Il mondo dell’arte e della cultura esprimono con un linguaggio chiaro ed espressivo la malattia
Il suicidio di Socrate, il suo trascurare i beni materiali, la vita semplice e la divina voce interiore che lo indirizza nelle scelte potrebbero far pensare che soffrisse di depressione. Vedremo insieme quanto la sua vita sia stata un esempio di virtù, serenità ed equilibrio psichico.
Come la musica può modificare il cervello, migliorando la memoria e riattivando i ricordi. L’ippocampo stimolato dalla musica associa i ricordi con le emozioni e fa rivivere lo stato d’animo del tempo.
La gelosia fraterna rappresenta senz’altro uno degli aspetti più comuni all’interno della vita familiare. Essa è una reazione naturale dovuta al profondo bisogno d’amore presente in ogni bambino. Tuttavia, può essere vissuta in modo sereno grazie all’aiuto dei genitori, divenendo un’importante opportunità di crescita.
Psichiatria e arti interagiscono fra loro. Poesia, letteratura, musica, fotografia, pittura, cinema: queste forme artistiche possono anche avere la funzione di aiutare a migliorare il tono dell’umore.
«Essere esserci percepirsi» è un laboratorio esperienziale che utilizza il linguaggio dell’arte per guardare ai propri disagi e ai propri limiti. Un percorso di consapevolezza per riconoscere in noi risorse e potenzialità.
L’artista catalano, per le sue opere, attingeva alle immagini dei sogni derivanti dallo stato ipnagogico, stato di coscienza al limite tra veglia e sonno.
«Come stanno i ragazzi», un docufilm che racconta la realtà della sofferenza psichica in età evolutiva. L’adolescenza è un cammino difficile in cui affrontare ostacoli e profondi disorientamenti.
Come la ricerca eccessiva del perfezionismo può influenzare la carriera dei musicisti. Esso è molto comune nel mondo artistico e dello spettacolo.
David Riesman nel 1955 pubblica «La folla solitaria» in cui analizza il rapporto tra epoche storiche e il relativo «carattere sociale generato» nei suoi membri.
Il Problema XXX.1, attribuito alla scuola di Aristotele, è un saggio di fisiopatologia dei disturbi mentali dell’antica Grecia. La protagonista è la bile nera che, se è eccedente e fredda provoca la depressione, se calda, abbondante e temperata è caratteristica degli uomini straordinari.
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