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SINPIA e la guerra in Ucraina

Gli effetti della guerra in Ucraina per le giovani generazioni di italiani. Breve sintesi dell'allarme della Società Italiana di Neuropsichiatria (SINPIA).

La SINPIA, Società Italiana di Neuropsichiatria della Infanzia e della Adolescenza lancia l’allarme sugli effetti a lungo termine della guerra in Ucraina per le giovani generazioni italiane.

La salute mentale e il benessere psichico, già provati dai due anni di pandemia per bambini e adolescenti italiani è in forte calo. La guerra in Ucraina aggiunge nuovi elementi di forte stress non controllabili. Il numero di bambini e adolescenti italiani che necessita un supporto specialistico sarebbe raddoppiato già ora a causa del Covid-19. A loro va aggiunto il numero di orfani e traumatizzati di guerra accolti e integrati in Italia. La problematica è complessa e, secondo la SINPIA, non si limiterebbe alle attuali generazioni, ma potrebbe estendersi anche alle prossime.

Comunicato SINPIA

Nel mese di marzo 2022 la SINPIA ha emesso un comunicato molto duro ma realistico sulle criticità in salute mentale per bambini e adolescenti italiani. Alle sequele dei due anni di pandemia verrà a sommarsi un effetto domino dovuto alla guerra in Ucraina. Un errore pensare che i giovani italiani non ne subiranno un contraccolpo psicologico.

La SINPIA sottolinea come gli effetti saranno anche maggiori sui bambini e adolescenti già affetti da un qualunque tipo di disabilità.

Dalle parole della prof.ssa Elisa Fazzi, presidente della SINPIA emerge un quadro dovuto all’effetto domino sui minori. Esso richiede l’attenzione di istituzioni, operatori sociali e professionisti della salute mentale:

“Sono fortemente vulnerabili allo stress e con minori capacità di adattamento ai traumi, con conseguenze devastanti sul loro sviluppo e quindi sul loro futuro che è il futuro del mondo. È con infinito sconforto, incredulità e dolore del quale siamo testimoni, dopo due anni di pandemia che ha duramente provato tutta la comunità mondiale ed in modo specifico la salute mentale dei bambini e degli adolescenti, del palesarsi dei venti di guerra nel continente europeo con uno scenario che non ci saremmo mai aspettati di rivedere dopo la Seconda Guerra Mondiale. Non pensavamo che ciò sarebbe mai accaduto di nuovo in Europa”.

La guerra in Ucraina e i bambini: dati SINPIA

La guerra arriva in un momento già critico per il benessere dei soggetti più fragili. Secondo i dati di un ampio studio internazionale sull’impatto della pandemia Covid-19 sulla salute mentale e fisica dei bambini e degli adolescenti, presentato al Congresso SINPIA 2022, il benessere psichico dei minori è diminuito di più del 10% a livello globale.

I bambini con bisogno di supporto clinico specialistico sono raddoppiati.  Ma non solo si rivela anche un aumento di tutta la sintomatologia preclinica: rabbia, noia, difficoltà di concentrazione, senso di solitudine e di impotenza, stress, disturbi del sonno.

A questo scenario ora si aggiungono le conseguenze della guerra scoppiata in Europa. La letteratura scientifica sulla età evolutiva riporta effetti già molto noti sulle conseguenze dei conflitti armati oltre a un più elevato rischio di nascita prematura, un incremento di mortalità infantile e infine l’aumento del numero di bambini orfani. Le criticità vanno affrontate per garantire un futuro di benessere.

“Durante l’infanzia e l’adolescenza viene segnalata una più alta incidenza di disturbi d’ansia e dell’umore, con evoluzione, nel 30-40% dei casi, in un disturbo post-traumatico da stress. Tale condizione psicopatologica determina un’importante compromissione della salute psichica anche in età adulta”. Spiega il prof. Alessandro Zuddas, vicepresidente SINPIA.

