Che la pandemia ha rivoluzionato la nostra vita è un dato di fatto. Studi nazionali ed internazionali sono d’accordo che quanto abbiamo vissuto ha amplificato ed aumentato molti disturbi psicologici tra gli adolescenti (Haddad et al 2020). Diverse sono le richieste di aiuto che quotidianamente giungono ai servizi del territorio ed ai professionisti privati per sintomi e segnali di depressione. Ma i segni di disagio possono essere intercettati anche a scuola? Le conseguenze della pandemia sul mondo della scuola sono complesse e articolate. I docenti in partenza dell’anno scolastico 2022/23 accoglieranno una generazione che per quasi un triennio ha dovuto barcamenarsi con una svariata modalità di didattica. Modalità a distanza, integrata, mista, alterna, interrotta, digitale, remota, asservita di volta in volta alle modifiche ballerine di circolari e istanze ministeriali.
Segni e sintomi della depressione tra gli adolescenti a scuola
Non è facile riconoscere segni e sintomi di depressione tra gli adolescenti, ma possiamo intercettare campanelli d’allarme. Anche i docenti possono osservare alcuni comportamenti. L’appetito, il livello di energia, il rendimento scolastico, l’isolamento possono certamente essere osservati sugli adolescenti a scuola da parte dei docenti. Così come anche l’aggressività, la rabbia e l’irrequietezza vanno attenzionate. Quando un adolescente è depresso, oltre al disturbo stesso, ci sono effetti collaterali che possono causare problemi per tutta la vita. I sintomi della depressione includono: bassa energia e scarsa concentrazione. Questi due fattori possono avere un impatto significativo sul funzionamento sociale e accademico.
A tu per tu con i docenti
Ho intervistato la professoressa Pratticchizzo Filomena Mariarosaria docente di Scienze presso L’Istituto Superiore di Secondo Grado di Torremaggiore in provincia di Foggia.
Professoressa come sono cambiati gli studenti a scuola? Ci sono segni e sintomi di depressione che possono essere intercettati dai docenti? È possibile dare una risposta concreta?
Gli ultimi due anni di pandemia sono stati molto impegnativi sia per i docenti che per gli studenti. L’intera classe docente è stata catapultata nella confusione più totale. La psiche dei ragazzi ne è stata letteralmente stravolta, in termini cognitivi e sociali ancora da quantificare ma chiarissimi nel loro impatto.
Se la canonica didattica in presenza non ha sempre accontentato i ragazzi, perché noiosa o scollata dal reale quella a distanza ha accentuato svariati divari. Economici, tecnologici e sociali in modo esponenziale, anche se ha stimolato un avvicinamento al mondo digitale. Abbiamo assistito ad un cambiamento nel comportamento in generale degli adolescenti a scuola, spesso poco pazienti e molto irrequieti. Noi docenti non siamo in grado di fare certamente diagnosi ma segni e sintomi di patologie come la depressione possono ripercuotersi nel rendimento scolastico. Credo che, quando si verifica una situazione potremmo ascoltare di più ragazzi piuttosto che o far finta di niente o puntare solo sul rendimento.
La scuola, i docenti e tutto il personale ha il dovere di dare una risposta ma deve essere supportata. Gli ingredienti per una ricetta di “scuola buona ed efficace”, restano sempre: preparazione della classe docente, ambienti accoglienti, e collaborazione continua con le famiglie. Se questo mix di elementi non fosse più visto come utopistico ed anzi condizione normale di qualsiasi azione educativa. La scuola post-pandemia dal 2023 a seguire, anziché fonte o conseguenza di sindromi depressive, risulterebbe senz’altro la terapia ansiolitica ed antidepressiva vincente!
Maria Rosaria Juli
Bibliografia
Haddad C., Zakhour M., Bou kheir M., Haddad R., Al Hachach M., Sacre H., Salameh P.: Associazione tra comportamento alimentare e fattori di stress da quarantena / confinamento durante l’epidemia di coronavirus 2019. Journal of Eating Disorders volume 8, 2020.