Introduzione
Non è raro che a differenza di essere contattati da un paziente depresso, gli specialisti ricevano la richiesta di visita da parte del suo partner. Per specialisti si intendono psichiatri, psicologi e psicoterapeuti. La richiesta del convivente è quasi sempre di un intervento a convincere la persona amata a seguire una terapia. Non raramente il partner è in una situazione di maggiore sofferenza, vorrebbe aiutare, fare e non comprende l’abisso in cui versa la persona amata (Bongioanni, 1999).
Il partner immagina che l’affetto, l’amore, la presenza e la dedizione siano sufficienti a garantire all’amato serenità e tranquillità. Il partner richiede aiuto, l’amato no e questo è già un discrimine fondamentale. Pertanto, lo specialista può accogliere in cura il partner essendo paradossalmente il soggetto più fragile in quanto più consapevole (Spinetti, Lisa G. 1996). È impossibile aiutare chi non giunge a consapevolezza di aver bisogno di aiuto, ma questo non può essere chiaro al partner. Egli vede stagliarsi una figura diversa e spesso diviene oggetto di accuse deliranti, richieste assurde e colpevolizzazioni.
Gli sbalzi d’umore e la collera verso il partner, in quanto soggetto accudente, divengono sempre più intensi, frequenti ed egli ne diviene il bersaglio. Senza avere strumenti per difendersi.
Il partner quasi sempre per la delicatezza di chi ama, ha paura di proporre all’amato un intervento specialistico, temendo di catalogare l’amato come pazzo. Preso dalla disperazione dell’impotenza spesso si rivolge agli specialisti chiedendo aiuto per l’amato, ma in realtà inconsciamente chiede aiuto per sé stesso.
La sofferenza del partner che non può aiutare l’amato
Il terapeuta guida il partner a comprendere che ogni tentativo è un buco nell’acqua senza un intervento specialistico. Il tentativo di dare affetto e di aiutare il depresso è vano, è come pensare di svuotare il mare con un cucchiaino.
L’amore è una forza potente ed ha in sé una piccola parte di follia che abbiamo provato tutti nell’innamoramento. Ciò porta ad immaginare l’amato come un nucleo estraneo alla realtà del mondo e che sia sufficiente la presenza dell’amore a risolvere tutto. Quando arriva l’impatto con la depressione della persona amata si viene destabilizzati e si vive l’esperienza dell’impotenza.
Ogni tentativo del partner di fare qualcosa è destinato al nulla, subentra il dubbio che ci sia qualche altra cosa. Non ultimo l’immaginare che la depressione dell’amato sia in realtà la fine dell’amore, ed il partner vive pertanto un dramma diverso, ma non meno importante dell’amato (Spinetti, 1996). Un dramma non senza conseguenze, perché le reazioni possono essere la fuga, o la permanenza, ma entrambi non esenti da criticità.
La fuga se non elaborata senza uno specialista può trascinare il partner in un senso di colpa che può compromettere la propria salute mentale in futuro. La permanenza, sempre non elaborata, rischia a sua volta di sfociare in aggressività, rabbia, rivendicazione o colpevolizzazione del depresso. Se il partner non comprende che non può essere lui «la cura», senza rivolgersi a specialisti incombe lo sviluppo di una follia a due.
Accogliere il partner, ascoltarlo, indicargli la strada
I rischi suddetti chiariscono che il partner, se ama e non è solo innamorato, diventa soggetto a rischio per un concatenamento depressivo. Chiarito che l’amato non ha la minima intenzione di essere aiutato, lo specialista può decidere di prendere in cura il partner motivato a dare quel sostegno che si basa sulla esclusività e sulla conseguente dedizione a un sano rapporto d’amore (Spinetti, 1996).
È necessario chiarirgli che non può salvare l’amato, ma può indicargli la strada per uscire dalla depressione e che è inevitabile una valutazione psichiatrica. Valutazione alla quale segue una diagnosi e non necessariamente una terapia farmacologica ed una psicoterapia.
Convivere con un depresso produce sofferenza che l’amore amplifica, nella sua essenza di essere aiuto e sostegno all’altro. Essa aumenta soprattutto quando la depressione è reattiva a fattori esogeni alla coppia, come ostracismo da parte dei familiari.
Conclusioni
L’amore vero (non l’innamoramento, la passione o il desiderio) ha una forza straordinaria e può fare molto, ma senza l’aiuto specialistico, di fronte ad una patologia distruttiva come la depressione, tutto si schianterà.
Quando in una coppia un soggetto viene colpito dalla depressione, bisogna prestare attenzione anche alle dinamiche psichiche e psicologiche del partner, che rischia, se non adeguatamente aiutato, di essere coinvolto nel gorgo depressivo.
Diversamente con due figure professionali, per ognuno dei componenti della coppia, le dinamiche e le prospettive terapeutiche possono dare risultati positivi. Quando la depressione entra nella coppia, senza l’intervento di uno specialista, l’amore fugge dalla finestra.
Gianluca Lisa
Bibliografia
- Bongioanni M. (1999) Ansia e paure relative al vissuto di morte nella società contemporanea -Manuale di Psichiatria per operatori sociosanitari -Grafiche Amadeo, Imperia 1999,209
- Lisa G. (1999) Nuove Prospettive del trattamento della depressione -Ed. Istituto Internazionale di Psichiatria e Psicoterapia -It. 1999
- Lisa G. (2013) Riflessioni sulla Situazione Sanitaria Italiana -Edizioni Grafiche Amadeo, Imperia 2013
- Spinetti G et al. (1996) “La Malattia depressiva: Aspetti psicologici e socioculturali” -La Psichiatria del terzo millennio- Ed. Istituto Internazionale di Psichiatria e Psicoterapia- 1996,117
- Spinetti G, Bongioanni M. (1999) “La psichiatria di consultazione” -Manuale di Psichiatria per operatori sociosanitari -Grafiche Amadeo, Imperia 1999, 209
- Alberoni F. (1979) Innamoramento ed amore, Rizzoli ed.
Foto: Envato Elements
Disegno. Di Gianluca Lisa, “contemplazione”, 2024