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Dopo il Covid-19 anche la Depressione

La recente pandemia Covid-19 ha determinato un aumento dei disturbi dell’umore.

Domanda
Gentile dottoressa sono Carla, ho 32 anni, sono casalinga e madre di due bambini piccoli. Ho avuto il Covid-19, dovrei essere contenta che fortunatamente sono guarita, ma mi sento tanto demoralizzata e depressa. Può dipendere dal Covid-19?


Risposta
Cara Carla, molte persone dopo aver superato la malattia da coronavirus, avvertono disturbi psichici di varia natura ed intensità.
Presso l’Ospedale San Raffaele di Milano, è stato condotto uno studio su 402 pazienti nell’ambito dell’ambulatorio di controllo sanitario post Covid-19 (Benedetti F, 2020). Lo studio è durato per circa 6 mesi dopo la fine della malattia da Covid-19, e sono state fatte visite infettivologhe, neurologiche, psichiatriche, nefrologiche e cardiologiche.

Sul campione di 265 uomini e 137 donne, è stata riscontrata la presenza di disturbo post traumatico da stress nel 28% dei casi, di depressione nel 31%, insonnia nel 40% e nel 20% una sindrome ossesivo-compulsiva. In totale il 56 % delle persone ha manifestato almeno uno di questi disturbi. Le donne hanno manifestato in particolare ansia e depressione, confermando i dati di una maggiore possibilità di ammalarsi di questi disturbi psicopatologici.

L’ insorgenza dei disturbi psichiatrici potrebbe essere collegata sia all’azione del virus sulla risposta immunitaria, (infatti è noto in Psichiatria che gli stati infiammatori anche conseguenti a malattie virali rappresentano fattori di rischio per la depressione), sia ai fattori di stress della malattia tra cui l’isolamento e la preoccupazione per la vita, nonché per lo stigma e i pregiudizi delle altre persone.

Nella mia casistica personale di 35 pazienti seguiti in fase post Covid, circa il 45% ha presentato disturbi d’ansia, con insonnia e depressione, variamente associate.

Dopo il Covid-19 anche la depressione

Tra questi, particolare interesse ha suscitato la presenza di disturbi psichici in 4 persone appartenenti alla stessa famiglia, pur senza essere conviventi.

Si tratta di due fratelli ed una sorella con il marito di questa. Sono persone appartenenti al ceto medio, lavoratori non colpiti dai disastri economici della pandemia, di età compresa tra i 35 ed i 42 anni. Ciascuno vivente in modo indipendente dagli altri, tranne i coniugi, ovviamente, con proprie famiglie e che avrebbero contratto la malattia virale da da altre persone.

La gravità della malattia per ciascuno di loro è stata differente, essendo stato necessario il ricovero in ambiente ospedaliero non intensivo solo per un fratello. Tale ricovero è durato tre giorni.

Questo fratello, ospedalizzato, a distanza di un mese dalla negativizzazione del tampone, ha cominciato a sviluppare insonnia e sintomi ossessivi con ritualità di tipo scaramantico. Non poteva mangiare determinati alimenti per evitare di far ammalare un familiare; aveva sintomi d’ansia come il non poter uscire da solo per paura di mancanza di respiro.

Gli altri due hanno manifestato disturbi ansiosi e depressivi; avevano mancanza di interesse per ogni attività o affetto e pianto frequente e senza un apparente motivo, più marcata nella sorella. Quest’ultima ha presentava profonda disperazione ed incapacità a ritrovare energie nel quotidiano svolgimento delle sue funzioni, sia domestiche che lavorative. Inoltre, manifestava sensi di colpa nei confronti dei figli, non colpiti dalla infezione.

Il trattamento è stato in parte farmacologico, ma maggiore importanza è stata data al supporto psicologico. Sono stati eseguiti colloqui mirati, essendo stato l’isolamento un fattore di stress importante allo sviluppo dei disturbi psicopatologici post Covid-19.

Si evidenzia l’importanza che i trattamenti umanizzati ed il contatto interpersonale, anche virtuale, con i pazienti rappresenta una modalità importante per prevenire le conseguenze psichiatriche. Essi assicurano una ripresa fiduciosa nelle capacità di vita.

Marilisa Amorosi

Bibliografia
1. Benedetti F: Anxiety and depression in Covid-19 survivors: role of infiammation and clinical predictors – Brain Behaviour and Immunity, 2020

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