Serena ha 27 anni, è una giovane ingegnera, molto in gamba che ha avuto un episodio di depressione. Il padre ha un grave disturbo Bipolare dell’umore. La lettera inizia con “Buongiorno dottoressa” ed è rivolta alla sua terapeuta dopo il percorso di psicoterapia individuale.
“Non ho ritenuto opportuno utilizzare antidepressivi, ma aiutarla a comprendere l’origine della sua malattia. Serena è una donna molto intelligente”.
“Buongiorno dottoressa tiravo un po’ le somme di quest’anno (sarà la febbre o il Natale). Comunque lei, forse, non si rende conto di che donna è lei: intendo…se vedo ad un anno fa vedo tutto buio e confuso e oggi mi sento cosi fiera di essermi rialzata, anche se di poco o non del tutto.
Sono fiera di essere stata umile ed intelligente nel farmi aiutare da lei. Spero che lei si renda conto dell’importanza che ha avuto e che ha nella mia vita. Sappia che poche sono le persone che stimo, con tutta me stessa, e lei è certamente una di queste.
La sua umanità, professionalità, dedizione, il suo unico essere vanitosa e vedersi allo specchio e cambiare posa, il suo mangiarsi i capelli di lato, il suo senso materno e fiero di me in ogni piccolo passo.
Non saprei come ringraziarla per l’opportunità di vedere il mondo in questo modo…avrei voluto farle un regalo quest’anno, ma credo che non riuscirei mai a ringraziarla del tutto e di tutto.” Serena.
Immacolata D’Errico