Periodico dell’ EDA Italia Onlus, Associazione Italiana sulla Depressione

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«La Pazza Gioia», un film che illustra il disturbo bipolare

«La Pazza Gioia» è una «grande esplorazione del disagio mentale», due ritratti di donne agli antipodi, Beatrice e Donatella. Due figure di follia, gioia e disperazione.

Introduzione

Beatrice: Abbiamo anche una macchina! Ci diamo alla pazza gioia!

Donatella: Siamo due pazze!

Beatrice: Tecnicamente sì.

Due donne alla ricerca di una gioia che sembra per loro inarrivabile. La Pazza Gioia è un film di Paolo Virzì e sceneggiato dal regista con Francesca Archibugi. È ambientato in una comunità terapeutica, Villa Biondi, per donne con disturbi mentali e sottoposte a misure di sicurezza. Qui nasce una imprevedibile amicizia tra Beatrice Morandini Valdirana (Valeria Bruni Tedeschi) e Donatella Morelli (Micaela Ramazzotti).

La pazza gioia: Beatrice

Villa Biondi, sulle colline pistoiesi, è un vecchio palazzo nobiliare donato dalla famiglia di Beatrice. Beatrice è una contessa snob, istrionica, chiacchierona, esuberante, bugiarda, presuntuosa, mitomane, sedicente amica dei potenti della Terra, di cui ha i cellulari. Ha da ridire sempre su tutto. Ha contribuito a sperperare il patrimonio di famiglia con i suoi colpi di testa, i suoi innamoramenti e una passione verso un criminale che l’ha sfruttata. Non ha il minimo senso e rispetto per le norme: «Sempre ‘sti slanci vitali imprigionati dai regolamenti…». Si sente superiore agli altri. È incontenibile, ma crede ciecamente in quello che fa con una leggerezza che rende il personaggio estremamente accattivante. Si finge anche psichiatra e tenta di somministrare terapie alla nuova arrivata, Donatella Morelli.

La pazza gioia: Donatella

Donatella, fragile e introversa, è magrissima, rasenta l’anoressia. È tutta tatuata e indossa un unico vestito. Estremamente silenziosa, ha un grande segreto e un lacerante dolore. Ragazza madre, le hanno tolto il figlioletto dopo il gesto sconsiderato di lanciarsi dal ponte in mare con il bimbo in braccio. Donatella per tutta la vita ha cercato sempre disperatamente l’amore di suo padre.

Nel suo passato, una storia fatta di tribolazioni e abusi. E un’infinita tristezza. «Loro lo sapevano, sapevano tutto. Che piangevo, che ho sempre pianto, che piangevo per la scuola, che piangevo per i compiti. Ho sempre pianto. Sono nata triste. Depressione maggiore, hanno detto».

La pazza gioia: le amiche

Nate all’opposto della scala sociale, tra loro nascerà una strampalata amicizia e decideranno di fuggire assieme dal centro per darsi alla pazza gioia. E per cercare il figlio di Donatella. Saliranno sull’autobus senza biglietto, ruberanno un’auto, scapperanno da un ristorante gourmet senza pagare! S’inventeranno un’allegria sopra le righe, una pazza gioia! Una fuga piena di colpi di scena dove incontreranno madri anaffettive, padri inesistenti, uomini egoisti. Sono «due donne che si prendono (in) cura l’una dell’altra».

La pazza gioia: i due volti del disturbo bipolare

«La pazza gioia», un film per illustrare il disturbo bipolare, in cui l’aspetto depressivo può alternarsi con l’aspetto maniacale. Ci sono vari tipi di disturbo bipolare, varie sotto-specificazioni in base alla durata nel tempo e alla gravità della malattia. Vorrei però non entrare in dettagli diagnostici, che sono di pertinenza specialistica. Mi piace, invece, dare il senso della differenza tra l’essenza dello stato maniacale e di quello depressivo. Riporto, pertanto, la descrizione fenomenologica e letteraria che il prof. Reda ha riportato nel suo trattato (1993).

La normalità

«Possiamo dunque paragonare il tono dell’umore ad un torrente di montagna. Quando esso è a regime di acqua normale, scorre veloce, rallenta e si dilata in piccole pozze o laghetti ove indugia un poco per riprendere il suo viaggio. Si incunea tra le rocce, supera sassi e altri ostacoli in cascatelle spumeggianti e sonore, rimuove foglie, rami e oggetti che trascina a valle o spinge sulle rive.»

