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L’emergenza nei disturbi dell’umore

L’emergenza di un disturbo dell’umore, è una situazione solo apparentemente improvvisa, ma è conseguenza di uno stress continuo spesso inconsapevole. Questo giunto, al punto critico, genera la rottura drammatica del precario equilibrio, che richiede un intervento terapeutico d’urgenza.

Lo stress

Una reazione emozionale intensa verso una serie di stimoli interni o esterni, che mettono in moto risposte fisiologiche e psicologiche, detta anche sindrome generale di adattamento. Questa è costituita da una fase di allarme, caratterizzata da modificazioni biologiche, chimiche e ormonali, per difendere l’organismo. Segue una fase di resistenza, in cui vengono organizzati i cambiamenti avvenuti, per meglio sostenere l’individuo nella situazione. Il soggetto tende ad adattarsi, per mantenere un equilibrio che lo fa funzionare in emergenza, nonostante le difficoltà dello stress. Se gli stimoli sono continui ed eccessivi per le capacità difensive dell’individuo, questo finisce in una fase di esaurimento o crisi con l’urgenza della malattia psichica e/o fisica (Galimberti, 2006).

Stimoli stressanti

Siamo esseri sensibili, continuamente “bombardati” da stimoli piacevoli e spiacevoli, parecchi dei quali sfuggono all’attenzione della nostra coscienza. Questo è uno dei motivi per cui possiamo essere colti all’improvviso e impreparati dall’irruenza di una sofferenza. La complessità dell’esistenza e la fragilità umana, contribuiscono a vari livelli a rendere stressanti svariati agenti. Tra questi ci sono stress psicofisici, che sono tali per eccessiva stimolazione, ad esempio l’affaticamento, il caldo, il freddo, le emozioni e/o altro. Poi abbiamo gli stress psicosociali, dovuti ad esperienze interpersonali difficoltose, tipo rapporti amicali o lavorativi per aspettative incongrue.

Le relazioni affettive possono essere particolarmente stressanti per il carico emotivo che le caratterizza. Come avviene nei conflitti familiari, con le separazioni, con gli abbandoni, oppure a causa di distacchi o i lutti, in cui si può verificare anche una dolorosa e triste solitudine (Ambrosiano, 2021).

La persona con una fragilità caratteriale, o con una storia personale travagliata e/o una predisposizione genetica, può avere più difficoltà a gestire gli stimoli e sostenere lo stress.

L’urgenza psichiatrica 

 La situazione di urgenza di una crisi psichiatrica si presenta piuttosto complessa, perché in essa si sommano le esigenze di diversi soggetti. Nella drammatica situazione, il paziente è preso da una “tempesta sintomatica”, che lo porta a sperimentare vissuti sconosciuti e spaventosi.

Con il manifestarsi delle tumultuose angosce interiori, il soggetto sperimenta nell’immediato le anomalie del suo comportamento, con le conseguenze personali e sociali. Queste diventano pressioni per il medico, che deve farsi carico di problemi di controllo sociale, che poco hanno a che vedere con la terapia del caso. Infatti l’agitazione, può riguardare, i disturbi dell’umore con l’eccitamento maniacale, la depressione grave o anche una crisi psicotica.

Altra problematica dell’urgenza è definire, una diagnosi e una terapia adatte, perché possono condizionare l’andamento terapeutico futuro. La cura della crisi lascia sempre un “segno” sul prosieguo clinico, anche per la novità dell’eventuale ricovero del paziente con tutti i suoi vissuti.

Un altro elemento importane nell’urgenza, è la possibilità di realizzare un “ascolto attivo” e produttivo con i vissuti del paziente. Stabilire con questo un contatto per l’alleanza terapeutica, avvicinandosi al suo mondo con rispetto ed empatia, nonostante i limiti della situazione contingenti.

 Luoghi dell’emergenza

I servizi psichiatrici affrontano l’urgenza in tutti i contesti in cui si svolge la loro attività, come con le visite domiciliari, nei Centri di Salute Mentale e nei Servizi Psichiatrici di Diagnosi e Cura (SPDC).

L’emergenza consente in questo ambito particolate, di dare le risposte alle esigenze dovute alle acuzie delle malattie, grazie anche all’integrazione promossa con i servizi territoriali (Cassano, 2008).

L’SPDC pur svolgendo un ruolo indispensabile, viene a volte scarsamente considerato e ci si avvicina con circospezione, perciò è utile definirne le funzioni e coglierne meglio le possibilità e i limiti.

Oggi come in passato la società ha sempre espresso una evidente difficoltà di contatto e di gestione delle malattie mentali, per la loro complessità e per i vissuti che generano in momenti di crisi. L’SPDC può essere lo spazio di un possibile incontro, per le esigenze del malato, del medico, dell’ambiente sociale, e familiare. In pratica si costruiscono dialoghi tra i soggetti coinvolti, finalizzati a dare il migliore aiuto al paziente e concordando gli obbiettivi di cura e crescita (medici e psicologici).

Il personale è appositamente preparato per accoglierlo, proteggerlo fisicamente e psicologicamente, elabora una nuova diagnosi e terapia, accompagnata ad un progetto riabilitativo.

Il paziente in emergenza

L’emergenza catapulta il paziente in “spazi relazionali” spesso sconosciuti e perciò spaventosi, dove il personale sanitario può essere visto con sospetto e viene tenuto a distanza.  Le fantasie catastrofiche che si presentano all’atto della crisi maniacale, sono accompagnate da agitazione, rabbia e atteggiamenti auto od etero-aggressivi. Queste, possono incrinare irrimediabilmente per i reciproci timori, il difficile rapporto tra il personale e il paziente, durante l’intero ricovero.

L’insofferenza del paziente alla terapia e alle regole del nuovo ambiente, lo fanno sentire ingabbiato o castigato da personale visto come aguzzino. Altre volte, l’insieme di ambiente di ricovero e del personale, viene percepito freddo, distaccato e disinteressato.

Gli obiettivi terapeutici dell’emergenza, sono realizzati più facilmente quando l’umanità del personale curante, s’incontra con pazienti estroversi, collaborativi e meno sospettosi.

 Conclusioni

La crisi dei disturbi dell’umore, trova nell’emergenza uno spazio e un tempo opportuno per fare emergere germogli di opportunità per i cambiamenti possibile nella dolorosa realtà del paziente.

Francesco Cervone

Bibliografia     

  1. Ambrosiano L. Nello Spazio Del Lutto 2021 Mimesis Edizioni (Milano-Udine): A cura di G.B. Cassano A. Tundo Trattato Italiano di Psichiatria   Lo spettro dell’umore 2008 Elsevier S.r.l. (Milano).
  2. Galimberti U. Dizionario di Psicologia 2006 Gruppo Editoriale L’Espresso.

Foto: Envato Elements

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