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Come si diventa analfabeti funzionali

Durante la recente pandemia si è diffuso il fenomeno dei cosiddetti analfabeti funzionali. Ossia persone che, pur essendo teoricamente capaci di comprendere e valutare gli eventi, subiscono regressioni culturali tali da scivolare verso forme di analfabetismo di ritorno.

Premessa

Si definiscono analfabeti funzionali coloro che non riescono ad usare le abilità di lettura, scrittura e calcolo nella vita quotidiana, pur avendole apprese in età scolare. Si tratta in pratica di persone capaci di leggere, ma assolutamente incapaci di comprendere il senso di uno scritto o di un post che leggono in internet. In Italia si calcola circa il 47% della popolazione si potrebbero definire “analfabeti funzionali”.

Lo ha rivelato il Rapporto Piaac-Ocse pubblicato a dicembre 2020.  Esso ha raccolto i dati sull’istruzione in tutti i paesi più sviluppati (Italia compresa) nell’ambito del “Programme for the International Assesment of Adult Competencies”. Programma di ricerca internazionale finalizzato alla valutazione delle competenze nella popolazione adulta. Questa ricerca ha studiato atteggiamenti e pregiudizi. Risultano dai dati raccolti deficit di comprensione di significati formali e sociali, concentrati particolarmente nei paesi a più alta diffusione di fake news. Queste rendono le persone incapaci di identificare una comunicazione falsa.

Si tratta di persone prive di spirito critico e di cultura generale. Ciò giustifica la diffusione di false credenze e di quei pregiudizi che emanano un alone di magica follia o che possono essere interpretati come verosimili. Hanno un loro sottile fascino, anche perché giustificano e danno senso alle nostre paure, ma indicano anche la rozzezza culturale che hanno a monte. Lo abbiamo sperimentato durante la recente pandemia e la connessa campagna vaccinale.

Cinque cluster di cause che generano analfabeti funzionali

Riportiamo, di seguito, alcune frasi raccolte durante la pandemia. Soprattutto tra i partecipanti alle manifestazioni di piazza contro le campagne vaccinali. Suddividendole in cinque cluster sulla base della loro fonte:

  1. dalla rete informatica,
  2. da carenza di informazione,
  3. da sfiducia nei confronti della ricerca e della natura umana,
  4. da mera diffidenza verso i medici e la medicina,
  5. da scarsa cultura.

Analfabeti funzionali e rete informatica

“Ho letto su internet un post che spiegava …”. Una delle considerazioni più diffuse. Non si tiene conto che su internet c’è di tutto e il contrario, ma anche le tante sfumature che stanno in mezzo. Spesso proprio chi non ha competenze per capire e distinguere ciò che è plausibile da ciò che è evidentemente inverosimile.

Le cose che si leggono spesso non significano nulla, proprio perché su internet c’è quell’affermazione che conferma il nostro assunto ma c’è anche il suo esatto contrario. Molti non sanno che quando si interroga la rete con domande specifiche essa ci riporta solo ciò che è stato scritto in merito. Se scriviamo: “elenco dei danni da vaccino”, la rete poi ti restituisce, sua sponte, tutti gli scritti in cui compare questa frase.

Questo è il motivo per cui dire che lo ha detto internet, in realtà nasconde una verità irricevibile, siamo stati noi a dirlo a internet. Se poi giriamo le frasi trovate in rete ad amici e conoscenti si innesca una spirale perversa di analfabeti funzionali. Si contribuisce a diffondere quelle false credenze, determinando il paradosso che, ciò che noi stessi abbiamo innescato, ritorna inducendo a confermare e rafforzare le nostre false credenze.

Analfabeti da carente informazione

“Non credo alla versione ufficiale, dimmi tu cosa pensi e quale è valida…”. Una versione ufficiale è tale proprio perché gode certamente del supporto delle maggiori autorità scientifiche (le più preparate ed esperte). Pertanto, se qualcuno non volesse credere alla versione ufficiale, dovrebbe anche accollarsi l’onere di provare le incongruenze.

