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L’effetto Dunning-Kruger e il Natale

L'effetto Dunning-Kruger e l'illusione di un magico Natale potrebbero dipendere da una distorsione cognitiva e da sintomi depressivi.

A volte restiamo delusi dalle aspettative riposte nelle festività. Tanto attese, spesso ci portano in “dono” un senso di vuoto, un velo di malinconia e una sensazione di un tempo perduto. Tutto ciò può avere come conseguenza un incremento del malessere psicologico che si manifesta soprattutto quando le festività sono finite. In alcuni casi tale effetto Dunning-Kruger può portare a sintomi depressivi o alla comparsa di episodi depressivi clinicamente significativi.

Queste riflessioni sono state confermate dai pochi studi disponibili che hanno evidenziato una stretta relazione tra distorsione della memoria e la depressione nel periodo post-festività (Sansone & Sansone 2011).

L’illusoria superiorità delle aspettative

Il cosiddetto effetto Dunning-Kruger è caratterizzato da alterazioni cognitive che inducono le persone a fare conclusioni sbagliate di fronte ad eccessive ed illusorie aspettative. “L’effetto Dunning-Kruger” è un fenomeno per il quale persone con scarse o superficiali competenze tendono a sopravvalutare le proprie conoscenze e fanno previsioni errate dal punto di vista logico ed emotivo.

L’effetto Dunning-Kruger, conosciuto anche come “illusione della competenza” è stato per la prima volta descritto nel 1999, dagli psicologi americani David Dunning and Justin Kruger. Essi conclusero che chi aveva minori competenze in uno specifico settore erano convinti di saperne di più di coloro che, invece, erano esperti in materia.

Come si spiega il Dunning-Kruger?

Quali sono i legami con il Natale e le festività?

Il gruppo di Alana Muller dell’Università americana dell’Arizona nel 2021 ha pubblicato un articolo in cui è stato dimostrato come tale effetto sia direttamente associato a specifici processi cognitivi della memoria. Le persone hanno la consapevolezza, o meglio l’illusione della conoscenza o della competenza, che ciò che vivranno sia loro estremamente familiare.

I ricordi dei Natali “caldi” e sereni trascorsi nel passato rievocano emozioni piacevoli inducendo a conclusioni e aspettative positive. Tali ricordi non soltanto sono associati a una speranza consapevole che le prossime festività possano essere come quelle trascorse in passato, ma possono creare l’illusione inconsapevole di sapere già cosa avverrà.

La familiarità del Natale e i nostri ricordi

La spiegazione di questo effetto può essere ricercata negli studi dei meccanismi cerebrali associati alla memoria e alle emozioni da essa scatenate. Questi studi hanno scoperto l’esistenza di stretti legami neuronali tra alcune aree cerebrali responsabili della memoria e di altre deputate alla rappresentazione del senso di familiarità e di appartenenza.

Tutto ciò porta al “sapere illusorio” che spinge la persona a credere di conoscere o meglio di “prevedere” gli avvenimenti futuri. Si può parlare in questo caso di “una maggiore fluidità” del pensiero, che ha come risultato finale l’utilizzo di un pensiero superficiale che spingerà la persona a giungere a conclusioni affrettate e sbagliate.

Chi prevede cosa succederà in futuro, assocerà questa previsione alla illusoria consapevolezza che il prossimo Natale sarà sereno e piacevole, come quello dei suoi ricordi familiari. In questo modo se il futuro è prevedibile e conoscibile si può controllare l’angoscia. Dare un senso alle nostre previsioni è, quindi, necessario affinché la nostra interpretazione rimanga plausibile e appagante (Sclavi 2003).

L’effetto Dunning-Kruger, o della illusione della conoscenza, agisce, pertanto, maggiormente quando ci troviamo di fronte a situazioni familiari. E il Natale è una delle condizioni per noi più familiari. Si attivano, così, quei circuiti cerebrali che sono in stretta connessione con le aree deputate al ricordo delle emozioni associate alla memoria.

Il ricordo dei Natali passati può portare ad aspettative eccessive per il Natale e le prossime festività. Ma quando queste saranno finite e quando “tutto si spegnerà”, il rischio di sviluppare una sintomatologia depressiva sarà più elevato.

E’ interessante notare che nei giorni precedenti il Natale si osserva una riduzione della sintomatologia depressiva, un minor numero di suicidi e di visite psichiatriche. Al termine delle festività si avrà, invece, l’effetto rimbalzo con un incremento degli episodi depressivi e dei comportamenti suicidari.

Conclusioni

Molte persone nella speranza di vivere un sereno e felice Natale possono cadere nella trappola dell’”illusione delle competenze” o delle conoscenze. Acquistano un senso di illusoria ragionevolezza e giustificazione nel fidarsi dell’intuizione. I loro pensieri saranno guidati dalla semplicità del ragionamento e dalla familiarità dell’esperienza che vivranno, in quanto già vissuta.

Tutto ciò è associato alla facilità ad esprimere giudizi e conclusioni sbagliate che prima illudono e poi provocano malessere e tristezza per le speranze deluse.

L’incremento degli episodi depressivi al termine delle festività potrebbe avere tra i fattori scatenanti l’effetto Dunning-Kruger? Non esistono risposte assolute. Probabilmente la conoscenza dell’esistenza di tale effetto, come fattore di rischio, potrebbe ridurre quell’attesa eccessiva ed illusoria. Ciò potrebbe consentire la partecipazione alle festività così “come sono adesso”, godendosele e ottimizzando i valori dell’amicizia e della famiglia, condividendo emozioni e speranze.

Francesco Franza

Bibliografia

Muller A, Sirianni LA, Addante RJ. Neural correlates of the Dunning-Kruger effect. Eur J Neurosci 2021;53:460-484.

Sansone RA, Sansone LA. The Christmas effect on psychopathology. Innov Clin Neurosci 2011;8:10-3.

Sclavi M. Arte di ascoltare e mondi possibili. Mondadori, 2003

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