta solo dopo avere tagliato il traguardo. La sfortuna è una parte molto marginale ed a volte una scusa con noi stessi.
Maurilio Tavormina
Bibliografia
DSM-5-TR: Manuale Diagnostico e Statistico Dei Disturbi Mentali, Cortina Editore, 2023
Foto: Lucio Peruggini e il suo team sportivo, per sua gentile concessione