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La Venere degli Stracci e segni psicologia urbana

All’alba di una mattinata di metà luglio un incendio doloso ha distrutto l’installazione “La Venere degli Stracci” di Michelangelo Pistoletto, collocata a Napoli in Piazza Municipio. È stato subito chiaro che si era trattato di un incendio doloso, ma anche di un forte segnale di psicologia urbana di massa.

La collocazione della Venere degli Stracci

Un incendio, all’alba di un giorno di metà luglio, ha bruciato la montagna di stracci accatastati su un gigantesco supporto metallico posto a fianco di una Venere. La “Venere degli Stracci”. Un’opera dello scultore Michelangelo Pistoletto installata a Napoli in Piazza Municipio. Si trattava di una discussa installazione. Una delle sei copie di quella Venere realizzate dall’artista, l’unica tra queste esposta all’aperto. Le altre copie sono state tutte collocate al chiuso, una a Rivoli nel Museo Provinciale di Arte Contemporanea, un’altra “Venere degli Stracci” è esposta alla Tate Gallery di Liverpool. Sono tutte riproduzioni della stessa Venere di dimensioni molto ridotte. La copia napoletana, sistemata in Piazza del Municipio, è la più grande di tutte. Essa è l’unica collocata nella piazza centrale di una grande città, a diretto contatto con la gente.

Gli stracci erano sistemati su un supporto metallico alto più di dieci metri che affiancava una riproduzione della “Venere con Mela” dello scultore neoclassico danese Bertel Thorvaldsen. È stato subito chiaro che si era trattato del gesto di un piromane. Anche se nessuno ha capito se fatto per vandalismo, per protesta da rabbia sociale o semplicemente per una sfida, di quelle solite tra i giovani. È immediatamente partita sui social la caccia all’autore del gesto universalmente considerato oltraggioso (Wikipedia, 2023).

In un primo momento si era pensato a ragazzi in vena di bravate. Nei giorni precedenti si era registrata sui social una martellante campagna di contestazione, con espliciti incitamenti alla distruzione dell’opera. Uno dei più aggressivi post pubblicati diceva testualmente «… bruciate quegli stracci in Piazza Municipio».

L’incendio

Qualcuno ha voluto persino dire che si trattava di un oscuro messaggio lanciato dalla camorra, sempre chiamata in causa a Napoli. Soprattutto quando non si riesce a capire il senso o la motivazione di un qualsiasi reato … proprio come in questo caso. Poi la Polizia ha fermato un trentaduenne senza fissa dimora. Si è subito saputo che l’uomo, arrestato con cinque accendini in tasca in una mensa di via Marina, si chiama Simone Isaia. È un giovane di buona famiglia, che aveva girato il mondo e poi era diventato un “clochard per scelta di vita”, come se ne incontrano tanti nelle grandi città. La Polizia lo ha individuato grazie alle immagini della rete cittadina di videosorveglianza. Il piromane è risultato essere titolare di un conto corrente e possedere due profili Facebook, sui quali di tanto in tanto scrive deliranti post negazionisti. Insomma, si tratta di una persona che tutto è tranne che un povero o un ignorante. Si tratta piuttosto di una persona disturbata, certamente strana e di cultura alternativa (quotidiano.net, 2023).

Il Sindaco, scommettendo sull’atto vandalico, aveva lanciato giorni prima un accorato allarme dichiarando «… dalla Fondazione Pistoletto mi hanno segnalato che è apparsa sui social una sfida contenente una sorta di gara tra giovani che invita a bruciare l’opera di Pistoletto». 

L’opera di Pistoletto era la “Venere degli Stracci”. Una monumentale scultura realizzata tutta con materiali non ignifughi e senza alcuna sorveglianza. Una montagna di stracci e una copia della venere di Thorvaldsen l’affiancava. Anch’essa realizzata con materiali non ignifughi.

Il Sindaco poi, raccogliendo un diffuso sentimento di indignazione dei napoletani, ha promesso l’immediata ricostruzione dell’opera, da posizionare nuovamente nella stessa piazza ed ha lanciato allo scopo una raccolta fondi.

Nuova installazione al posto della Venere degli Stracci

La raccolta fondi è già partita, si propone di raccogliere almeno 200.000 euro e si prevede di ottenerli, grazie ad un crowdfunding, entro un solo mese.

Ma a questo punto poniamo alcune riflessioni di tipo psicologico e una domanda provocatoria, ben consapevoli di affermare qualcosa di impopolare.

Ci chiediamo se questi fatti non possano essere interpretati come reazioni di tipo psicologico. Soprattutto considerando che si tratta di un’opera che lo stesso autore ha definito “una provocazione culturale”. Un’opera con la quale si vuole rappresentare il degrado del consumismo simboleggiato dagli stracci, accostato alla struggente bellezza di una città rappresentata da Venere.

Ma qualcuno ha voluto fornire un’altra lettura, di diverso significato. La miseria umana accostata a una struggente bellezza, quasi a voler indicare le contraddizioni delle città. Interpretazione certamente ardita. Ma, mi chiedo, se in fondo il gesto di incendiare con un banale accendino quella montagna di stracci non sia a sua volta un “gesto artistico” dal portato fortemente simbolico. Come ad indicare la volontà di lasciare la Venere a rappresentare, da sola e senza gli stracci, la bellezza delle stesse città …  ma purtroppo la Venere era stata anch’essa una copia realizzata con materiali infiammabili. La sua distruzione nell’incendio appare ulteriormente simbolico. Quasi a voler raccontare della fragilità della città, al punto che chiunque può distruggerla … persino con un banale accendino.

Conclusioni

Allora perché non indire un concorso di idee? Parlo di un bando internazionale in stile francese (sul modello di quello che consentì di costruire a Parigi il magnifico Centro Pompidou). Un bando universale rivolto a tutti gli artisti disponibili. Mettendo i fondi che si riusciranno a raccogliere a disposizione del miglior progetto. L’obiettivo sarebbe quello di valorizzare la città e realizzare una nuova installazione da collocare in quella stessa piazza.

Ha dichiarato in una bella intervista rilasciata da Mimmo Paladino “… l’arte non è mai un pranzo di gala e piazzare l’arte esposta in un tessuto urbano, può provocare un sentirsi invasi e può anche dare la tentazione di impadronirsene. Fu così anche per la mia “Montagna di Sale”, forse per il forte valore scaramantico del materiale utilizzato”.  (Di Munzio W., 2023)

Ci piace immaginare che il piromane sia stato ispirato dalla mitica Partenope, adirata per l’accostamento della sua bella città a quella montagna di stracci. (Felice Naddeo, 2023)

Walter di Munzio

Bibliografia

  1. Di Munzio W, 2023. Napoli, la bellezza e gli stracci, articolo pubblicato su “Le ore di Cronache”, Salerno.
  2. Felice Naddeo 2023. Napoli: in fiamme la Venere degli stracci, l’opera d’arte di Pistoletto. L’ipotesi dell’incendio doloso, su Corriere del Mezzogiorno, 12 luglio. 
  3. Quotidiano.net 2023. Napoli, bruciata la Venere degli stracci: incendio distrugge l’opera d’arte di Pistoletto in piazza del Municipio, su quotidiano.net, 12 luglio
  4. Wikipedia 2023. Venere degli Stracci, https://it.wikipedia.org/wiki/Venere_degli_stracci

Foto: “La Venere degli Stracci, in fiamme”, fotocomposizione di Marina Tavormina, 2023, per sua gentile concessione.

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