Con il termine bullismo s’intende un comportamento aggressivo ripetitivo nei confronti di chi non è in grado di difendersi. Ciò che caratterizza gli episodi sono: l’intenzionalità del comportamento aggressivo agito, la sistematicità delle azioni e l’asimmetria di potere tra vittima e persecutore.
Il cyberbullismo è definito come un atto aggressivo, intenzionale, condotto da un individuo o un gruppo usando la tecnologia, ripetuto nel tempo (Smith et al 2013). Esso ha però delle caratteristiche: il bullo può mantenere nella rete l’anonimato, ha un pubblico più vasto il Web e può controllare le informazioni.
La vittima in genere può avere una scarsa conoscenza circa i rischi nella condivisione delle informazioni personali su Internet (Casas et al 2013; Smith et al 2013). Per questi motivi la vittima, può sviluppare malesseri della persona con l’esordio di patologie come ansia e depressione fino a compiere atti estremi.
Conseguenze psicologiche del bullismo e del cyberbullismo
La vittima ha difficoltà a chiedere aiuto e ciò porta ad avere conseguenze negative sull’umore. Non solo ma possono verificarsi anche calo del rendimento scolastico, comparsa di sintomi di ansia o depressione. In alcuni casi insorgono problemi alimentari o colpevolizzazioni verso sé stessi.
Uno studio dell’Università di Miami afferma che il cyberbullismo peggiora i sintomi della depressione e del disturbo post traumatico da stress nei giovani. Essere vittime di episodi di bullismo da bambini è spiacevole e costituisce un fattore di rischio a sviluppare diversi disturbi. Tali disturbi oltre che nell’infanzia e nell’adolescenza potrebbero anche manifestarsi nell’età adulta.
Molti studi concordano che le vittime di bullismo nel passaggio dall’adolescenza alla giovane età adulta continuano a presentare disturbi d’ansia, dipendenza, depressione. Inoltre, per coloro che in passato sono stati sia vittime che bulli incorre rischio maggiore di sviluppare depressione, attacchi di panico e rischio suicidario.
Ma non è solo la vittima ad avere conseguenze, anche il bullo può manifestare problematiche antisociali e depressione. Gli effetti negativi sulla salute dimostrano quanto il fenomeno sia da considerare un problema di salute pubblica. Il fenomeno ha origine prevalentemente a scuola e rappresenta un dispendio economico, sociale, educativo e giudiziario. Diversi studi indicano anche un’associazione fra essere stato vittima di atti di bullismo e abbandono scolastico.
Il ruolo della scuola
Recentemente è stato diffuso uno studio della Federazione Italiana Società di Psicologia che ha mostrato la necessità della presenza dello psicologo a scuola. Secondo indagini Istat sui comportamenti offensivi e violenti tra i giovanissimi un ragazzo su cinque ha subito episodi di bullismo e/o cyberbullismo. Per gli psicologi si tratta di una vera e propria emergenza. È necessario un programma di prevenzione negli istituti scolastici attraverso la valutazione del disagio giovanile e dei fattori di rischio individuali, familiari e ambientali.
La figura dello psicologo a scuola contribuisce alla promozione delle risorse e delle potenzialità dei ragazzi in una fase delicata come quella dello sviluppo. Da qualche anno il Ministero dell’Istruzione, ha istituito la giornata nazionale contro il bullismo e il cyberbullismo, essa si celebra il 7 febbraio.
Il 7 febbraio 2022 giornata nazionale contro il bullismo
Diversi sono gli appuntamenti che si svolgono in molte scuole del territorio nazionale al fine di capire, prevenire ed intervenire. Il 7 febbraio scorso presso l’Istituto Superiore Statale Istruzione Superiore “Fiani Leccisotti” di Torremaggiore (Foggia) i rappresentati d’Istituto hanno promosso un incontro. Grazie al supporto del Preside Prof. Collina Carmine ed il corpo docenti si è svolto un interessante momento di confronto e dibattito sulla tematica. Alla giornata oltre a me in qualità di psicoterapeuta dell’Istituto ha partecipato il “Centro Antiviolenza Attivamente Coinvolte” nella persona della presidentessa avvocata Stefania Figliuzzi.
È ormai noto che la violenza domestica è strettamente correlato al bullismo. I minori esposti a episodi di violenza familiare infatti sono più propensi a esercitare forme attive violente nei confronti dei compagni o a essere vittime. L’evento ha visto la partecipazione di tutte le classi dell’Istituto oltre mille studenti dal primo al quinto anno. L’incontro si è tenuto anche da remoto ed è stato trasmesso sul canale YouTube della scuola.
Il dibattito si è alternato con informazioni prettamente legati alla figura del bullo e della vittima. Sono state chiarite le molteplici conseguenze psicologiche, comportamentali e giudiziali, le possibilità di intervento da parte degli interessati e non. Molte sono state le domande e le curiosità che gli studenti ci hanno posto e molti gli spunti di riflessione. Ciò che è emerso è sicuramente concentrato su quanto ancora dobbiamo e possiamo fare come singoli cittadini, come educatori e professionisti.
Conclusioni
Entrambe i fenomeni analizzati riguardano tutti per la complessità, per la delicatezza che li caratterizza e per la crescita e la salute dei ragazzi. Genitori, insegnanti, amici, professionisti sono tutte figure con un ruolo importante al fine di intercettare e interrompere una azione fisicamente e psicologicamente dolorosa. Per tale ragione sono necessarie azioni sinergiche di prevenzione e di intervento precoce nelle scuole.
Gli interventi, dovrebbero promuovere lo sviluppo delle competenze emotive e relazionali, attraverso attività che favoriscono la cosiddetta “salute mentale positiva” mediante il potenziamento di abilità. Inoltre favorire la capacità di autoregolazione delle emozioni, la definizione di obiettivi personali, di problem solving e di abilità relazionali.
Maria Rosaria Juli
Bibliografia
- Casas J. A., Del Rey R., Ortega-Ruiz R.: Bullying and cyberbullying: Convergent and divergent predictor variables. Computers in Human Behavior, 2013.
- Smith PK, Del Barrio C., Tokunaga RS.: Definitions of bullying and cyberbullying: How useful are the terms. Principles of cyberbullying research: Definitions, measures and methodology. In Bauman S., Cross D., Walker J.(a cura di), Principi di ricerca sul cyberbullismo: definizioni, misure e metodologia, 2013.
Sitografia