Pretendere l’inversione dell’onere della prova è non solo antiscientifico, ma deriva direttamente da quell’idea di “uno vale uno”, tanto sbandierato qualche anno fa. Se non si comprendono i contenuti delle argomentazioni portate, come per gli analfabeti funzionali, non significa che tali argomentazioni non esistano o non siano valide. Significa però che non tutti hanno gli strumenti e le conoscenze per comprenderle. Raramente quando si parla di scienza uno vale uno.

La sfiducia nei confronti della ricerca e della natura umana

“So bene che qualcuno ci guadagna, e allora c’è sotto qualcosa di losco”. Tutte le persone che lavorano, se non lo fanno da volontari, lo fanno per vivere e quindi guadagnano dal loro lavoro. Ma ciò non li rende automaticamente parte di un complotto o protagonisti di sotterfugi. Però, quando il ragionamento fa riferimento ai guadagni delle case farmaceutiche sui vaccini, non si pensa che questi costano enormemente meno delle lunghe cure dei malati. Inoltre, sono le stesse case farmaceutiche che producono anche i farmaci e tutti i medicamenti di cui disponiamo. Sono meno rischiosi e producono molti più ricavi di quanti se ne possono ricavare dalla distribuzione di vaccini.

Diffidenza verso i medici e la medicina

“Non mi fido del vaccino, non si sa cosa c’è in quella roba chimica”. Ma quella cosiddetta “roba chimica” è la stessa di cui si compone anche la materia in generale, di conseguenza tutto ciò che esiste nell’universo è un miscuglio chimico. Persino l’acqua è composta da due atomi di idrogeno e uno di ossigeno … e lo siamo noi stessi. È non solo ingenuo dire questo, se pensassimo per un attimo a tutti i farmaci che ingurgitiamo senza tentennamenti. Quando dobbiamo risolvere un terribile mal di testa o quando abbiamo una banale febbre, o un qualunque altro problema, non indugiamo.  Sia esso un disturbo intestinale o una vera malattia. Prendiamo farmaci, senza chiederci cosa contiene ciò che ci è stato somministrato … anche perché non capiremmo di che si tratta. Ma anche tanti cibi che consumiamo sono imbottiti di conservanti, farmaci e altre sostanze chimiche. Non sappiamo tutto ciò che è contenuto in un qualsiasi farmaco di uso comune o alimento.

La scarsa cultura degli analfabeti funzionali

“Se la terra fosse sferica come potremmo stare in piedi nella parte sottostante?”. Questa frase l’abbiamo registrata, durante la pandemia in alcune manifestazioni di no vax, da convinti terrapiattisti. La riportiamo solo perché è divertente e particolarmente significativa di cosa si può arrivare a sostenere. Questa affermazione nega tutta la cultura scientifica dell’umanità da Galileo in poi. Essa, inoltre, ci dice anche dove si può spingere una persona spaventata e confusa da false informazioni. Può essere invogliante di “ragionevoli” certezze per gli analfabeti funzionali.

Considerazioni finali

Questo è il prodotto perverso della analfabetizzazione di ritorno, che produce appunto quegli analfabeti funzionali con cui, purtroppo, dobbiamo fare i conti. La cosa che fa più male accade quando questa regressione non coinvolge solo persone palesemente ignoranti, ma anche qualche professionista, che si abbandona a considerazioni di questo tipo.

Per pregiudizio, per convinzione politica, per pigrizia mentale, per mera stupidità.

Walter di Munzio

Bibliografia

  1. Di Munzio W 2021.Analfabeti Funzionali, articolo sul quotidiano “Le ore di Cronache”, Salerno.
  2. PIAAC-OCSE: ISFOL 2020. Rapporto nazionale sulle competenze degli adulti.
  3. Prove INVALSI sulle competenze scolastiche, anno 2022.

Foto: Envato Elements

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