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Gli adolescenti e la ragnatela del Web

Attori o spettatori? Come districarsi tra le nuove trappole sociali

Nell’ultimo anno abbiamo assistito ad un aumento del ricorso ai contatti “virtuali” nel Web mediante social networks e video-chat; non solo da parte degli adolescenti, ma anche da parte di bambini e adulti (si pensi alla didattica a distanza, telelavoro, videoconferenze). Quali sono le insidie che si nascondono? Quali sono le potenzialità?


Durante la pandemia da SARS-Cov-2, è stato osservato un aumento dei casi di depressione e ansia in tutte le età. Le restrizioni e la limitazioni della socialità per evitare il rischio di contagio, la paura di ammalarsi, il confronto con la morte oltre a fragilità individuali e familiari sono tra i vari fattori individuati nell’aumento della frequenza dei disturbi dell’umore [1] .

In particolare, è recente l’allarme del prof. Vicari dell’ospedale pediatrico “Bambino Gesù” di Roma, circa l’aumento del tasso dei suicidi negli adolescenti. Esso rappresenta, ad oggi, la seconda causa di morte tra i 10 e i 25 anni, dopo gli incidenti stradali.


Diversi studi clinici sono stati effettuati per valutare le conseguenze del Covid-19 sulla popolazione adolescenziale. Ragazzi e ragazze hanno dovuto rinunciare agli amici, al tempo libero e alle vecchie abitudini. Hanno sperimentato sentimenti di smarrimento, rabbia, noia e mancanza di iniziativa, anche nell’ impegnarsi in varie attività extra-scolastiche, svolte online. Alcuni adolescenti, più spaventati, invece, hanno espresso la volontà di “ritirarsi” a casa, non incontrare amici e non impegnarsi nelle attività scolastiche di persona. Preferiscono il calore e la sicurezza di un ambiente familiare.

Cosa fare?

Cosa è opportuno fare in queste situazioni? Il compito più arduo è affidato ai genitori, che devono anzitutto riconoscere la presenza di un problema, osservare un comportamento “strano” nei propri figli e parlarne con loro in un linguaggio che possa essere comprensibile.
Non è sempre semplice parlare ad un adolescente, ed è opportuno, quando ciò fosse troppo complicato chiedere l’aiuto di un esperto. Genitori e figli si sentono, talvolta, “estranei”, nella costante e complicata ricerca di un nuovo equilibrio per crescere insieme.


Ad oggi, non conosciamo le conseguenze psicologiche e sociali della pandemia Covid-19 a lungo termine nella popolazione adolescenziale. Sarebbe opportuno organizzare studi clinici che nel tempo, coinvolgendo diversi specialisti, medici di medicina generale, sociologi, psicoterapeuti, valutino l’impatto del nuovo coronavirus, tenendo presenti variabili come età, cultura, familiarità per problemi psichiatrici, positività al Covid-19.

Tuttavia, al momento possiamo osservare quello che accade agli adolescenti per poter intervenire in maniera puntuale e mirata nell’interesse del singolo e dell’intera famiglia.


Gli effetti della pandemia, così come i fattori di rischio sopraelencati, rappresentano un aspetto di un discorso più complesso che coinvolge un’analisi della società e affonda le radici in un malessere generale.


A chi non è mai capitato, per pochi giorni o un breve periodo di vedere tutto grigio, sentirsi senza speranza e provare il freddo opprimente del vuoto? Provate a pensare che questo umore duri a lungo, e di rimanere “seduto in riva al fosso” (citando un giovane Luciano Ligabue) per anni, così potreste capire chi soffre di depressione. Chi sta lì seduto, si sente solo, immobile ed abbandonato da chi gli dovrebbe stare attorno (genitori, fratelli, sorelle o amici).

Le “anime” giapponesi

Come si sente un adolescente depresso? Le “anime” giapponesi spesso descrivono bene questa condizione esistenziale. Di seguito ne riporto alcuni che hanno suscitato il mio interesse come spettatrice e come professionista.


Welcome to the N.H.K. I temi affrontati con maturità e puntualità da questo “anime” sono fobia sociale, depressione e sindrome dell’abbandono. In particolare, il protagonista è Satou Tatsuhiro, un giovane di 22 anni, che vive autorecluso nel suo appartamento a Tokyo. Egli rappresenta il classico hikikomori giapponese, il quale non ha vita sociale da circa 4 anni, ha lasciato l’università e vive dei soldi che gli mandano i suoi genitori.

Appena Satou esce fuori dalla sua stanza (dal suo guscio) emergono in lui ansia e paranoia. A sconvolgere la sua monotona esistenza di NEET , sarà Misaki, una misteriosa ragazza, che si insinuerà nella sua vita aiutandolo ad affrontare le sue paure, fino al momento in cui il giovane dovrà inevitabilmente confrontarsi con gli scheletri del passato.

La realtà virtuale del Web


Serial Experiments Lain, invece, è un esempio di come il mondo di Internet, così attraente e potente, può unire le persone e al tempo stesso isolarle nella loro realtà virtuale. Come insegna la protagonista, Lain, sul Web possiamo essere chi vogliamo, perdendo tuttavia il contatto con gli affetti e la nostra identità.

La serie scritta nel ’98 (e da cui è stato creato un famoso videogioco) ha anticipato gli effetti del Web e dei social networks sulla nostra vita: riduzione delle distanze ma isolamento, rapidità di connessione, ma fugacità dei rapporti. Con il Web il concetto della distanza è stato abbattuto ed ognuno è connesso all’altro come a far parte del cervello del mondo.


Il Web, come ogni strumento può essere utilizzato in maniera funzionale o distruttiva (cyberbullismo, challenge, che determinano il suicidio) per la crescita del singolo e della comunità.

Durante la pandemia, l’utilizzo del Web, dei social network e delle video-chat ha consentito al mondo globale di non arrestarsi, a bambini ed adolescenti di non isolarsi e di riscrivere nuove abitudini, per sopportare il momento difficile. E dunque, lo strumento è un oggetto e non un soggetto.

Alba Cervone

Bibliografia:

  1. Guessoum S.B. et al, Adolescent psychiatric disorders during the COVID-19 pandemic and lockdown, Psychiatry Res. 2020 Sep; 291: 113264
  2. Panciera N, Allarme suicidi tra i giovani: con la pandemia aumentati del 20% in “LA REPUBBLICA” del 22/01/20121;
  3. Singh S. et al, Impact of COVID-19 and lockdown on mental health of children and adolescents: A narrative review with recommendations, Psychiatry Res. 2020 Nov; 293: 113429;

Note:

[1]  per disturbi dell’umore si intende un’ampia classe di disturbi psichiatrici caratterizzati da un’alterazione quali e quantitativa della fisiologica affettività (tono dell’umore) che solitamente oscilla tra tristezza, gioia, rabbia.

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