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Abuso sessuale femminile e i risvolti depressivi

Nell’immaginario collettivo al termine “abuso sessuale” si associa in automatico la figura di un uomo quale autore del reato. Contrariamente a quanto si pensa l’abuso sessuale può essere perpetrato anche da donne.

I casi di abuso sessuale da parte delle donne e la carenza di studi in merito portano ad oscurare il crimine sessuale femminile. I motivi sono dovuti al fatto che la società tende a percepire la donna come il “sesso debole” a cui viene associato l’istinto di maternità. L’azione sessuale malata è riservata all’uomo e la donna che agisce un abuso è sempre considerata come affetta da severe alterazioni psichiche.

Abuso sessuale su di un bambino/adolescente

Tutte le donne che commettono un abuso sessuale hanno in comune un’esperienza traumatica vissuta nell’infanzia. Ogni donna abusante attua comportamenti individuali e bisogni specifici da soddisfare (Saradjian J., 1996; Natan P. & Ward T., 2001; Gannon et al., 2008).

Tra questi rientrano:

  1. La gestione del potere e il controllo dopo essere stata vittima. L’abuso sessuale diventa così, uno strumento di potere della loro vita.
  2. Dire alle proprie vittime che l’abuso è l’espressione del loro amore. Le vittime diventano fonte di gratificazione sessuale in quanto le donne abusanti sono state bloccate o inibite nel loro sviluppo psicosessuale. Ciò impedisce loro di soddisfare le proprie esigenze di affetto e sesso con partner adulti.
  3. Percezione distorta del desiderio di affetto del minore. Le esperienze di vicinanza, contatto fisico, rassicurazione, richieste dal bambino vengono interpretate come desiderio sessuale.
  4. Paura della violenza del partner. Le donne abusanti agiscono per evitare che il partner abbia comportamenti violenti su di loro.
  5. Attuazione di una forma di vendetta per l’abuso sessuale subito in passato.
  6. Provare una forte gelosia. Le donne che commettono un abuso sessuale considerano il corpo del bambino come una loro proprietà. Lo valutano come il prolungamento di sé stesse. In altri casi madri gelose delle proprie figlie utilizzano l’abuso per impossessarsi del proprio corpo.
  7. La rabbia provata dalla donna abusante scaturisce dal riconoscimento della propria fragilità, del senso di impotenza e della paura di vivere. Per la vittima tale aspetto emotivo si manifesta alla richiesta di autonomia e svincolo. Essa metterebbe a rischio l’equilibrio e l’illusorio benessere costruito nel rapporto a due.
  8. Vi sono casi di donne che vendono, contrattano bambini/adolescenti o che li utilizzano per la produzione di filmati e foto. Essi entreranno a far parte del mercato sessuale online.

Le donne abusanti e le loro vittime

Le vittime di donne abusanti possono essere bambini o adolescenti. Un gruppo significativo di donne che abusano sessualmente dei bambini rientrano nel gruppo delle cosiddette “insegnanti/amanti”. Si tratta di insegnanti donne di 30 anni che prediligono vittime maschili con un’età media di 12 anni. Le “insegnanti/amanti” riescono ad avere un maggior controllo nella relazione con i ragazzi adolescenti rispetto agli uomini della loro età. I comportamenti sessuali abusanti spesso derivano da una relazione disfunzionale con l’adulto o da deficit nello sviluppo infantile. Tali donne presentano importanti nuclei psicopatologici quali depressione e disturbo da stress post-traumatico.

Vi è un gruppo di donne definite “passive” che instaurano relazioni con uomini abusanti, danneggiano i propri figli e farebbero qualsiasi cosa pur di vedere il proprio uomo felice. Tali donne arrivano a pensare che il “maltrattamento accompagnato” renda la coppia più forte. Si tratta di donne emotivamente dipendenti, socialmente isolate e dalla scarsa autostima. Non si impegnano in un contatto sessuale diretto ma possono osservare gli abusi senza intervenire, procurare delle vittime, esporre i bambini alla pornografia o all’interazione sessuale. Le donne abusanti che svolgono, invece, un ruolo attivo nell’abuso e che affiancano un compagno abusante sono motivate dalla gelosia. Esse sono spinte dalla rabbia e possono abusare sessualmente i propri figli.

In ultimo, vi sono le donne abusanti omosessuali che forzano le ragazze a prostituirsi. La motivazione dell’atto è di tipo economico anziché solo sessuale.

Cosa provano le vittime dell’abuso sessuale?

I bambini abusati dalla madre possono sviluppare pensieri suicidari, gravi forme di autolesionismo, depressione, ansia, disturbi della personalità e abuso di sostanze (Vandiver et al., 2017).  Inoltre, il bambino può rispondere alla vittimizzazione con comportamenti di tipo evitante, dissociandosi dalle proprie emozioni per sottrarsi al confronto con esse. Le vittime di abuso sessuale provano vergogna, rabbia e sfiducia nei confronti della figura materna. Tali stati emotivi danno origine a problemi di identità sessuale e difficoltà nelle relazioni. Nello specifico, bambini abusati sessualmente dalle loro madri, a differenza delle femmine, sperimentano sentimenti di unicità, come se fossero eccezionali o si sentono i “re del mondo”.

Conclusioni

Dal punto di vista statistico, le ricerche indicano che il 90-95% di tutti gli abusi sessuali non vengono segnalati. Il numero risulta ancora più elevato per gli abusi perpetrati dalle donne.

La capacità di sopravvivere all’abuso sessuale intra o extra familiare è di difficile attuazione. Molti adolescenti sviluppano una vera e propria repulsione verso il contatto fisico, dipendenze sessuali o condotte aggressive che possono sfociare in abuso sessuale. Occorre pertanto, segnalare e prevenire il reato. Permettere alla vittima e alla donna abusante di attuare un valido percorso di tipo psicoterapeutico e farmacologico per evitare la reiterazione dell’atto.

Maria Vincenza Minò

Bibliografia

  1. Cabras E, Saladino V. “La dipendenza affettiva. Testimonianze di casi di manipolazione e violenza”. Carocci Editore, 2020.
  2. Gannon T, Rose A M R, Ward T.  Pathways to female sexual offending: A preliminary study. Psychology Crime and Law, 2010; 16:359-380.
  3. Nathan P, Ward T. Females who sexually abuse children: Assessment and treatment issues. Psychiatry, Psychology and Law 2001; 8(1): 44-55.
  4. Saradjian J. Women who sexually abuse children: from research to clinical practice. Chichester, UK 1996: John Wiley & Sons.
  5. Vandiver D. et al. Sex crimes and sex offenders, Routledge. New York, 2017.

Foto: Envato Elements

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