Questa, dice Reda, è la descrizione di un tono dell’umore normale. Una persona che affronta e supera le difficoltà quotidiane. Partecipa al mondo circostante e procede avanti nel vivere, rallentando quando opportuno, riflettendo o accelerando le sue attività e i suoi pensieri se occorre.

La depressione

«Osserviamo ora quando il torrente è in secca … e non riceve più acqua dai ghiacciai. … L’acqua si ritira nell’alveo, si raccoglie in piccole pozze. Circola in lenti mulinelli, si dilata e si arresta quando un ramo d’albero, … un ostacolo anche piccolo si oppongono al suo cammino, ristagna. … I prati, gli alberi, gli orti ingialliscono, inaridiscono e, ancora, dal fondo emergono oggetti vecchi … e stanno lì come rimorsi e il corso d’acqua non riesce a tenerli nel fondo … ripulendosi. Diventa melmoso, sporco.»

Così è per l’uomo quando si abbassa il tono dell’umore. Non ha spinte vitali né riesce a superare gli ostacoli. Il pensiero rallenta e si arena in mulinelli di pensieri tristi. Non vive la vita che lo circonda. Gli affetti si riducono sempre di più. Il passato pesa come un macigno e il futuro non viene visto. Si rinchiude sempre di più in sé stesso.

L’eccitamento maniacale

«Immaginiamo ora il torrente in piena: lo scioglimento delle nevi, le piogge lo hanno reso impetuoso e gonfio. Non più pozzi, cascatelle, laghetti. Una massa d’acqua che scorre violenta allagando le rive, abbattendo alberi, che trascina pericolosamente a valle, superando o distruggendo ripari e dighe, provocando a valle danni per campagne, industrie e paesi.»

Così è per l’uomo che vive uno stato di eccitamento del tono dell’umore, detto stato ipomaniacale/maniacale. Ipomania nelle fasi di minore entità. Elevata autostima, un senso di grandiosità di sé stessi, un Io gigantesco, un eloquio veloce, parlare tanto, ricco di parole. Sino all’insalata di parole. Accelerazione del pensiero, fuga delle idee, facile distraibilità. Una persona non è in grado di seguire più le singole cose per il tempo necessario, perché poi passa ad un’altra rapidamente, fino ad avere comportamenti di tipo rischioso per sé e altri. Il senso critico viene meno. «Sciupa, rovina, distrugge».

Considerazioni

La metafora del torrente ci aiuta a capire meglio la variabilità del tono dell’umore. Normalmente il tono dell’umore oscilla tra buon e cattivo umore, con cambiamenti in relazione ad eventi ed accadimenti che ci accadono. E così si è in grado di mantenere un equilibrio, la personalità è funzionante, anzi può essere creativa. La metafora, però, rende abbastanza bene anche la violenza della mania e la profondità della depressione. Nel momento in cui ci si scompensa, per fattori esterni (fattori del mondo) od interni (fattori interni), la sofferenza può evolvere in disturbo dell’umore.

Mi sembra interessante concludere l’articolo con le parole del regista de «La pazza gioia». «[…] avevo tra le mani una dozzina di pagine di soggetto con protagoniste due pazienti psichiatriche dai caratteri opposti che si ritrovano […] a scappar via dalla struttura clinica che le ospita. Una fuga dalle regole, dalle misure di sicurezza, dalle costrizioni della cura che diventa un girovagare sconclusionato ed euforico nel mondo fuori. Che disturbo ha? Che malattia ha? Cos’è, una bipolare? Una depressa? Una borderline? Ma interessandosi alle vicende di ciascuna […] ci siamo appassionati proprio nel non definire l’identità di quelle persone con un referto medico.  […]  Volevamo soprattutto stare dalla loro parte. E stare dalla parte di Beatrice e di Donatella, con tutti i loro pasticci e le loro cazzate, significava riaffermare invece l’importanza, la totale preminenza della loro storia, fatta di tribolazioni, abusi, subiti e perpetrati, ma in tanti lati anche buffa, delirante, comica, scombiccherata».    

Immacolata d’Errico

Bibliografia

Reda G C: Psichiatria, Problemi fenomeni ipotesi interventi. II ED. Utet. Torino. 1993

Sitografia

  1. https://www.filmtv.it/film/78838/la-pazza-gioia/
  2. https://www.stateofmind.it/2016/04/la-pazza-gioia-virzi-recensione/
  3. https://www.comingsoon.it/film/la-pazza-gioia/52584/recensione/
  4. https://www.repubblica.it/spettacoli/cinema/2016/05/06/news/_la_pazza_gioia_-139217084/

Foto: Envato Elements

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