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Infertilità e depressione. Il dolore di un figlio “negato”

L’infertilità in Italia riguarda circa il 15% delle coppie, nel mondo il 10-12%. I motivi sono molteplici, talvolta anche di natura psicologica. Molto spesso l’impossibilità di concepire scatena vere e proprie crisi d’ansia e depressione. Soprattutto nelle donne.

L’infertilità

La difficoltà di avere un figlio è sempre più diffusa, soprattutto con l’innalzamento della soglia della ricerca di una gravidanza. Se l’età più fertile per una donna è di 25 anni, negli ultimi 30 anni la soglia in cui si sceglie di concepire si è alzata ai 35. E sono sempre più numerose le aspiranti mamme over 40 che desiderano un figlio. Proprio per questo motivo è sempre più diffuso il ricorso alla Pma (Procreazione medicalmente assistita) che può consentire alle coppie di procreare con il sussidio della scienza. Tuttavia, non sempre la scienza riesce ad individuare le cause dell’infertilità, e le tecniche utilizzate non garantiscono sempre successo. Questi fallimenti, spesso, causano nelle donne stati d’ansia e depressione. Che, poi, secondo gli studiosi, è un cane che si morde la coda perché talvolta proprio gli stati di stress e ansia sembrano intralciare il concepimento. 

Lo studio 

Un rapporto dell’Organizzazione Mondiale della Sanità fa il punto sulla letteratura internazionale dedicata agli aspetti psicologici della salute riproduttiva delle donne. Si tratta del Mental health aspects of women’s reproductive health. A global review of the literature, OMS, 2009. Per quanto riguarda l’infertilità e le tecniche di riproduzione assistita, il rapporto presenta alcune conclusioni rilevanti tratte dall’analisi di studi internazionali condotti sulla popolazione femminile infertile. Secondo lo studio esiste una causa psicologica dell’infertilità.

Diversi autori hanno ipotizzato delle cause di origine psicologica dell’infertilità. Ad esempio difficoltà nell’identificazione sessuale, conflitti interni, ambivalenza verso la genitorialità, ansia e depressione. Tali ipotesi sono state proposte per spiegare i casi di infertilità per i quali non viene identificata una causa riconoscibile di tipo biologico (infertilità inspiegata). Tuttavia, con la maggior conoscenza del fenomeno dell’infertilità, il numero di casi di infertilità inspiegata si è notevolmente ridotto. Le difficoltà psicologiche e il disagio possono però indurre comportamenti che rappresentano un rischio comprovato di infertilità come i disordini alimentari fino all’anoressia o alla bulimia (magrezza eccessiva o obesità). O anche l’attitudine verso rapporti sessuali a rischio di contagio da malattie veneree, il fumo, l’abuso di alcol e l’uso di droghe, compreso il doping.

Reazioni all’infertilità 

È difficile capire se i disturbi psicologici correlati all’infertilità siano una reazione normale ad una situazione “anormale” e particolarmente difficile o se si tratta di qualcosa di più. È certo però che quasi tutte le donne che affrontano un trattamento per l’infertilità mostrano, sia pure in misura diversa, varie reazioni. Sintomi di ansia, irritabilità, profonda tristezza, auto colpevolizzazione, calo di energie e di motivazione, tendenza all’isolamento e ipersensibilità. Molto comune è il sentimento di colpa per scelte o comportamenti passati che vengono ritenuti causa di infertilità.

Una reazione opposta, anch’essa comune, è la rabbia contro il partner, contro amici o conoscenti che hanno bambini e contro chi si permette di dare consigli non richiesti. L’infertilità, infine, viene spesso descritta come l’esperienza di perdita di una intera dimensione di vita, condizione questa che comprensibilmente causa depressione. Reagire alla sofferenza psichica è importante. Acquisire informazioni sull’infertilità e sulle tecniche di procreazione assistita è necessario. Assumere un ruolo attivo nel prendere decisioni riguardo ai trattamenti da eseguire o meno, aiuta a combattere la depressione e attiva risposte positive da parte degli altri. Al contrario, negare il problema espone al rischio di una aspettativa irrealistica nei confronti dei possibili trattamenti, rende vulnerabili alle disillusioni e psicologicamente dipendenti dal medico.

La sofferenza delle donne e l’impatto sulla coppia 

Le donne complessivamente soffrono più degli uomini a causa dell’infertilità. Le donne sono depresse e stressate dalla condizione in sé, indipendentemente dalla chi nella coppia è infertile. Gli uomini soffrono soprattutto della propria infertilità, che viene vissuta spesso come segno di impotenza e di inadeguatezza sessuale. Inoltre, probabilmente poiché la maggior parte degli accertamenti e dei trattamenti viene eseguito sul corpo femminile, le donne spesso provano un senso di colpa. O, anche, di inadeguatezza nonostante che il fattore di infertilità sia maschile. In caso di infertilità inspiegata o di coppia, infine, sia gli uomini che le donne sono portati a ritenere che “la colpa” sia femminile.

L’infertilità può influenzare negativamente la vita di coppia. Il senso di colpa e di biasimo che non può essere espresso può avere effetti insidiosi sulla vita intima. La persona infertile può temere di non essere accettato dall’altro e sentirsi obbligato a offrire l’eventuale divorzio per consentire la genitorialità con un altro. Inoltre la spontaneità sessuale può venir inibita dalla necessità di avere rapporti sessuali programmati e finalizzati alla riuscita del trattamento. Tuttavia se l’infertilità viene affrontata con solidarietà tra i partner questa esperienza può rafforzare e migliorare il rapporto di coppia.

I consigli per andare avanti nonostante l’infertilità

Molti psicologi e counselor si sono occupati, negli ultimi anni, della sofferenza psicologica causata dall’infertilità. Ecco alcune indicazioni. 
1. Accetta la crisi. L’infertilità può essere una delle maggiori sfide della tua vita. Non fare finta di niente: riconoscere la difficoltà e accettare le emozioni (comprese le crisi di pianto e la rabbia) è la condizione indispensabile per elaborarle.
2. Impara a parlare del tuo problema. Non è necessario esporsi al rischio dell’incomprensione, dunque scegli consapevolmente con chi, quando, come e di cosa vuoi parlare.
3. Non sentirti in colpa. Resisti alla tentazione di prendertela con te stesso e di accusarti per tutte le scelte fatte finora.
4. Chiedi aiuto se ne senti il bisogno. Spesso la sofferenza causata dall’infertilità è sottovalutata da chi ti circonda e in generale dalla società. Questo aumenta il desiderio di solitudine e di isolamento. Invece, condividere la propria esperienza e le proprie emozioni, anche negative, può essere di grande aiuto. Rivolgiti a uno psicologo o tieniti in contatto con coppie o associazioni di pazienti.
5. Coltiva altri interessi e non trascurarti. È importante conservare il senso della propria integrità e identità. Prendi in considerazione la possibilità di adottare un bambino. Anche dedicarsi alle adozioni a distanza, come molti vip dello spettacolo può essere di conforto.
6. Allontana lo stress. Esistono delle tecniche di riduzione dello stress come lo yoga o la meditazione, molto utilizzate e consigliate. Anche l’esercizio fisico può essere di aiuto nel contenere la tensione emotiva. 

Francesca Mari 

Sitografia

  1. www.iss.it
  2. www.corriere.it  
  3. www.salute.gov.it

Foto: Envato Elements

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