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Fotografia e comunicazione contemporanea

Fra parole e fotografia, l'infosfera di questo decennio prende forma. La fotografia è entrata in un modo nuovo nella comunicazione contemporanea, e la pandemia darà forse un’accelerazione a tale processo.

La fotografia contemporanea

“La fotografia è entrata in un modo nuovo nella comunicazione contemporanea, e la pandemia darà forse un’accelerazione a tale processo. Non è più solo documentazione e rappresentazione del vero, ma anche elaborazione, evocazione, arte.”  Si presenta con queste parole la corposa iniziativa editoriale 100 Parole per 100 Fotografi. Mappe di Comunicazione contemporanea.Quattro libri in cui si offre una panoramica sulla fotografia contemporanea italiana di carattere concettuale e antropologico. Uno specchio visivo dei tempi accompagnato da parole scelte per descrivere il contesto sociale odierno.

Comunicazione è una etichetta tappeto: sotto di essa si ammassa ogni cosa non riconducibile facilmente alle categorie cui siamo esposti. Vale per i testi, le narrazioni, vale per le immagini, la fotografia o le grafiche. Se non è pubblicità, se non è un ricordo personale o di famiglia, se non è un qualcosa da postare sui social, allora è comunicazione.

Il tappeto è grande, assorbe bene, pertanto nessuno protesta per la polverosa confusione fino a quando non diventa necessario distinguere il vero dal verosimile o dal falso (fake). E i colpi di tosse per lo scoperchiamento del tappeto, diventano molto forti intensi e patogeni.

La fotografia in cento parole chiave

L’impresa editoriale va esattamente nella direzione opposta. Dall’enorme calderone della “comunicazione” lo staff di studiosi e curatori coinvolti ha estratto 100 parole chiave. Sono vocaboli riconosciuti come trasversali alla società, appartenenti ad ambiti culturali diversi; esempi sono: passione, viaggio, qualunquismo, identità, sacro, maschera… In seguito ai 100 fotografi coinvolti è stato chiesto di interpretarle visivamente in modo non banale o consueto, senza limiti. Sono emerse mappe concettuali variegate e fortemente eterogenee, cosi come auspicato.

Un percorso che dalle immagini vuole arrivare alla intelligenza emotiva degli spettatori

Nella presentazione ufficiale del libro si legge che “l’insieme delle emozioni, evocazioni, suggestioni e ricordi che le fotografie ci aiutano a rappresentare, ha ormai assunto una indiscutibile valenza comunicativa. Si tratta a tutti gli effetti di un linguaggio che è in continua crescita ed evoluzione. I professionisti della fotografia, che sono abituati ad esprimersi e pensare per immagini, potranno scoprire, di custodire nel loro immaginario, un “universo iconografico” ancora da esplorare.

100 PAROLE PER 100 FOTOGRAFI -copertina

100 parole per 100 fotografi

I volumi 100 Parole x 100 Fotografi scelgono di non documentare le parole con le immagini ma bensì intendono usare entrambi i linguaggi per stimolare o riattivare, ai tempi di una pandemia che si è dimostrata socialmente coercitiva e fortemente limitante le relazioni affettive. Operazione a forte matrice postmoderna e a pieno rientrante in quella che Luciano Floridi ha definito come infosfera.

La fotografia è oggi un’arte visiva sempre più capace di raccontare l’Uomo Contemporaneo.

La fotografia è ormai centenaria. Nacque con un solo anno di distanza dalla psicoanalisi, condividendone come matrice storica e culturale, ossia il Zeitgeist. Essa ha vissuto diverse fasi artistiche, assorbendo le tensioni (artistiche) e metabolizzando prima delle altre arti i cambiamenti della micro e macrostoria.

Riflessioni sulla fotografia sociale e psichica

Importanti sono le riflessioni del fotografo e critico fotografico Ando Gilardi, sul ruolo della fotografia sociale nel Novecento. In particolar modo come il racconto dei campi di concentramento e di come quelle foto abbiano effettuato il cambiamento nella coscienza mondiale.

La relazione invece con le immagini come riflesso del vissuto psichico è stata ben evidenziata dal semiologo Roland Barthes (cui si rimanda ad un successivo approfondimento) che di fatto ha nobilitato la fotografia fra le arti di competenza delle discipline del mondo della psiche.

Prima degli anni 60 infatti la fotografia era ancora vista, come la sorella minore della pittura figurativa, ossia utile soprattutto per fare paesaggi e ritratti di parenti. Invece sotto la cenere di tale pregiudizio era già acceso un fuoco che prenderà vita con l’avvento del marketing pubblicitario del boom economico e con le riviste che cominciavano a raccontare periodicamente il mondo. 

Luigi Starace

Bibliografia

  • Ando Gilardi, Storia sociale della fotografia, 2000 Bruno Mondadori
  • Ando Gilardi, Lo specchio della memoria, 2008 Bruno Mondadori
  • Roland Barthes, La camera chiara. Nota sulla fotografia, 2003 Einaudi
  • Luciano Floridi, La quarta rivoluzione: Come l’infosfera sta trasformando il mondo, 2008 Raffaello Cortina Editore
  • Video di presentazione della iniziativa 100 Parole x 100 Fotografi sulla pagina fb di Photographers.it www.facebook.com/photographersit/videos/2674276819513848/

Glossario

Con il termine infosfera nella filosofia dell’informazione si intende la globalità dello spazio delle informazioni. Pertanto l’infosfera include sia il ciberspazio sia i mass media classici. Wikipedia

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