La Giornata sulla Depressione del 2025 è giunta quest’anno alla sua 22ª edizione (la prima è stata fatta nel 2004). Si è svolta il terzo sabato di ottobre e nei giorni vicini, con un totale di 30 eventi (www.edaitalia.org) in tutta Italia. Il tema dell’anno è stato: «La depressione in un mondo in corsa».
Quest’anno abbiamo affrontato il problema della depressione in un mondo in corsa, dell’inquietudine e della depressione mascherata dalla frenesia nella quotidianità.
La cosiddetta “iperattività dei pensieri” è forse il sintomo più subdolo dei disturbi dell’umore nelle loro varie forme. Questo sintomo, quando si è inquieti, interferisce con la concentrazione e l’attenzione, con la qualità del sonno, con la tranquillità o irritabilità degli atteggiamenti.
La Depressione in un mondo in corsa
Il tema di questo anno 2025 è stato identico in varie nazioni europee (Depression in a frenetic world, www.europeandepressionday.eu).
Durante i nostri eventi italiani abbiamo approfondito questi aspetti tramite classiche conferenze (diverse fra esse svolte presso Scuole Superiori italiane e rivolte agli studenti maturandi). Abbiamo anche organizzato eventi scientifico-artistici (brevi conferenze inframmezzate da concerti o brevi rappresentazioni teatrali) che hanno avuto il merito di coinvolgere ancor più il pubblico.
“La depressione in un mondo in corsa” nasce per evidenziare come la frenesia della vita quotidiana tenda a giustificare al nostro pensiero il fatto che la fretta è “normale” oggigiorno. Ci si dimentica che una vita frenetica, ma con autocontrollo, è solo fonte di stanchezza, non altro.
Una frenesia di vita, invece, sommata ad un contesto di irrequietezza interna, inquietudine e sbalzi d’umore, non fa che subdolamente accentuare tali aspetti. Si può innestare un disturbo dell’umore clinicamente evidente, ma agli occhi di chi lo vive è poco comprensibile in quanto camuffato dalla frenesia di vita.
Viviamo in un’epoca di accelerazione continua: la tecnologia, il lavoro, i social media; tutto ci spinge a correre, produrre, dimostrare. La nostra mente talvolta non riesce a tenere il passo di questa frenesia, soprattutto chi ha un equilibrio dell’umore più fragile ha più rischi di andare in depressione. Inoltre, in un mondo che corre la sofferenza emotiva rischia di essere ignorata.
Una terapia farmacologica che stabilizzi gli sbalzi dell’umore, una psicoterapia che stimoli la conoscenza di sé, uno stimolo a condurre una vita più equilibrata, non possono che riportare serenità a tutti coloro che soffrono di depressione, ansia e umore inquieto.
Conoscere e prevenire i disturbi dell’umore
Abbiamo sottolineato durante la Giornata sulla Depressione che i disturbi dell’umore sono delle malattie molto diffuse, poco riconosciute, mal diagnosticate, spesso poco o mal curate. Esse sono patologie subdole che si infiltrano nella vita quotidiana di chi ne soffre senza farsi riconoscere. Compito del medico psichiatra è quello di curare i pazienti che lo contattano quando stanno male, ma è anche quello di fare prevenzione facendo un’adeguata informazione su queste tematiche.
Tramite la Giornata sulla Depressione, che si svolge in ottobre tutti gli anni sin dal 2004 (Tavormina & Costigliola, 2004), l’EDA Italia Onlus fa formazione e informazione scientifica rivolta alla popolazione generale (Tavormina, 2007). L’inquietudine può portare a quadri di umore instabile anche importanti: è pertanto essenziale informare la popolazione. È questa la vera prevenzione: obiettivo finale della nostra associazione resta sempre quello di fare «Luce sul male oscuro».
Giuseppe Tavormina
Bibliografia
- Tavormina G & Costigliola V – European Depression Day (Psychiatriki, 2004; 15: suppl 1: 184).
- Tavormina G – Bipolar spectrum diagnosis and social aspects of mood disorders: the European Depression Day project (Psychiatria Danubina, 2007; 19: suppl 1: 6).
Foto collage di Giuseppe Tavormina, La depressione in un mondo in corsa, 2025.