Recenti ricerche evidenziano inoltre come le conseguenze psichiche della guerra perdurino nelle generazioni successive, determinando ripercussioni negative trans generazionali sulla salute mentale. Questo vale per i bambini dei Paesi dove la guerra c’è, ma vale in qualche misura anche per i bambini che la guerra la vedono alla televisione o attraverso i racconti degli adulti.

La tutela della salute psicofisica

Stando ai dati comunicati dalla SINPIA in occasione della Giornata Nazionale per la Promozione del Neurosviluppo (svoltasi in maggio e pertanto senza l’aggiornamento statistico legato alla emergenza guerra) in Italia i disturbi neuropsichici dell’età evolutiva colpiscono quasi 2 milioni di bambini e ragazzi, tra il 10% e il 20% della popolazione infantile e adolescenziale tra i 0 e i 17 anni, con manifestazioni molto diverse tra loro per tipologia, decorso e prognosi. In meno di dieci anni è raddoppiato il numero di bambini e adolescenti seguiti nei servizi di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza (NPIA).

Le politiche di accoglienza garantiscono la salute mentale sia dei bambini profughi sia di quelli italiani.  I due insiemi sono osmotici, vanno pensati come un’unica realtà di cui farsi carico.

“In questo tempo di grande incertezza è indispensabile fare tutto il possibile per proteggere i nostri ragazzi, chiedendo a gran voce di cessare la guerra, ogni guerra. Sfortunatamente, questa guerra aggiungerà molti altri al numero di bambini che subiranno lesioni potenzialmente letali o causa di disabilità future, così come traumi che comprometteranno la loro salute mentale”.

Sostiene la dott.ssa Antonella Costantino, Past President SINPIA.

Per la SINPIA, così come a livello europeo per la ESCAP (European Society for Child and Adolescent Psychiatry) il primo obiettivo deve essere quello di tutelare al massimo la salute psicofisica di ogni bambino e adolescente.

Consentire ai bambini e ai ragazzi di tutto il mondo di crescere al sicuro dalle minacce e dalle conseguenze dei conflitti armati è uno degli obiettivi prioritari da sempre dell’OMS.

Tali esortazioni sono state riprese anche dalla lettera aperta che l‘European Academy of Childhood Disability (EACD) ha divulgato in maggio 2022. La finalità era quella di sensibilizzare i governi coinvolti nel confitto e i paesi UE.

Conclusioni

L’ideale sarebbe ragionare in ottica di prevenzione oltre che inclusione, ma si rischia di sfiorare l’utopia.  Con l’arrivo di bambini profughi e/o orfani provenienti dalle zone coinvolte nel conflitto il mondo della salute mentale infantile italiano richiede risorse economiche e umane ora deficitarie. Le logiche aziendalistiche sanitarie però non tengono conto del fatto che è il benessere psichico futuro di intere generazioni. Bambini traumatizzati cui è stato negato il futuro e che rischiano di essere ulteriormente traumatizzati da sistemi di accoglienza inadatti. Bambini che incontreranno altri bambini, i nostri figli, che pure si interrogheranno sul perché di questa tragedia e su come saremo capaci di dare risposte. A tutti dovremo pensare e a tutti dovremo insegnare come vivere in pace.

Promemoria

Ci sono cose da fare ogni giorno:

lavarsi, studiare, giocare,

preparare la tavola a mezzogiorno.

Ci sono cose da fare di notte:

chiudere gli occhi, dormire,

avere sogni da sognare,

orecchie per non sentire.

Ci sono cose da non fare mai,

né di giorno né di notte,

né per mare né per terra:

per esempio la guerra.

Gianni Rodari

Luigi Starace

Sitografia

  1. http://sinpia.eu/wp-content/uploads/2022/04/Open-letter-Appeal-for-Action-EACD-April-20221.pdf
  2. http://sinpia.eu/wp-content/uploads/2022/05/CS_SINPIA_11-Maggio-prima-Giornata-Neurosviluppo.pdf
  3. https://sinpia.eu/guerra-e-salute-mentale-minori/
  4. https://www.eacd.org/openletterukraine

Foto di Luigi Starace, “Sad War girl”, 2022

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